Durante l’ultimo anno scolastico il team del progetto “Educare Senza Confini” ha formato 4mila studenti di 10 istituti di istruzione superiore di Dakar, in Senegal, sui rischi della migrazione irregolare e sulle alternative legali per partire.

“Educare Senza Confini” è un percorso educativo progettato dalla Cooperativa Sophia – Impresa Sociale e rivolto agli istituti di istruzione superiore dei Paesi dove c’è un alto tasso di emigrazione, per costruire una rete informativa sulla realtà della migrazione e i pericoli che comporta.

Il fine del progetto è di permettere agli studenti di avere una percezione reale del fenomeno migratorio. 

Migrare… senza consapevolezza

Un giovane su tre in Africa, infatti, non conosce le vie legali per partire: è quanto emerge dalle ricerche che Sophia ha condotto per valutare quali contenuti condividere con gli studenti dei paesi di partenza. Il progetto nasce infatti dall’esperienza e dalla collaborazione di personalità e storie eterogenee.

Mor Amar, responsabile del progetto “Educare senza confini”

Al fianco di Mor Amar, incaricato della formazione, ci sono Erik Conte, responsabile del coordinamento delle operazioni, Erminia Florio, ricercatrice dell’HEC di Montréal e sei giovani originari dell’Africa che hanno deciso di testimoniare agli studenti  gli aspetti migliori e peggiori del loro viaggio. 

Senegalesi nel mondo e in Italia

Prendendo come esempio il Senegal, in cui il progetto si è svolto nell’ultimo anno, su una popolazione di 17 milioni e 700mila individui (di cui il 44% sotto i 14 anni di età, secondo la United Nations Population Fund) le persone che emigrano in modo regolare sono 694mila (fonte UN DESA, 2021) di cui il 49% vanno in Europa, il 44,8% resta nel continente di nascita e il 7% nel Nord America.

Secondo il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali italiano, i senegalesi presenti in Italia al primo gennaio 2021 erano 93.354, dato che colloca la comunità in tredicesima posizione per numerosità tra le principali comunità extra europee, scendendo di una posizione rispetto all’anno precedente. Nonostante il calo generale delle presenze non comunitarie rispetto al primo gennaio 2020 (-6,7%), la diminuzione delle presenze senegalesi fa registrare il maggior tasso negativo: -8,6%. La comunità senegalese di Italia è la più grande d’Europa, seguono quella francese e quella spagnola.

Educare senza confini

Attualmente in Senegal, Mor Amar e un team educativo stanno svolgendo l’ultima edizione del più grande dei progetti di Sophia, “Educare Senza Confini”.

La Cooperativa Sophia nasce a Roma nel 2013 dalla volontà di Mor Amar, rifugiato politico della Mauritania, Marco Ruopoli e un team di lavoro per creare processi di lavoro che promuovessero l’integrazione. In nove anni di attività, la cooperativa ha accompagnato nel mondo del lavoro più di 100 giovani stranieri e ha formato sul tema della migrazione più di 10mila studenti in Italia e in Africa.

La formazione tocca gli aspetti analitici del fenomeno perché gli studenti spesso formulano la propria opinione su un futuro all’estero basandosi su informazioni parziali, incorrette o ingannevoli.

In seguito, gli studenti vengono messi in contatto “live” o “streaming” con chi ha avuto esperienze dirette di migrazione in un altro paese. I ragazzi e le ragazze ascoltano le loro storie, le motivazioni della partenza, le difficoltà del viaggio e del percorso di integrazione in Italia.

Alla vostra età non pensate a partire. Pensate a studiare e a formarvi. È sull’istruzione che costruirete il vostro futuro.

Uno dei docenti formati da Sophia

Le domande più frequenti riguardano l’accoglienza, il lavoro e il razzismo. Sophia porta nelle classi storie di integrazione complesse ma rappresentative: per esempio Aziz, racconta come il percorso che lo ha portato da “fantasma sociale”, cioè il lungo periodo passato in Europa senza la possibilità di essere riconosciuto come cittadino, a lavoratore regolare in Italia, con tutti i documenti e una casa.

Rafforzare il lavoro in Rete sin dai paesi di origine

A fine progetto gli studenti hanno presentato i lavori realizzati per esprimere il loro punto di vista sul fenomeno migratorio. Una classe ha messo in scena una breve opera teatrale attraverso la quale ha espresso il desiderio di veder riconosciuta la potenzialità inespressa dei giovani senegalesi.

In dialogo con le istituzioni locali, il ministero dell’istruzione, la diocesi e i dirigenti scolastici, la strategia del progetto si sta orientando sempre più verso i docenti: il team ha iniziato a trasferire le informazioni e le competenze per affiancare i giovani che desiderano emigrare direttamente ai docenti delle scuole superiori del Senegal.

L’obiettivo è di renderli autonomi nel riproporre nelle loro classi i temi trattati e prevenire i pericoli dell’immigrazione irregolare. Nell’edizione attuale sono stati formati 20 professori e Bineta Samb, una docente di Dakar, è entrata a far parte stabilmente del team del progetto.

“Educare Senza Confini” permette ai giovani migranti di dare voce alle loro storie e di renderle terreno fertile per il futuro di altri giovani. Non tutti coloro che partono hanno avuto la possibilità di decidere: alcuni sono fuggiti da guerre e carestie.

Ma, grazie anche a questo progetto, coloro che possono decidere, hanno il diritto di farlo sulla base di informazioni reali e concrete che li proteggono dal pericolo e li avvicinano al futuro – veramente – migliore che desiderano.

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