Come una “bussola” che guida il viaggiatore nelle sue avventure, così Campo base della cooperativa sociale “Opificio dei sensi” da due anni ha l’obiettivo di prevenire l’abbandono scolastico dei ragazzi e ragazze di età tra i 14 e i 18 anni frequentanti la scuola secondaria di secondo grado.

“Campo Base” nasce dalla crescente domanda della scuola, dei servizi sociali e delle stesse famiglie, di creare servizi agli studenti e alle studentesse del territorio, che non riescono più a frequentare con continuità o si sono ritirati dalla scuola, per favorirne il ri-orientamento e la ri-
progettazione del proprio futuro scolastico ed esistenziale.

Orientarsi e progettare, insieme

Il nome Campo Base fa proprio riferimento a un luogo al quale si arriva seguendo ognuno il proprio percorso con le inevitabili difficoltà e fatiche che ogni ascesa comporta; con la voglia di mollare e tornare indietro o con la spinta ad arrivare, prendersi un momento di pausa e riprendere il cammino. Si potrà procedere sul sentiero che ci si era immaginati oppure sceglierne un altro con rinnovata forza, vigore e fiducia nei propri mezzi.

Coloro che raggiungono il Campo troveranno delle guide che li accoglieranno e che forniranno loro dei nuovi strumenti e indicazioni utili per ripartire.

Presenti “fuori aula”

I ragazzi e ragazze che sono stati accolti da Opificio dei sensi, hanno frequentato il progetto per due mattine alla settimana risultando formalmente “presenti fuori aula”. Gli obiettivi sono stati, in primo luogo, quello di recuperarli (sopratutto per le persone maggiormente isolate) a una socialità “sana” con i pari all’interno sia di attività strutturate che di momenti di svago e spontanea interazione.

In secondo luogo quello di lavorare per ricostruire una nuova progettualità personale e il reintegro all’interno di un percorso di formazione scolastica.

L’organizzazione del campo prevede l’inserimento in laboratori creativi nei quali la collaborazione del gruppo è condizione essenziale per poter raggiungere gli obiettivi concordati preventivamente con gli educatori e gli esperti di riferimento. Sono stati poi
programmati dei momenti individuali e di gruppo con psicologhe esperte in orientamento scolastico dedicati nello specifico a questo tema.

Arte, gioco e musica

I laboratori che sono stati proposti sono quelli di arteterapia, con un tempo dedicato all’attività espressiva libera all’interno della relazione tra pari e con la possibilità di rivedere la propria immagine e portarla su nuove sfumature; quello ludico e videoludico in cui il gioco diventa strumento che facilita e permette a ognuno di proseguire nelle fasi di sviluppo tramite la scoperta dell’identità di sé, l’incremento delle abilità relazionali e l’apprendimento di strategie di problem solving.

E il laboratorio di musica digitale che fa leva sulla passione che gli adolescenti hanno per la musica, creando insieme una composizione (musica e testo) che sia il risultato di un lavoro creativo congiunto e consapevolmente rappresentativo dell’attuale stato del vivere all’interno del loro mondo.

Rete tra scuole e servizi sociali

«A seguito di questi due anni di lavoro di Campo Base – spiega Antonio Bombara, referente del progetto -, possiamo affermare di aver trovato nel lavoro di rete una grande disponibilità
alla collaborazione nelle scuole e nei servizi sociali del comune di Verona e di San Martino Buon Albergo (sul cui territorio ha sede “Opificio dei Sensi”, ndr). Tali enti hanno partecipato attivamente sia tramite l’invio dei ragazzi e la co-progettazione dei rispettivi percorsi, sia divulgando nel territorio la presenza e le opportunità che il progetto offriva alle studentesse e agli studenti».

In questi due anni sono stati, inoltre, raggiunti importanti risultati in termini di superamento di situazioni di isolamento sociale, anche attraverso iniziali interventi domiciliari, di partecipazione attiva ai laboratori e di migliore condotta scolastica.

Nell’ultima edizione ci sono stati 30 frequentanti (su 43 richieste) di cui 21 che si sono ri-orientati verso una nuova scuola e sette che hanno proseguito con successo presso il medesimo istituto. Sono stati coinvolti 16 istituti scolastici, 3 comuni e un’ASL.

«Alla luce dei risultati raggiunti e della rete di supporto che si è venuta a creare, la nostra speranza è quella di poter dare continuità al progetto – afferma Claudio Manzati, presidente della cooperativa “Opificio dei sensi” -, riuscendo a trovare enti pubblici e privati che possano appoggiare e finanziare ancora Campo Base. Questo ci permetterà di tenere viva sul territorio una risorsa capace di dare risposte efficaci all’emergenza della dispersione scolastica e dell’isolamento sociale, di un numero sempre maggiore di ragazze e di ragazzi».

La seconda annualità si è conclusa a luglio 2025 e ha potuto svolgersi grazie al finanziamento del Fondo di beneficenza di Intesa San Paolo e della Fondazione Just.

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