Pochi altri romanzi hanno avuto un impatto così forte sull’immaginario collettivo e sulla definizione di un genere narrativo come “Dracula” di Bram Stoker.

«Il castello si erge proprio sull’orlo di un orrido precipizio: una pietra gettata dalla finestra cadrebbe per mille piedi prima di toccar fondo! Fin dove giunge lo sguardo, null’altro che un mare di verdi cime d’alberi, interrotto di quando in quando da una profonda fenditura, ov’è un abisso. Qua è là, si scorgono argentei fili, e sono i fiumi che serpeggiano in ime gole per le foreste. Ma non sono dell’umore più adatto a descrivere la bellezza. Ché, ammirato il panorama, ho proseguito nelle mie esplorazioni: porte, porte, porte dappertutto, e tutte chiuse e sbarrate. Nelle mura del castello, eccezion fatta per le finestre, non esistono vie d’uscita praticabili. Il castello è un vero e proprio carcere, e io ne sono prigioniero!».

Uno degli ingredienti essenziali all’atmosfera di terrore del libro è la descrizione del maniero della Transilvania dove vive il Dracula. Il giovane e ignaro avvocato Jonathan Harker, che vi si reca per conto di un’agenzia immobiliare di Londra, per trattare la vendita di un palazzo che il conte intende acquistare, si rende conto ben presto di essere capitato in un luogo da incubo, dove il suo cliente si muove solo di notte, dorme in una bara e vive circondato da donne della sua stessa natura.

Il castello transilvano visitato ogni anno da migliaia di turisti che lo considerano l’autentica dimora di Dracula si trova nei pressi del villaggio di Bran, poco distante dalla storica città di Brasov. Costruito nel Trecento da Ludovico I D’Angiò come avamposto di guardia, il maniero è arroccato su una parete rocciosa all’interno di una stretta gola, ambientazione che ha senz’altro aiutato ad accrescere la leggenda e l’alone di mistero che lo avvolgono.

In verità, sebbene la descrizione stokeriana sia fedelissima, questa fortezza ha semplicemente stuzzicato l’immaginazione dello scrittore irlandese, che non visitò mai i luoghi della Romania tratteggiati nel romanzo.

Se un castello abitato da un vampiro fosse esistito davvero, quasi certamente sarebbe stato quello di Poenari, appartenuto al principe Vlad III di Valacchia, detto “l’impalatore” e meglio conosciuto con il suo patronimico: Dracula. Vlad III fu celebre fonte d’ispirazione per Stoker, non altrettanto il suo maniero, che è abbandonato dal 1476 (anno della morte del principe) e giaceva in rovina già negli anni in cui il romanzo prendeva forma. È più probabile che lo scrittore si sia imbattuto in qualche descrizione della fortezza di Bran studiando la storia e la cultura dei Balcani, mentre si documentava sulla figura storica del principe.

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