Con le vacanze estive arriva quel periodo dell'anno in cui la famigerata "prova costume" va affrontata, prima di tutto nella propria testa e poi con il resto del mondo.
L’ultima frontiera della Guerra oggi si combatte anche sui social. Tra fake news, sovraesposizione mediatica e infodemia, siamo “bombardati”, sopraffatti e disorientati.
Le parole hanno un valore simbolico che consente a persone diverse di attribuire loro significati diversi. Nel caso in cui un individuo stia facendo un percorso di riabilitazione dal Disturbo del Comportamento Alimentare i problemi possono essere amplificati.
Il mito greco ci racconta metaforicamente le nostre paure, le nostre esigenze, le nostre speranze. come nel caso della discesa agli inferi di una fanciulla e di come questa esperienza sia da interpretare in chiave psicologica.
I disturbi alimentari sono oggetto di una serie infinita di "falsi miti", su cui è bene riflettere, per non cadere in errori di valutazione, diagnosi ed eventuale soluzione del problema.
Intervista all'antropologo culturale Giovanni Frigo per capire con lui meglio le complessità del rapporto psicologico che l'uomo ha sviluppato nei confronti della sua alimentazione.
La guerra in Ucraina (ma il discorso vale per tutte le guerre nel mondo) arriva dopo un periodo di due anni reso già molto complicato dalla pandemia e rischia di creare traumi psicologici permanenti, in particolare nei bambini e negli adolescenti. Cosa fare allora?
Una riflessione sul fenomeno mediatico delle baby-gang. Nuove idee e nuove opportunità per un confronto serio fra adulti, per il bene dei nostri ragazzi.
In un periodo in cui abbiamo perso la percezione di avere il controllo su quello che ci circonda, il controllo del proprio corpo sembra essersi accentuato, registrando un aumento dei casi di disturbi alimentari.