Nella scuola la propaganda politica deve essere lasciata fuori. Così la pensa Vito Comencini, deputato e consigliere comunale veronese del partito di Salvini, che critica la scelta degli studenti del Liceo Medi di Villafranca di voler dedicare l’assemblea di Istituto in programma il 18 febbraio al tema “Omotransfobia e Lgbtqi+, contro natura?”, con relatore Luigi Turri, ricercatore universitario.

L’ingresso del Liceo Enrico Medi di Villafranca.

Chiare le motivazioni: «Siamo in una fase molto delicata per il nostro Paese, caratterizzata da un drammatico crollo del tasso di natalità. Perché non si parla di questo? Perché non si discute del valore della famiglia? Attraverso assemblee come questa si consente all’ideologia gender di entrare a scuola, alla faccia del confronto democratico di cui si riempiono così tanto la bocca molti rappresentanti della sinistra. In nome del politicamente corretto e del relativismo ormai è consentito tutto e il contrario di tutto».

Il tema è interessante e per una volta non c’entrano i docenti, perché le assemblee studentesche trattano di temi che nascono dalla comunità degli alunni e che dai loro rappresentanti vengono gestite in autonomia. Il pericolo qui prefigurato è che gli adolescenti (siamo in una fascia d’età compresa dai 14 ai 18 anni) nell’ascoltare una conferenza online improvvisamente cambino orientamento sessuale e smettano di desiderare un figlio e una famiglia. Rischio davvero concreto perché, udite udite, “all’evento manca il contraddittorio” come denuncia Comencini.
Qualche ragazzo potrebbe persino smettere di sentirsi sbagliato o anormale e finalmente accettarsi e sentirsi accettato per ciò che è. Dio ce ne scampi.

Per Comencini ci vuole una voce che si levi fiera a richiamare al vero gli studenti e che controbatta questa nociva deriva contraria alla tradizione e allo spirito del popolo veneto. Ma, a proposito di libertà di espressione e della neutralità delle istituzioni pubbliche, cosa ne pensava il deputato del programma del sindaco di Verona Sboarina di ritirare i libri “proibiti” dalle biblioteche? Non ricordiamo una sua ferma condanna, ma forse ci sbagliamo. Attendiamo, mettendoci comodi, smentita.

Nel dubbio, a rinforzo arriva anche il coordinatore provinciale della Lega Giovani di Verona, Alberto Todeschini che, autoassunto il ruolo di esperto di educazione scolastica e pedagogia, spiega che le assemblee «devono essere parte di un progetto e di un programma più grande che possa trasmettere ai ragazzi la conoscenza e la cultura anche della propria terra e delle proprie tradizioni». Toh, la Lega, col favore delle tenebre, ha rimaneggiato i programmi scolastici (che non esistono più) dei docenti senza dircelo. Magie della criptoistruzione.

Insomma, poco importa quali siano i bisogni degli studenti: conta ciò che Comencini e Todeschini vogliono che gli studenti vogliano. Poco importa, poi, che l’ideologia leghista possa invece accedere alla scuola senza filtri: in fondo, sono “in missione per conto di Dio”.
A questo punto, però, seppur rassicurati, sorgono due dubbi: si può fare un contraddittorio sulle opinioni, ma lo si può fare sui fatti? Perché l’ideologia gender, ammesso che esista, è sì un’opinione, ma l’esistenza di orientamenti sessuali diversi dall’eterossesuale monogamo è un fatto e anche di questo tratta l’assemblea.

E poi: in un evento come questo, tratto dalla sua bacheca Facebook, “la famiglia sotto attacco”, Vito Comencini, visto il suo rigore democratico e la sua passione per la par condicio, avrà aperto la relazione stigmatizzando l’organizzazione e i relatori presenti per non aver invitato un rappresentante dei movimenti non tradizionalisti per un giusto contraddittorio? Sospettiamo di no. Chi scrive, che una qualche esperienza del mondo scolastico ce l’ha, si permette di segnalare che se c’è una cosa che i ragazzi non tollerano, oltre la censura, è l’incoerenza.

Ecco: se potessi dare un suggerimento agli studenti per le prossime assemblee, modestamente proporrei di incentrare un dibattito su come un certo potere, anche in uno Stato di diritto come quello dell’Italia laica e repubblicana post fascista, fatichi a sopprimere in sé un retaggio paternalista, fondamentalista, autoritario e totalitario. Nel frattempo, i ragazzi della Rete Studenti Medi così rispondono, mostrando molta più saggezza degli adulti:

«È assurdo come ancora nel 2021 ci siano soggetti come l’onorevole Comencini che continuano a ostacolare momenti di crescita e formazione come le assemblee autogestite nelle scuole, puntando il dito contro una tematica che è prevista nei programmi delle asl pubbliche. A chi vuole farci vivere una scuola repressiva e sessista, noi rispondiamo con i dati: per gli adolescenti omosessuali il rischio di suicidio è di oltre tre volte superiore rispetto ai coetanei eterosessuali. Per i transgender di oltre cinque volte superiore. Lo afferma uno studio dell’Università di Milano-Bicocca, dal titolo “Stima del rischio di tentato suicidio tra giovani minorenni per motivi sessuali”. Per non parlare delle violenze, del bullismo e dell’allarmante tasso di abbandono scolastico.»

Et fiat lux.

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