La tratta di esseri umani è un crimine che vede uomini, donne e bambini vittime di gravi forme di sfruttamento, tra le quali il lavoro forzato e lo sfruttamento sessuale. Questo fenomeno riguarda tutti i Paesi del mondo, che siano per chi lo subisce i Paesi di origine, di transito o di destinazione.

Secondo il rapporto sul traffico di esseri umani dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), quasi un terzo delle vittime sono minori. Inoltre il 71% del totale è costituito da donne e bambine. Il 30 luglio è la giornata dedicata dall’ONU per ricordare la lotta internazionale contro la tratta, fenomeno che purtroppo si è amplificato durante questi ultimi due anni a causa delle ricadute economiche della pandemia.

In Europa

Il Consiglio d’Europa da parte sua ha avviato la Convenzione sull’azione contro la tratta degli esseri umani il 1° febbraio 2008, dopo la sua decima ratifica. Pur basandosi sugli strumenti internazionali esistenti, la Convenzione va oltre gli standard minimi in essi concordati e rafforza la protezione offerta alle vittime.

La Convenzione ha un ampio campo di applicazione, che abbraccia tutte le forme di tratta (nazionale o transnazionale, collegata o meno alla criminalità organizzata) e accoglie tutte le persone vittime della tratta (donne, uomini o bambini).

Le forme di sfruttamento contemplate dalla Convenzione sono, come minimo, lo sfruttamento sessuale, il lavoro forzato, la schiavitù, la servitù, i matrimoni forzati e il prelievo di organi.

Il Greta

Copertina dell’11° Rapporto GRETA

Responsabile del monitoraggio e dell’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa è un Gruppo di Esperti sull’Azione contro la Tratta di Esseri Umani (GRETA).

Questo gruppo si riunisce in sessione plenaria tre volte l’anno; effettua visite ed elabora e pubblica rapporti per ciascun Paese, valutando le misure legislative e di altro tipo adottate per dare attuazione alle disposizioni della Convenzione. Attualmente Helga Gayer è la presidente, mentre Antoaneta Vassileva è primo vicepresidente e Julia Planitzer secondo vicepresidente.

Il 13 luglio, GRETA ha reso noto l’11° Rapporto sulle sue attività. Nel rapporto, la presidente Gayer sottolinea che il traffico di bambini ha continuato ad aumentare nonostante le misure legislative e politiche adottate dagli Stati parti della convenzione contro la tratta.

«La pandemia di Covid-19 ha reso i bambini ancora più vulnerabili alla tratta, compreso lo sfruttamento online», ha affermato Gayer.

Trafficanti via web

La particolarità del rapporto di quest’anno è l’essersi concentrato sull’adescamento online e l’utilizzo delle nuove tecnologie per il traffico di esseri umani. Per realizzarlo la commissione si è avvalsa anche del contributo di dodici ONG e due società informatiche.

Lo studio analizza l’impatto esercitato dalle tecnologie sulla tratta degli esseri umani, le difficoltà da affrontare a livello operativo e giuridico per individuare, investigare e perseguire i reati legati alla tratta degli esseri umani online e facilitati dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e formula una serie di raccomandazioni.

Tuttavia le nuove tecnologie possono facilitare l’identificazione delle vittime di tratta, come il riconoscimento facciale e i software che analizzano i contenuti del Web, possono essere utili per filtrare e ridurre i dati ed elaborare grandi volumi di informazioni.

Foto di Fauxels, pexels.com

Inoltre, i meccanismi di auto-identificazione online e i servizi telefonici di assistenza consentono alle vittime di chiedere aiuto e costituiscono un mezzo per diffondere informazioni presso le comunità a rischio

Lo studio sottolinea tuttavia che tali tecnologie sollevano problemi etici e dovrebbero essere utilizzate unicamente da operatori debitamente formati e con conoscenze specifiche sulla tratta degli esseri umani.

«La pandemia da Covid-19 e gli sviluppi delle TIC hanno generato cambiamenti strutturali nel modus operandi dei trafficanti. Per questo motivo, è necessario che i Paesi si adattino e offrano alle forze dell’ordine e autorità di giustizia penale i mezzi necessari per rispondere a un ambiente in continua evoluzione. Di fronte all’utilizzo delle TIC da parte dei trafficanti, è essenziale che i governi investano nella formazione delle forze dell’ordine, offrano delle risorse adeguate e rafforzino la loro cooperazione con le aziende private ed altre autorità nazionali», ha dichiarato infine la Presidente Gayer.

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