Nei prossimi tre anni Quid Impresa sociale creerà una rete locale, che partirà da Verona verso l’Europa per raccogliere le best practice, delineare le tante identità lavorative e aprire il mondo profit all’inclusione delle donne di origine straniera con soft skill pronte a lavorare per il proprio futuro.

Un otto marzo di buoni propositi e buone pratiche già attive ha celebrato l’inizio di “Worldplaces – Working with migrant women”, la prima rete europea trasversale a profit e non profit a favore dell’integrazione dei talenti al femminile. La presentazione del progetto si è tenuta alla Gran Guardia di Verona all’interno della programmazione del Comune di Verona “Ottomarzo. Femminile, Plurale – Espressioni, pensieri e azioni a confronto”.

Una rete europea che parte da Verona

Nata nel 2021, la rete ha il sostegno della direzione generale Affari Interni e Migrazione della Commissione europea e in rete con il Comune di Verona.

Anna Fiscale, presidente di Quid, ha illustrato le tante attività che coinvolgeranno 38 donne migranti, coordinatrici, lavoratrici e nuove colleghe in collaborazione con l’associazione D-Hub e Comune di Verona.

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Oltre al sindaco di Verona Federico Sboarina, che ha ricordato le donne e le bambine che in questo momento stanno uscendo dall’Ucraina verso anche l’Italia e la città che si sta preparando all’accoglienza, l’assessora alle Pari opportunità Francesca Briani ha ricordato l’impegno in prima linea per coinvolgere in “Worldplaces” le donne migranti che gravitano intorno a Casa di Ramìa. «Le donne senza lavoro rimarranno sempre la parte debole della nostra società – ha dichiarato -. Oggi abbiamo di fronte un’opportunità per l’autonomia affiancando realtà nate a Verona come Quid, interlocutrici esperte con realtà profit che si sentono capite e coinvolte, guardando l’accoglienza come ricchezza e crescita.»

L’assessora Francesca Briani durante l’intervento in Gran Guardia

Un sostegno alle competenze delle donne migranti

Presenti e disponibili a lavorare da subito con le donne migranti tantissime aziende come Ovs, L’Oreal, Ikea, Burberry, Ecor-NaturaSì, che hanno partecipato ai panel pomeridiani moderati dalla speaker e conduttrice radiofonica Florencia Di Stefano-Abichain, che in quanto veronese-argentina conosce l’importanza di sostenere le donne migranti. «Da figlia di mamma straniera in Italia – ha sottolineato – so quanto è cruciale il supporto al talento e alle competenze femminili anche di chi arriva da Paesi diversi e ha solo bisogno di una possibilità nel mondo del lavoro.»

«Sono una straniera trapiantata in Italia. Sono cittadina europea – ha quindi affermato Sophie De Cock, Ceo di Sophisticlin –. Appartengo alla generazione Erasmus che si è vista tutte le porte aperte. Porte che devono restare spalancate a chiunque abbia voglia di realizzarsi. Sono una imprenditrice, desidero sostenere Worldplaces sia per divulgare la cultura della cura, come rispetto di sé. Come Global Breast Health Educator della fondazione statunitense Know Your Lemons Foundation, che promuove la diagnosi precoce del tumore al seno, lavoro per un futuro più inclusivo e ricco di talenti senza frontiere.»

Le aziende ambasciatrici di Workplaces

Lamberto Cesari dell’azienda agricola Brigaldara ha quindi dato sostegno all’iniziativa, in continuità con «i valori di connessione, inclusione e integrazione tramite il lavoro, di cui Quid è sempre stato promotore e che ora vediamo riconosciuti a livello internazionale.»

Anche lo studio dentistico Recchia ha aderito al percorso triennale. Non solo viene destinato al progetto il ricavo totale di sbiancamento dentale professionale, ma lo studio sostiene una delle sedici donne in formazione, con borse di studio e percorsi occupazionali. A disposizione della rete, c’è anche una borsa di corso e tirocinio per assistenti alla poltrona, cui potrà seguire una opportunità occupazionale. 

«Come Ambassador ci rivolgiamo ad altre realtà, piccole e grandi, e le invitiamo a unirsi alla nostra comunità – ha dichiarato Francesca Aiani dello Studio dentistico Recchia -. Fare prevenzione sanitaria nei contesti più fragili è importante, perché spesso i costi riabilitativi di una patologia sono superiori alle capacità economiche di molti. Possiamo creare una comunità capace di fare la differenza, per un mercato del lavoro più resiliente e ricco.»

La danzatrice Marie-Agnes Gomis

Danza e fotografia per le pari opportunità lavorative

Emozionante sul finale di giornata la performance a cura della danzatrice Marie-Agnes Gomis e un flashmob collettivo ispirato alla “Camminata del privilegio”, un esercizio di riflessione e autocoscienza sociale con cui i partecipanti sono invitati a riflettere sui propri vantaggi, limiti e potenzialità.

Fino al 18 marzo le vetrine esterne della Biblioteca Civica ospitano la mostra fotografica “Women of Worldplaces”, organizzata da Quid e promossa dall’assessorato per le Pari opportunità. Gli scatti della fotografa Clara Melchiorre ritraggono le ambasciatrici di Worldplaces, cittadine veronesi impegnate nel promuovere pari opportunità lavorative per le donne straniere.

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