67 colonne per l’Arena di Verona” è il progetto di fundraising e corporate membership creato dalla Fondazione Arena in media partnership con il Gruppo Athesis. L’anfiteatro romano è patrimonio di tutti i veronesi. Non è solo un monumento storico di inestimabile valore ma anche uno dei più grandi teatri a cielo aperto. Sul suo palco sono saliti i più importanti artisti, cantanti e musicisti di tutti i tempi. 

La nuova ambiziosa iniziativa, che si inserisce nella campagna di Art Bonus #iosonolarena, nasce dalla necessità di raccogliere fondi affinché l’opera possa continuare a rappresentare la nostra città. Il Covid-19 nell’ultimo anno ha inciso profondamente sull’economia, sul clima psicologico e sulle aspettative verso il futuro delle attività artistiche e del tessuto economico-sociale veronese e italiano. 

E “67 Colonne per l’Arena di Verona” si rivolge a privati e aziende, uniti dall’obiettivo comune di sostenere Fondazione Arena in virtù del suo ruolo centrale nella storia, nella cultura e nell’economia del territorio.

L’Art Bonus, attraverso la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-culturale e artistico, costituisce una chiave di rilancio economico per il territorio veronese. L’obiettivo è incrementare il dato del 2020, pari a 1.960.700 euro, con un contributo di minimo un milione, per dare quel segnale di ripartenza così fortemente atteso.

Cecilia Gasdia, sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, foto di Ennevi studio

Io sono l’Arena: tutta la città unita per la cultura

«Nel febbraio del 2020, quando il virus ci ha colpito, noi tutti abbiamo fatto uno sforzo impossibile lavorando giorno e notte per contrastare l’andamento della pandemia e mantenere alto il prestigio dell’Arena, con una programmazione importante che ha visto al centro il palco e che ha attirato l’attenzione di tutti i media internazionali – ha sottolineato Cecilia Gasdia, sovrintendente e direttore artistico –. L’Arena è costruita su basi solide ma per essere ancora più forte ha bisogno di tutta la città. Verona è l’Arena, l’Arena è Verona. Dobbiamo dirlo tutti: “Io sono l’Arena”.»

Il progetto “67 colonne” si chiama così perché «67 erano le arcate della cinta muraria esterna dell’Arena che sono andate distrutte nel terremoto del 1117 ed è rimasta soltanto la famosissima ala – ha proseguito Gasdia –. Siamo determinati a salvare la stagione areniana del 2021 a tutti i costi. Molte persone hanno paragonato quello che stiamo vivendo a uno scenario bellico. In particolare allo scenario della Seconda guerra mondiale. E se il simbolo della ripartenza italiana dopo la guerra fu il concerto di Arturo Toscanini alla Scala di Milano ancora in macerie, noi il 19 giugno, data di inaugurazione della stagione, vorremmo fare un’altra ripartenza con colui che di Toscanini è l’erede morale, Riccardo Muti.

Il maestro tornerà in Arena dopo 41 anni di assenza per dirigere Aida, la nostra opera simbolo, in forma di concerto. Con il progetto 67 colonne stiamo cercando dei mecenati: “adottando” con una donazione una colonna, ma anche una pietra o un mattoncino, verrà riformata idealmente la cinta muraria dell’Arena.

Così come la cinta la proteggeva l’anfiteatro, oggi, idealmente, le colonne proteggono dalle minacce che economiche che incombono.»

In sostegno della principale realtà culturale scaligera

«Verona senza la sua Arena non sarebbe la città che milioni di persone hanno conosciuto in questi duemila anni, da quando esiste l’anfiteatro. L’Arena è il gioiello della nostra città, il tempio della musica a livello internazionale. È un simbolo e questo è il momento storico per scendere tutti in campo al suo fianco – ha spiegato Federico Sboarina, sindaco di Verona e presidente di Fondazione Arena–. Grazie a fundraising e all’Art Bonus, tutte le categorie economiche potranno sostenere la più importante realtà culturale scaligera. Senza contare che da qui viene lanciato un segnale nazionale e internazionale di ripartenza della cultura e degli spettacoli. È proprio nei grandi momenti di difficoltà che emerge la nostra capacità di fare squadra e di unirci attorno a un unico grande obiettivo. Voglio ricordare che il festival lirico produce un impatto economico sul territorio intorno ai 600milioni di euro.»

Come funziona “67 colonne” lo ha spiegato Gianfranco De Cesaris, direttore generale di Fondazione Arena: «Il progetto è basato sul meccanismo dell’Art bonus, che consente di ottenere un credito d’imposta nei tre anni successivi alla donazione effettuata. Un’occasione per raccontare molte storie di persone e imprenditori che, attraverso il loro illuminato apporto, hanno contribuito a fare l’Italia grande nel mondo.»

Per informazioni relative al progetto e per sostenere Fondazione Arena, sia come aziende che come privati: 67colonne@arenadiverona.it.

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