Nonostante la pandemia e le restrizioni di questo periodo, il Liceo Montanari di Verona ha portato a termine, insieme al Liceo tedesco Martin von Cochem di Treviri, un progetto Erasmus Plus finanziato dall’Unione Europea e avviato nel 2019. Il titolo, Our Common History, si riferisce alle comuni origini romane di Verona e della regione della Mosella, dato che le fonti ci segnalano che la città tedesca fu fondata, nei pressi di un accampamento militare romano, nel 16 a.C. col nome di Augusta Treverorum: questo fa di Treviri una delle città in assoluto più antiche del territorio germanico, mentre Verona aveva già ottenuto nel 49 a.C. la “cittadinanza” romana.

Se la pandemia non fosse calata come una scure sulla vita dei ragazzi, in questi due anni i 40 studenti coinvolti avrebbero dovuto conoscersi e lavorare insieme, durante quattro momenti di visite reciproche, a un ebook sui monumenti romani più significativi di Verona (che noi di certo conosciamo) e di Treviri, il più famoso dei quali è certamente la Porta Nigra. Finalità progettuale dell’esperienza è stata quella di sviluppare la consapevolezza di appartenere alle comuni radici europee, comprendere la storia, la lingua e la cultura latina presenti sul territorio, migliorare le capacità linguistiche e relazionali. 

La Porta Nigra di Treviri

Nonostante la chiusura delle scuole nei due paesi e la mancanza di incontri reali che avrebbero facilitato la conoscenza reciproca e fornito grande motivazione, gran parte delle attività programmate si sono svolte ugualmente in videoconferenza e attraverso spazi online di collaborazione condivisi. 
Gli studenti hanno fotografato, girato video, scritto testi, costruito file in power point e imparato a conoscersi, oltre i confini. «È meraviglioso che i nostri ragazzi abbiano continuato a lavorare insieme con entusiasmo, nonostante non ci fosse quasi nessuna speranza di incontrarsi», afferma infatti la responsabile del progetto, la professoressa Lorella Varnier. «Ce l’abbiamo fatta malgrado tutto. E l’ebook che siamo riusciti a produrre dà concretezza al nostro progetto e lo qualifica.» 

Durante le ultime fasi di correzione e formattazione si sono potute così consolidare anche alcune relazioni. «Siamo diventate amiche, ogni tanto ci telefoniamo e mi farebbe molto piacere incontrare Jana a Cochem» dichiara Anna Guido, una studentessa del Liceo Montanari. Il desiderio di riuscire a vedersi di persona è reciproco, così come espresso da Jana Gietzen: «Mi piacerebbe andare una volta a teatro in Arena insieme ad Anna.»

Ora che la situazione sanitaria sta migliorando sensibilmente, i sei docenti che hanno creduto in questo progetto e si sono adoperati per la sua riuscita, stanno valutando la possibilità di realizzare questo sogno: forse in autunno le mani di questi ragazzi potranno finalmente stringersi. 

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