Sull’enciclopedia Treccani alla voce educare si legge: «Promuovere con l’insegnamento e con l’esempio lo sviluppo delle facoltà intellettuali, estetiche, e delle qualità morali di una persona, specie di giovane età». Anche da qui è partita la comunità di Povegliano Veronese per dare vita al Patto educativo siglato il 7 settembre scorso. Sottoscritto da Comune, scuola, parrocchia, associazioni, famiglie, è un’alleanza per contrastare la povertà educativa, promuovere pari opportunità e dare voce ai ragazzi, troppo spesso lasciati senza spazi di espressione e ascolto.

«L’educazione è una responsabilità collettiva», sottolinea Roberta Tedeschi, Sindaca di Povegliano Veronese. «In una società che spesso non lascia spazio ai ragazzi, la nostra comunità vuole aprire porte e costruire opportunità. Abbiamo firmato con 23 realtà attive sul territorio, tra associazioni sociali, culturali e sportive non soltanto un documento, ma il futuro dei nostri ragazzi.  Il Patto», continua, «rappresenta dunque non un punto di arrivo, ma l’inizio di un cammino condiviso, fondato su fiducia, corresponsabilità e collaborazione».

Il Patto educativo si inserisce nel progetto della «Comunità Pedagogica Educante» voluto dal comune di Povegliano Veronese in collaborazione con il servizio educativo e i Centri giovanili Don Mazzi e nasce dalla convinzione che l’educazione è un impegno condiviso: famiglie e scuola non possono essere lasciate sole, ma deve essere l’intera comunità a contribuire attivamente. In concreto, il Patto prevede la costituzione di un tavolo permanente della comunità educante che riunirà periodicamente i firmatari affiancati da una cabina di regia incaricata di coordinare le attività. Sono anche previsti percorsi di formazione condivisa, oltre a iniziative comuni di coprogettazione. Uno degli obiettivi più significativi che si propone il progetto è la creazione di uno spazio aggregativo per i giovani, dove possano essere ascoltati ed esprimersi liberamente. Una scelta che risponde a un bisogno concreto come dimostrano ricerche recenti che riportano che oltre il 40 per cento degli adolescenti italiani lamenta la mancanza di luoghi adeguati di incontro e di espressione creativa.

«La solitudine dei giovani è oggi un’emergenza», ricorda l’Assessore alle politiche giovanili e alla solitudine Nicolò Vaiente. «Con il Patto educativo di comunità vogliamo creare relazioni, reti, perché nessun giovane si sentano escluso o invisibile».

Un progetto colto a pieno da comunità poveglianese. «È stato inaspettato», sottolinea Ambra Pezzon, assessora alla scuola, «vedere crescere così tanto il coinvolgimento. In questi tre anni di percorso per giungere alla firma di domenica scorsa, a ogni riunione si è aggiungeva una nuova realtà fino a formare un gruppo affiatato. È la prova che Povegliano crede davvero nell’educazione come bene comune».

Roberta Tedeschi alla firma del patto

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