L’agenda dell’assessore al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, non è mai stata così fitta come in queste settimane. Il mondo dei viaggi e della ricettività veneto è stato travolto dall’emergenza Covid-19 e inevitabilmente si è rivolto alle istituzioni locali. Il territorio tra il Lago di Garda, Venezia e le dolomiti bellunesi contribuisce come pochi altri a entrambi i sensi di marcia del traffico dei visitatori. Ai milioni che arrivano affascinati da mare, monti e città d’arte, pianura e collina, cultura, terme, sport e patrimonio enogastronomico, ne corrispondono altrettanti che utilizzano i tre aeroporti regionali per partire ad ammirare le bellezze altrui e si rivolgono alle competenze delle agenzie venete per strutturare e prenotare i loro viaggi.

La grave crisi del settore si riflette sull’economia della regione e i relativi livelli occupazionali. Tra le azioni previste dal “Piano Strategico del Turismo”, la “Carta fondamentale dell’Accoglienza e dell’Ospitalità” appena presentata dall’assessorato è uno dei nuovi progetti che dovranno contribuire nel ridare linfa ma anche qualità dei servizi. «Sarà uno strumento di grande semplicità e immediatezza, una guida comportamentale per tutti, in primis per gli innumerevoli attori del settore turistico, ma utile anche per chi vive in una terra interamente vocata al turismo come la nostra» ha dichiarato Caner nel presentarla. Linee guida a cui dovranno ispirarsi i vari stakeholder di un sistema variegato, che ha riflessi su un enorme indotto in cui sono presenti tutti i professionisti dell’organizzazione turistica, dunque operatori e agenti di viaggio.

L’ultimo è un dettaglio non da poco per una specializzazione che ieri è riuscita ad ottenere il segnale tanto atteso. Il lavoro di cesello, attraverso il dialogo tra le parti – che Heraldo ha seguito nelle varie fasi – ha portato al definitivo riconoscimento del valore professionale ma anche delle difficoltà vissute da chi, da febbraio ad oggi, si è visto infliggere da destino e normative sanitarie una penalizzazione al proprio business senza pari. La Regione ha finalmente teso la mano, con l’ufficializzazione da parte di Fiavet Veneto sulla propria pagina Facebook di un sostegno finanziario attraverso un contributo a fondo perduto regionale dedicato alle agenzie, quantificato in due milioni di euro complessivi. Uno sforzo vitale che dà ossigeno a centinaia di piccole aziende. In un anno in cui il giro d’affari è precipitato, non c’era altra ricetta per tamponare conti e costi.

Le due associazioni protagoniste della trattativa gongolano, con tutte le ragioni del caso. Al tavolo con Caner erano presenti Giancarlo Reverenna, presidente di Fiavet Veneto, e Rino Bellanti, del Movimento Autonomo delle Agenzie autonome Venete. L’unità d’intenti ha portato ad una gioia condivisa. Soddisfatta l’associazione di categoria parte di Confcommercio, che da sessant’anni unisce le imprese del turismo, alla cui azione si è aggiunto in questi mesi l’attività del nuovo gruppo di agenzie venete che ha contribuito ad amplificare la voce del settore. L’accordo è stato percepito come un ulteriore riconoscimento a figure professionali che, come ha evidenziato esplicitamente Reverenna, vanno tutelate anche sul piano legale. Da qui la richiesta di portare presso il Tavolo Stato/Regioni il Codice Identificativo Nazionale per combattere l’abusivismo.

Tra i mille fronti che il Covid-19 ha aperto nel mondo dei viaggi, tra pianificazione e sostegno (cosa diversa dall’assistenzalismo) la strada intrapresa dalla Regione Veneto appare volta a perseguire il ritorno ad una sorta di normalità attraverso basi solide e una pianificazione che parta dalla coesione delle parti e la consapevolezza di problemi e obiettivi. «Una rappresentanza unica e forte è determinante per l’ottenimento di risultati e obbiettivi importanti» ha chiosato Reverenna un pensiero condiviso dagli altri interlocutori. Se Caner sarà ricordato dagli agenti veneti come “Mister due milioni”, un po’ come il calciatore Beppe Savoldi, passato dal Bologna al Napoli negli anni ’70 per una cifra record che gli valse il soprannome di “Mister due miliardi”, oggi è impossibile prevederlo. Di certo la rinnovata compattezza si potrebbe declinare a tutto un comparto che trova in Confturismo la sintesi e oggi sa che la strada, per quanto in salita, la si possa comunque affrontare.