Sarà la pioggerella insulsa che là fuori mi sta insozzando la macchina, sarà che è l’ultimo venerdì in zona gialla oppure l’idea di doverli ascoltare di nuovo tutti e 26, ma la cappa di cinismo mi è già calata addosso.

Il senso di inutilità che provo per questa serata è tale che ne affiderei la votazione alla piattaforma Rousseau.

Applaudiamo Gaudiano che vince tra i Giovani raccogliendo lo scettro che fu di Leo Gassman, Rocco Hunt e finanche dei Gazosa.

Ma ve li ricordate i Gazosa?

Un anno fa ero in sala stampa con la ressa di accreditati che si accalcava addosso ad Elettra Lamborghini. Ed ero convinto che fossero quelli i problemi della vita.

Pensare che su La7 potrei guardare Propaganda Live e invece qui c’è la maglia di Aiello.

Achille Lauro: «Ho visto lo spirito del mondo e oggi fa più notizia Orietta Berti che chiama Naziskin Damiano & Company di un bacio ormai diventato cliché». La prossima volta, poi, ragioneremo seriamente sul concetto di “performer”.

In realtà lo spirito del mondo stasera è su Twitter con Giulia Salemi che entra in tendenza con l’hashtag #SanremoPrelemi, supera #Sanremo2021 e gli utenti iniziano a cambiarsi il nome in Sanremo Prelemi per non scivolare fuori dal cono di luce.

Ma quanto era bello l’anno in cui per farli esibire tutti in una sera si accorciavano le canzoni e potevano durare al massimo un minuto? Era il 1996: Pibbo Baudo, Sabrina Ferilli, Valeria Mazza e, soprattutto, Elio e le storie tese con La terra dei cachi.

Dovremmo aprire un capitolo a parte anche per lo scempio del PrimaFestival.

Ci tenevo però ad informarvi che tre giorni fa è uscita su Youtube l’ultima di Young Signorino. Se vorreste reperire del disagio.

Il “piacere” con cui riascoltiamo la canzone di Francesco Renga.

Metto le mani avanti, per la finalissima si vota Willie Peyote e basta. Però, siccome il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce, se domani vince Bugo faccio una diretta solitaria per Heraldo e canto la sua canzone.

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