È bella? Dipende dai gusti. A chi piace e a chi no. Forse sono più i no (o quantomeno sono molto “rumorosi”, almeno in rete), ma i Latini direbbero saggiamente “de gustibus”. A chi scrive sinceramente non fa impazzire, ma altrettanto sinceramente si può dire che si è anche visto di molto peggio.

È il diavolo? No, non lo è. È una stella. Niente di più che una stella luminosa. Che rimarrà lì per qualche settimana e poi tornerà probabilmente nell’oblio generale.

È il simbolo del Natale veronese? Per qualcuno sì, ma non per tutti e comunque alla fine i veronesi più accaniti il loro simbolo l’hanno pure avuto (dopo le tante polemiche di ottobre), ma ovviamente non non va bene, perché occorre sempre lamentarsi, vero sport cittadino.

Alcuni pensieri sparsi:
1) se n’è parlato fin troppo. Il dibattito veronese ormai ha raggiunto il suo fondo. Ma attenzione, perché si può sempre scavare.

2) se ne sarebbe anche potuto fare a meno. Con i soldi risparmiati si sarebbero potute fare altre cose comunque importanti: beneficenza, luminarie più belle in giro per la città, altri progetti. In ogni caso è stata presa una decisione e credo che un’amministrazione abbia tutto il diritto di farle (sono stati eletti per quello). Così come – va detto – è sacrosanto anche il diritto di critica, che però dovrebbe sempre rimanere nei canoni del rispetto e della tolleranza. Al contrario nelle ultime settimane si sono sentite e lette cose che nemmeno in curva sud allo stadio, quando l’Hellas si è trovato sotto 0-3 contro l’Atalanta per la tripletta di Cantarutti (i più anziani ricorderanno).

3) in compenso alcuni #meme che girano in rete in questi giorni sono fantastici.

4) alcuni sostengono che l’amministrazione pagherà elettoralmente questa “toppata” (ammesso che si tratti di tale). L’impressione, al contrario, è che fra pochi mesi nessuno se ne ricorderà più. Se fosse vero, però, che Tommasi e la sua Giunta pagheranno per l’affaire-Stella in termini elettorali (con le elezioni che saranno addirittura fra oltre tre Natali, quando la stella originale sarà già stata ampiamente ripristinata) allora saremmo proprio una città senza speranza. Non perché non sia un sacrosanto diritto votare altro, ci mancherebbe, ma perché il giudizio su una amministrazione si dovrebbe basare su ben altro: viabilità, cultura, grandi opere, ambiente, etc.

5) risultano un bel po’ ipocrite certe critiche provenienti da una parte della minoranza da cui, tempo fa quando era in maggioranza, arrivavano proposte “meravigliose” come il cimitero verticale o la ruota panoramica con vista sul Monumentale (e si sarebbe in caso trattato di opere permanenti, non installazioni temporanee).

6) Si è parlato tanto dei costi. 170mila euro per quella installazione siano un enormità, visto che si tratta di soldi pubblici. Però vi siete mai chiesti quanto costa in termini di soldi e tempo installare e disinstallare ogni anno quella massa enorme di ferro che è la vecchia stella? È vero che erano a carico di privati (dettaglio non certo secondario) ma sempre di tanti soldi si tratta, che si potrebbero dirottare su altri progetti e con cui si sarebbe potuto realizzare molto altro. E vi siete mai chiesti quanto costava (e costerà, visto che fra un anno tornerà al suo posto) illuminarla? Certo, uno può rispondere: “si, ma in quel caso sono soldi ben spesi”. E si può sempre rispondere con la frase iniziale: “de gustibus”. Fra i tanti difetti c’è da dire che l’attuale stella ha il grande pregio di essere facilmente installabile e disinstallabile ed energeticamente light (fatta di led che consumano poco). Inoltre permetterà di risparmiare un pochino pure sui fuochi d’artificio nella notte di San Silvestro, visto che nella sua modalità multicolor può dare un contributo al feston in Bra.

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