Il Giardino Giusti è stato nominato tra i sette siti europei più danneggiati del 2021 da Europa Nostra, movimento per la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale europeo. L’annuncio è stato dato questa mattina in una conferenza online da Europa Nostra e dall’Istituto della Banca Europea per gli investimenti, con la partecipazione di Mariya Gabriel, commissaria europea per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù.

Il Giardino Giusti, storico giardino all’italiana della città di Verona, è stato colpito violentemente da 3 temporali nell’estate del 2020, riportando gravi ferite. Sono caduti 30 alberi, i bossi sono stati sradicati e una parte del labirinto è stato danneggiato, tre statue del Seicento sono cadute rompendosi e l’impianto di illuminazione e irrigazione è stato gravemente compromesso. Per questo motivo il restauro del tetto del palazzo principale è stato posticipato.

Attualmente è stato approntato un progetto preliminare per la sistemazione, ma mancano fondi. Inoltre, chiuso ai turisti da mesi a causa dell’emergenza Covid-19, per il giardino è ancora più difficile reperire l’ammontare necessario per condurre i lavori.

Serve un piano di conservazione della vegetazione

La nomina tra i siti europei più danneggiati del 2021 è stata presentata da Gianni Perbellini, membro onorario italiano di Europa Nostra, che ha invitato la città di Verona ad estendere questo primo passo di prevenzione a livello urbano per ridurre l’impatto del cambiamento climatico.
«Deve essere predisposto e realizzato un piano di conservazione dell’apparato di alberi e piante di Giardino Giusti con una potatura strategica ed uno studio botanico, – ha affermato il comitato consultivo del programma 7 Most Endangered – con l’obiettivo di poter far fronte in modo efficace ad eventuali ulteriori minacce naturali o ambientali. Il risanamento e la pulizia del giardino, la riparazione degli impianti di illuminazione e irrigazione ed il restauro del tetto del palazzo, dovrebbero essere eseguiti a breve termine. Gli alberi di importanza storica, come il cipresso di Goethe, dovrebbero essere preservati e messi in mostra».

Inoltre, il gruppo consultivo ha anche sottolineato che «molti giardini in Europa sono minacciati dagli effetti del cambiamento climatico ed è importante aumentare la consapevolezza sulla necessità di investire nella loro conservazione».

Un progetto che unisce pubblico e privato

Il progetto nato nel 2013 con il supporto del programma Creative Europe di European Union, mobilita partner pubblici e privati su livelli locali, nazionali ed europei. «Europa Nostra – spiega Guy Clausse, vice presidente esecutivo di Europa Nostra – vuole salvare i siti in condizioni fragili che dovrebbero essere riconosciuti come potenti vettori di sviluppo sostenibile, nonché strumenti vitali per la pace e il dialogo tra le varie comunità». 

Quest’anno, giunto alla sesta edizione, 7 Most Endangered Heritage Sites in Europe ha già raggiunto 25 Paesi europei portando le risorse quando necessarie, puntando sulla creatività e la collaborazione. «Manca ancora tanto per costruire una memoria d’Europa eterna – continua Clausse -. Il cambiamento climatico, l’abbandono, la speculazione, le scelte politiche sono solo alcuni dei fattori che continuano a colpire il patrimonio culturale.»

Un momento del webinar di oggi, in cui sono stati comunicati i sette siti europei inseriti nel progetto 7 Most Endangered Heritage Sites in Europe


Durante il webinar Francisco De Paula Coelho, decano dell’Istituto della Banca europea per gli investimenti, ha spiegato che ciascun sito potrà beneficiare di una sovvenzione da parte della BEI fino a 10.000 euro per attuare delle attività concordate con squadre di esperti, che forniranno consulenze, indicheranno fonti di finanziamento e aiuteranno a mobilitare ampio sostegno per salvare i siti scelti.


La selezione del 2021 ha avuto come criteri l’eccezionale importanza del patrimonio e del valore culturale, ma anche le condizioni di grave pericolo. Tra i valori aggiunti vi sono il coinvolgimento delle comunità locali e l’impegno di stakeholder pubblici e privati e la potenziale catalizzazione per un uno sviluppo sostenibile.
«Con questo programma vogliamo creare una soluzione culturale per un mondo pacifico, – afferma Mariya Gabriel, commissaria europea per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù – che possa sviluppare abilità e conoscenza, che passi alle future generazioni consapevolezza e che coinvolga e collabori con stakeholder, cittadinanza, città, regioni e anche paesi extraeuropei per una inclusione sostenibile».

«Tutto questo è solo la punta di un iceberg – conclude Sneška Quaedvlieg-Mihailović, segretario generale di Europa Nostra -. Vogliamo dare supporto concreto alla cultura e allo stesso tempo muovere una cooperazione a livello europeo.»
Collaborazione, cultura, sviluppo, sostenibilità e pace. Queste sono state le parole chiave del webinar e del programma di salvataggio dei siti più danneggiati, per costruire un futuro più bello per le nuove generazioni.