Un progetto solidale pensa a chi in questi ultimi due mesi ha ridotto drasticamente i contatti con i genitori perché impegnati costantemente in lunghi turni sul fronte del contrasto al coronavirus. L’idea, non del tutto scontata. arriva dalla collaborazione di 4-chiacchiere e cooperativa sociale Azalea, grazie anche a un’azione del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona che ha favorito l’incontro e la sinergia tra le due realtà.

Si tratta di attività educative e supporto nei compiti per i figli di infermieri e medici degli ospedali Borgo Trento e Borgo Roma di Verona. 435 ore di servizio frutto dei 10mila euro raccolti dal gruppo di professionisti veronesi 4-chiacchiere, fatte in massima sicurezza per evitare possibilità di contagio. Per le bambine e i bambini in fascia di età compresa tra i 0 e i 6 anni, gli educatori coinvolti garantiscono a domicilio le cure primarie, invece per i figli più grandi, fino ai 14 anni, sono di supporto per i compiti scolastici o nel gioco. In questo secondo caso, rispetto alla presenza in casa esiste anche l’opportunità alternativa di un aiuto a distanza, tramite collegamento online, sia per i compiti che per altre attività.

La proposta è giunta a Marina Spallino, presidente del Comitato unico di garanzia per le Pari Opportunità dell’Azienda Ospedaliera veronese, che ha subito immaginato di coinvolgere Azalea, cooperativa sociale impegnata in diversi ambiti e nello specifico anche nei servizi educativi, con cui già in passato l’azienda ha collaborato: «Abbiamo da subito avuto l’appoggio convinto della direzione generale nel far partire l’iniziativa, il cui obiettivo primario è il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori e insieme delle loro famiglie – spiega –. È infatti un aiuto concreto che contribuisce a favorire la conciliazione tra vita e lavoro, così difficile per medici e infermieri dell’azienda impegnati in prima linea in questo complicato momento di emergenza sanitaria Covid19».

Linda Croce

«Il progetto mette insieme competenze diverse ed energie positive della nostra comunità – sottolinea Linda Croce, presidente di Azalea –, creando un bel circolo virtuoso tra tre mondi – sanità, cooperazione sociale e volontariato – che oggi danno insieme un contributo fondamentale alla gestione dell’emergenza. Siamo convinti che ancora di più in un momento di fragilità, come quello che stiamo vivendo, fare rete diventa vitale per connettere e valorizzare le potenzialità e le risorse del territorio.»