Il gioco d’azzardo patologico è una piaga sociale. I dati sono allarmanti e le azioni intraprese per arginare il fenomeno sono ancora insufficienti.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha pubblicato il 10 settembre il Libro Blu per il 2021 in cui si legge che il volume di denaro giocato in Italia nel 2020 è calato del 20%, attestandosi sul valore di 88,38 miliardi di euro.

La chiusura delle sale da gioco durante la pandemia è stata determinante, ma è proseguito il gioco online che ha segnato il sorpasso, pari al 55,7% delle giocate complessive.

Questo mercato punta sulla vulnerabilità delle persone che inseguono canoni di benessere e successo ottenuti con facili guadagni. Vengono studiati giochi su misura per le diverse fasce d’età e le persone sono esposte a un rischio che finisce di travolgere il nucleo familiare con indebitamento insolvibile.

L’impegno di Moica contro il GAP

Il principale rischio del GAP (Gioco d’Azzardo Patologico) è la dipendenza perché chi ne soffre perde la capacità di controllare volontariamente i propri comportamenti con un grave impatto sulla dimensione individuale e sociale.

L’associazione nazionale Moica Donne attive in famiglia e società è impegnata su questo problema dal 2015 e porta avanti un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con il sostegno dei gruppi MOICA locali e il supporto di altre realtà.

Le fasi del progetto

Nella prima fase si è attivata la Ludopatia e rischio gioco d’azzardo patologico, ossia la Rete di accoglienza donne e anziani tramite numero verde.

Nella seconda fase S.A.F.E (Sistema di Aiuto Familiare ed Economico nell’ambito della ludopatia), ossia la messa in sicurezza attraverso strumenti per la prevenzione e il contrasto alla dipendenza dal gioco.

É ora in corso la terza fase del progetto, Io R.I.E.S.C.O (Rete Integrata E Socio-sanitaria per il Contrasto e l’Opportunità di uscita dalla ludopatia). Assieme a MOICA nazionale collaborano UPTER (Università Popolare della Terza Età, Roma), Magliana 80 (Roma) e ogni gruppo locale MOICA si inserisce con varie azioni di sensibilizzazione sul territorio.

La presidente nazionale Tina Leonzi, nella lettera a Andrea Orlando, ministro del Lavoro e Politiche sociali, e Roberto Speranza, ministro della Salute, scriveva: «MOICA chiede al governo che intervenga sostenendo una linea di prevenzione strutturale e il ridimensionamento dell’accesso alle possibilità di gioco, come ben effettuato, con buoni risultati, con i decreti emanati durante l’emergenza Covid19».

Il gruppo MOICA Verona si è attivato fin dall’inizio di questo progetto organizzando  conferenze informative  e finanziando l’istituzione di due sportelli di consulenza legale, a Verona e a Brescia.

Gli obiettivi della parte finale del progetto

Nella conferenza stampa tenutasi ieri, mercoledì 22 settembre, al Ristorante Locanda Vecchia Custoza a Sommacampagna, Verona, la presidente Anna Vitali ha illustrato gli obiettivi della terza fase conclusiva del progetto, operante nell’arco di diciotto mesi, per promuovere azioni sinergiche di contrasto al fenomeno del GAP su tutto il territorio nazionale.

Momento conviviale dopo la conferenza stampa di MOICA Verona

In continuità con le fasi precedenti IO R.I.E.S.C.O intende creare le condizioni per la prevenzione della dipendenza e per facilitare l’accesso ai servizi con tempestività. In particolare la messa in rete dei servizi connettendo quelli socio-sanitari e di auto mutuo aiuto con quelli di uscita dal sovraindebitamento indotto dalla dipendenza. Si rende necessario formalizzare la loro collaborazione con protocolli operativi.

E ancora la costruzione di un sistema informativo per la raccolta e comunicazione dati su utenti e prestazioni per conoscere in tempo reale la situazione di ciascun utente in carico e le prestazioni ottenute da tutti i punti della rete.

Attenzione è stata data allo sviluppo di una comunità competente attraverso la formazione di tutor e attività di auto aiuto. Valorizzazione di reti informali presenti nei territori, fondate sulla partecipazione attiva di gruppi di cittadini sensibilizzati che assumeranno una funzione di orientamento e sostegno in virtù di legami fiduciari.

Si prosegue con il monitoraggio e la valutazione delle attività del progetto e del suo impatto. E la diffusione delle iniziative e dei messaggi del progetto mobilitando la capillare presenza sui territori di MOICA e UPTER, sollecitando la massima comunicazione e la divulgazione di buone pratiche.

In chiusura, Anna Vitali ha dichiarato: «Anche noi, MOICA Verona Donne Attive in Famiglia e Società, siamo state chiamate con i molti gruppi territoriali a diffondere l’ opportunità di un aiuto concreto per vincere questa dipendenza così diffusa.  Le donne hanno un ruolo primario e attivo in questo progetto, se direttamente interessate, ma anche indirettamente, quali sentinelle di un disagio grave per l’intera famiglia e la società. Possono interagire chiamando il numero verde 800 60 85 86. É fondamentale per noi promuovere l’informazione  che il gioco d’azzardo porta a una dipendenza patologica, ma si può combattere e guarire, ed esistono realtà e strutture locali per intraprendere un percorso di ripristino psicologico ed economico.»

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