“A State of passion”: la cura come atto di resistenza
Lunedì 27 ottobre al Cinema Nuovo di San Michele per MediOrizzonti il film di Carol Mansour e Muna Khalid. Presenti le registe ed Elda Baggio, vicepresidente di "Medici senza frontiere".

Lunedì 27 ottobre al Cinema Nuovo di San Michele per MediOrizzonti il film di Carol Mansour e Muna Khalid. Presenti le registe ed Elda Baggio, vicepresidente di "Medici senza frontiere".

Il film documentario A State of Passion, diretto da Carol Mansour e Muna Khalidi,
racconta il ritorno alla vita di Abu Sittah dopo quella che è stata la sua sesta e più devastante guerra a Gaza.
Il film sarà proiettato lunedì 27 ottobre alle 20.30 al Cinema Nuovo di San Michele, nell’ambito della rassegna “Mediorizzonti”, che da anni propone sguardi autentici e coraggiosi sul Medio Oriente, promuovendo il dialogo interculturale e la riflessione attraverso il linguaggio del cinema. Presenti collegate online le registe ed Elda Baggio, vicepresidente di “Medici senza frontiere”, chirurga e docente all’Università di Verona e all’Università di Ngozi in Burundi, in dialogo con Stefania Berlasso di Heraldo.
Con uno sguardo intimo e rispettoso, le registe accompagnano il medico nel difficile percorso di rielaborazione di ciò che ha vissuto, seguendolo tra Amman, Beirut, Londra, Kuwait e Dubai, lungo un itinerario fisico e interiore che interroga il senso stesso della resistenza.

Il film segue la sua esperienza con uno sguardo lucido ma profondamente empatico: quello di un medico che, immerso nell’orrore quotidiano di corpi lacerati, amputazioni senza anestesia e bambini orfani, continua a esercitare il proprio mestiere come atto estremo di umanità.
Le immagini intense ma mai compiaciute raccontano una verità insostenibile, mentre la regia di Mansour e Khalid trova equilibrio tra la testimonianza diretta e una costruzione visiva di grande sobrietà e forza morale.
A State of Passion è molto più di un reportage di guerra: è un film sull’umanità che sopravvive all’orrore, sulla forza della cura come gesto politico e sul legame profondo che unisce un uomo e la sua terra. Mansour e Khalidi, amiche e testimoni vicine alla famiglia Abu Sittah, trasformano la storia personale del medico in un racconto collettivo sulla passione per la Palestina, intesa non come retorica ma come forma di responsabilità, dedizione e amore.
Il documentario è prima di tutto, un film sulla cura come forma di resistenza. Attraverso la figura del dottor Abu Sittah, diventa il ritratto collettivo di un popolo che non si arrende, che difende la vita anche quando tutto intorno sembra negarla.
Attraverso un linguaggio cinematografico sobrio ma intensamente emotivo, il film restituisce dignità alle immagini di sofferenza e riporta al centro la domanda che attraversa ogni conflitto: cosa significa restare umani quando tutto intorno spinge alla disumanizzazione?
A State of Passion è un’opera necessaria, che invita a guardare senza voltarsi, a comprendere senza giudicare, e a sentire la distanza tra spettatori e protagonisti come uno spazio da colmare con empatia e consapevolezza.
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