«In verità, non siamo in grado di prevedere il peso di ogni singolo momento e in che modo saprà innestarsi sull’avvenire: siamo sempre più disposti a credere che ogni evento sia un dettaglio senza seguito ne traumi, ma è una illusione utile solo a tenerci tranquilli»

È questa una delle frasi più segnanti del romanzo Quel luogo a me proibito di Elisa Ruotolo edito da Feltrinelli lo scorso marzo 2021.

Il termine segnante non è usato a caso perché sarà proprio un evento apparentemente casuale ad avere una pregnanza immensa nella vita della protagonista e a scalfire indissolubilmente i suoi convincimenti.

Il racconto ci consegna il viaggio introspettivo di una donna, che parte dall’infanzia fino ad arrivare all’età adulta.

Un viaggio di sfumature emozionali che porta il lettore in meridione dentro ad una famiglia radicata su insegnamenti inflessibili, in particolare per la figlia femmina, infondendo nella medesima una profonda cultura della vergogna.

La vergogna è la protagonista del libro

L’istruzione inculcata si basava sull’ideologia che l’essere femminile doveva muoversi come un individuo invisibile per non destare nessun giudizio ostile da parte degli altri, della comunità; l’invisibilità era fattore determinante perché una donna rimanesse pulita, candida, per sentirsi apposto e non provare vergogna.

Questa arcaica e malata educazione sarà parte del bagaglio di vita della protagonista, un bagaglio scomodo che inesorabilmente deformerà il suo modo di vedere tutto ciò che farà parte del suo percorso: nel vivere il desiderio, la gioia, la giovinezza e così condizionando le vicende della sua esistenza.

Elisa Ruotolo, foto ufficiale dal profilo Instagram dell’autrice

Elisa Ruotolo è nata nel 1975 a Santa Maria a Vico (CE). Con nottetempo ha pubblicato nel 2010 il suo libro d’esordio, la raccolta di storie brevi Ho rubato la pioggia (Premio Renato Fucini e finalista al Premio Carlo Cocito; tradotto in Francia e Stati Uniti), nel 2014 il suo primo romanzo Ovunque, proteggici (Selezione Premio Strega 2014 e finalista al Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane) e nel 2019 la raccolta di poesie Corpo di pane. Per Interno Poesia ha curato il volume Mia vita cara. Cento poesie d’amore e silenzio di Antonia Pozzi (2019).

La nuova opera di Ruotolo racconta la storia di una donna imprigionata dentro ai severi principi morali sui quali l’ambiente in cui nasce basa le proprie fondamenta.

Il desiderio diventa elemento di pudore tanto che anche un solo pensiero sessuale si trasforma in sconcezza.

La trama del libro “Quel luogo a me proibito”

Siamo in meridione, tra gli anni Ottanta e Novanta, ove la protagonista racconta di un ambiente ostile alla libertà di un individuo, ai quei desideri “ferini”, – termine usato per ricordare la nonna, l’unica femmina controcorrente della sua famiglia – che fanno parte di ogni essere umano ma che in certi contesti educativi famigliari, in special modo per la donna, sono da annientare perché sporchi.

Il libro si srotola in tre parti ove l’autrice descrive i tre momenti più importanti della vita della protagonista.

La prima è il ricordo del passato e delle persone che ne hanno fatto parte; la Ruotolo racconta episodi precisi ove si comprende la struttura portante degli insegnamenti impartiti dalla famiglia alla protagonista: una rigorosa prigione ma al contempo rifugio e protezione.

«Famiglia era questo: una messa in comune del privato, un difetto dell’autonomia, una continua chiamata in causa dell’altro, un sostenersi che diventava peso»

Le uniche note fuori dalle righe sono la nonna e la compagna di scuola Nicla.

La prima, una figura femminile controcorrente, che ha “osato” crescere da sola la figlia – la mamma della protagonista – e la seconda una ragazzina libera e spregiudicata.

«Ma al mondo non si sta composti , si sta vivi: questo avevano sempre evitato di dirmelo».

La seconda parte è l’ incontro a 42 anni con un uomo, Andrea, che in apparenza parrebbe un evento insignificante ma che porterà la protagonista ad una forte lotta interiore.

Una storia tormentata perché la donna non riesce ad uscire dallo schema mentale della sua educazione – nonostante un fortissimo desiderio – vivendo il sesso non come trasporto e coinvolgimento amoroso ma come qualcosa da rifiutare.

«Ho sempre faticato a desiderare e quando l’ho fatto ho dato al mio bisogno un perimetro in cui restare».

E infine la terza parte ove rincontra Nicla da adulta, un incontro decisivo per comprendere e per comprendersi.

«Adesso mi sembrava di aver attraversato un tempo sconosciuto, quasi mai nato. È vero che nonostante tutto, come un animale uscito dal recinto, avevo cominciato a vivere».

Una storia normale resa straordinaria

La capacità della scrittrice è esprimere con parole opportune, giuste, perfette – e qui sta il quid pluris di un artista – una storia emotiva tremendamente reale, credibile e vera, raccontata con una prosa lirica e davvero straordinaria.

In tutto il libro si riesce a captare precisamente il sentire che aleggia nel racconto sia della protagonista che di tutti quelli che la scrittrice fa entrare in punta dei piedi nella storia.

Ecco, il lettore si sente all’interno, in compagnia di quel sentire così pregnante, forte, fitto.

Un romanzo denso di emozioni che racconta non una rinascita ma la consapevolezza di essere un individuo libero, o meglio, il raggiungimento di una consapevolezza, il sentirsi comunque giusta anche se lontana da i nodi costruiti su limiti sociali, poi diventati convinzioni.

Da ultimo, il finale, sorprendente. Un finale inaspettato e poco conformista.

Nessun uomo ritornerà a salvare la protagonista e nemmeno l’amore la salverà, nessun finale definibile come lieto.

Una conclusione tuttavia estremamente coinvolgente, dove solo questa donna sarà al centro della sua vita, niente altro.

Un romanzo da leggere non solo perché prende per mano il lettore con una prosa magistrale: delicata, poetica, autentica e perfetta nell’esprimere l’inesprimibile – cioè i sentimenti – ma anche perché racconta una storia che benché si instaura su una situazione di vita normale si scioglie nel susseguirsi del cammino letterario in qualcosa di estremamente originale e unico.

Il libro di Elisa Ruotolo sarà presentato da Katia Zantedeschi all’interno della manifestazione “Parole amiche” sabato 9 ottobre alle 18.30 a San Giovanni Lupatoto

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