A settembre 2022, uno dei mesi dove tradizionalmente avviene il maggior numero di immatricolazioni auto, i veicoli completamente elettrici BEV (Battery Electric Vehicl) e i veicoli ibridi PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), hanno segnato un calo rispettivamente  del -40,1% e -20,4%  rispetto allo stesso mese del 2021.

È diminuita quindi la quota di mercato delle auto elettriche all’8,52% dal 13,29% del settembre 2021.

Pertanto il crollo delle vendite dall’inizio dell’anno, da gennaio ad oggi, rispetto al 2021, registra un -24,05% per le BEV, in linea con il calo del -16,16% del mercato auto totale.

Unico dato positivo, forse un cambio di tendenza, per la prima volta le immatricolazioni delle auto full electric (BEV) hanno superato quelle delle auto ibride plug-in (PHEV).

In questo momento in Italia stanno circolando 320.766 auto elettriche pari al 2.9% del totale. Nel nostro Paese quindi l’elettrificazione della mobilità è ancora un pio desiderio.

Non così in Europa

Il confronto con l’Europa ad agosto 2022 ci dice che nei Paesi con i quali ci confrontiamo (Belgio, Francia, Germania, Olanda, Regno Unito e Spagna), a fronte di un calo tra il -5,7% ed il -12,9%  delle immatricolazioni totali, le vendite di auto BEV sono cresciute (vedi grafico).

Motus-E Immatricolazioni auto full electric BEV in Germania, Francia Italia. Confronto 2021 e 2022

Il primato in numero di immatricolazioni BEV va alla Germania, al  secondo posto la Francia, terzo il  Regno Unito, quarta l’Olanda. L’Italia si posizionerebbe al quinto posto seguita da Belgio e Spagna.

l’Italia però rimane sola tra i Paesi europei ad avere nei primi 8 mesi del 2022 una quota di mercato dei veicoli BEV in calo (-20,54%) mentre negli altri la quota sale di un valore che oscilla dal +12,5% della Germania al +74,3% del Belgio.

Si smentisce l’idea che le auto elettriche non le vuole più nessuno. Esiste un problema tutto italiano.

Cosa non sta funzionando in Italia?

Secondo Motus-E, determinante è stato il diverso intervento dei governi. In tutti Paesi europei la certezza degli incentivi, programmati dallo scorso anno e immutati per un triennio, costruiti con valori unitari più alti tali da supportare anche le auto a noleggio e le flotte aziendali, ha permesso un’efficace programmazione di vendita delle case automobilistiche. In Italia invece si sono succeduti continui cambi di regole in corsa, preceduti da annunci successivamente contraddetti dalle norme.  

Ricarica dei veicoli elettrici ancora insufficiente

Dalla rilevazione trimestrale di Motus-E , al 30 settembre 2022 in Italia risultano installati 32.776 punti di ricarica (una ogni 1500 abitanti) che si trovano in 16.700 infrastrutture (o stazioni, o colonnine) e in 13.225 location accessibili al pubblico (una ogni 4000 abitanti).

Ultimamente la crescita delle ricariche pubbliche si è attestata al di sopra dei 2.000 punti installati per trimestre. Rispetto al settembre 2019, quando si contavano 10.647 punti in 5.246 infrastrutture, si registra una crescita del +208% in tre anni.

La distribuzione geografica è fortemente disomogenea: il 57% dei punti di ricarica si trovano nel Nord Italia, il 23% nel Centro mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole.

Fortemente limitata è anche la presenza di infrastrutture nelle autostrade. Un totale di 310 punti di ricarica pubblici (4,2 ogni 100 km) sono ancora fortemente insufficienti per coprire le esigenze del traffico.

Da rilevare infine che circa il 12% delle infrastrutture installate risulta non utilizzabile dagli utenti finali, o per il mancato collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per motivazioni autorizzative.

Cosa fare

Per portare l’Italia al livello degli altri Paesi Europei sarà quindi necessario che il nuovo governo, oltre a sostenere fortemente la produzione di energia rinnovabile, intervenga con norme chiare, investimenti tempestivi e incentivi stabili tali da suscitare fiducia degli operatori e utilizzatori della mobilità elettrica rinnovabile.  

BOX informativo

  • La sigla PEV (Plug-in Electric Vehicle) comprende le auto elettriche  BEV (Battery Electric Vehicl) e le ibride PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle).
  • Le BEV hanno un motore elettrico e una batteria che si ricarica tramite cavo presso una stazione di ricarica. Possono percorrere ben oltre 400 km con una sola ricarica, sono a zero emissioni.
  • Le PHEV hanno un motore elettrico e una batteria più un tradizionale motore a combustione. Batteria che si ricarica tramite cavo presso una stazione o tramite lo stesso motore. L’autonomia elettrica può raggiungere i 50 Km. Emettono CO2 nella modalità ibrida.
  • MOTUS-E  è un’associazione costituita dai principali operatori della filiera automotive, dal mondo accademico e da movimenti di opinione con l’obiettivo di creare una piattaforma comune di dialogo che favorisce anche in Italia la transizione verso la mobilità del futuro. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA