Essere città pienamente europeo parrebbe un destino per Verona, vista la sua naturale conformazione di snodo geografico e culturale. Eppure ciò non basta a renderla tale: ecco allora che un festival, giunto quest’anno alla seconda edizione, cerca di offrire l’opportunità anche alle generazioni più giovani di conoscere diversi aspetti dell’Unione e di approfondire i fondamenti storici e ideali che la sostengono.

“Verona Èuropa”, al via oggi con una serie di eventi fino al 17 maggio, è frutto della collaborazione tra istituzioni e cittadini: con il patrocinio e la co-organizzazione del Comune di Verona, dell’Università scaligera e di Europe Direct provinciale, ha scelto come tema quest’anno “L’Europa sulla soglia”, un titolo che assume ancora più significato in vista delle elezioni del 9 giugno prossimo, ma anche demarca le potenzialità di una città di far crescere un’identità profondamente europea per storia, società ed economia.

Non solo meta turistica che attira milioni di visitatori, quindi, ma anche centro propulsore di confronto e discussione aperta lungo un orizzonte internazionale. «Questo è un momento di grande cambiamento per l’Europa circa le questioni geopolitiche, perciò desideriamo costruire un pensiero, un’identità e una cittadinanza europea partendo dai grandi temi di discussione quotidiana» afferma Giacomo Cona, consigliere comunale con la delega alle Politiche europee.

Un programma sul futuro dell’Unione

Patrocinato dalla Commissione e del Parlamento europeo, il festival annovera numerosi eventi sulla cittadinanza, la pace in Ucraina e in Terrasanta, sulla situazione nei Balcani, l’ambiente, l’energia, le istituzioni europee, ma anche incontri prettamente culturali, dall’arte alla musica, passando per la storia dell’Inno alla gioia di Beethoven, diventato inno d’Europa.

Centrale il ruolo dell’università, che porta in città diversi incontri di approfondimento «in un momento di particolare gravità come quello che stiamo vivendo» dichiara Olivia Guaraldo, docente di Filosofia politica all’ateneo scaligero e delegata del Rettore per il public engagement. «L’Europa è infatti oggi ‘sulla soglia’ di rivolgimenti che determineranno il futuro di noi tutti: la guerra in Ucraina, la guerra in Medio Oriente, i fenomeni migratori, i populismi, il cambiamento climatico sono sfide epocali a cui l’Europa è irrimediabilmente esposta». L’università ha inoltre messo a disposizione le competenze del Centro di documentazione europea del dipartimento di Scienze giuridiche, in collaborazione con il Centro studi politici “Hannah Arendt” diretto da Guaraldo, e con il Center for European studies diretto da Renato Camurri del dipartimento Culture e civiltà.

Il primo appuntamento con il card. Zuppi

Questa mattina alle 10 si è quindi tenuto il primo appuntamento, alla Loggia Fra Giocondo, con la simulazione del Parlamento europeo per le scuole, un gioco di ruolo realizzato in collaborazione con Europe Direct e Fondazione Antonio Megalizzi, mentre nel pomeriggio all’università si è tenuto l’incontro “Quando l’Europa influenza le scelte di voto dei cittadini” per approfondire sul piano politologico i temi al centro delle prossime elezioni.

Questa sera invece si terrà il primo grande evento della rassegna: alle ore 21, all’auditorium della Gran Guardia, il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, dialogherà con la giornalista Lucia Capuzzi di Avvenire e la moderazione di Mario Puliero, direttore di Telearena, su “L’Europa e le vie della pace”. Qui il link per iscriversi.

Guerra in Terrasanta e energia

Altro appuntamento per il grande pubblico sarà il 2 maggio in Sala conferenze a San Fermo, in via Dogana 2, alle ore 18.30, dal titolo “Terrasanta, la pace è ancora possibile? Una sfida per l’Europa”, che vedrà un confronto tra Giovanni Bernardini, dell’università di Verona, Mao Valpiana, Movimento nonviolento, e don Nicola Agnoli, referente della pastorale universitaria. È previsto inoltre l’intervento video del cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme.

In serata, in Circoscrizione 2 in Sala Garonzi alle 20.30, la presentazione dell’ultimo libro dell’ingegnere Marco Giusti, “L’urgenza di agire. Perché e come abbandonare rapidamente le fonti fossili”,uscito per Luce Edizioni, sarà occasione di un approfondimento a cura di Heraldo, insieme all’ingegnere Antonio Bottega, in collaborazione con il Movimento federalista europeo della Valpolicella e con la Circoscrizione 2, sulle politiche energetiche europee e su quale peso possano avere nel futuro dell’Unione.

Balcani e transizione ecologica

Il 3 maggio alle 17.45 in Sala da Lisca, in via Interrato dell’Acqua Morta 54, si farà un focus su “La scomparsa dei Balcani. Il richiamo del nazionalismo, le democrazie fragili, il peso del passato”, con Caterina Fratea dell’Università di Verona, Francesco Ronchi della Columbia University e funzionario al Parlamento Europeo, Giorgio Fruscione del Desk Balcani ISPI, Giorgio Anselmi, presidente della Casa d’Europa di Verona, ed Edoardo Garonzi di One Bridge To Idomeni.

Anche il 6 maggio si parlerà di transizione ecologica alle 21 nell’auditorium della Gran Guardia Con Giorgio Graditi, direttore generale di Enea, Roberto Cavallo, ambasciatore della Commissione europea per il Clima, Karima Oustadi, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Francesca Simeoni per l’Università di Verona (qui il link per l’iscrizione).

Mariupol e il suo sindaco a Verona

La locandina dell’incontro con l’ingegnere Marco Giusti, autore del libro L’urgenza di agire, in programma il 2 maggio alle ore 20.30 in Sala Garonzi.

Significativa la presenza in città l’8 maggio del sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, alle ore 17 in Aula Caprioli nel palazzo di Lettere dell’università. Successivamente si assisterà alla proiezione del docufilm, vincitore dell’Oscar come miglior documentario, “20 days in Mariupol”, a cura di Alda, Comune di e università di Verona.

Tra le iniziative culturali si segnala la presentazione il 4 maggio, alle 17.45 al Bastione delle Maddalene del Lago Film Fest – Cinema indipendente dal Veneto all’Europa. Il festival internazionale, nato nel 2005 nella suggestiva località lacustre di Revine Lago, è un esempio brillante di come si possa creare un progetto di caratura europea partendo da un contesto di provincia. Mentre l’11 maggio al Polo Zanotto in Aula magna alle ore 21 ci sarà un concerto spettacolo sull’Inno alla gioia a 200 anni dalla prima esibizione, a cura del Coro e orchestra dell’università di Verona, Teatro a rotelle e Comune di Verona.

Per conoscere tutti gli eventi ecco il link al calendario completo.

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