Fare una classifica dei migliori film del 2023 è un compito piuttosto difficile per un cinefilo. Innanzitutto è impossibile perché difficilmente una persona ha visto tutti i film usciti durante l’anno. E poi stabilire “cosa” è migliore di “cosa”, per quanto si cerchi di mantenere uno spettro di valutazione oggettiva, porta quasi sempre al ricongiungimento con i propri gusti.

Perciò i dieci film che vedrete elencati in questa classifica sono semplicemente i titoli che durante l’anno mi hanno sfidato come spettatore o stimolato da un punto di vista intellettuale. Film che mi hanno comunicato qualcosa sulle immagini di oggi – ricordiamo che il cinema prima di ogni cosa è narrazione per immagini – e di riflesso su come il mondo è percepito. Ho considerato tutti i film usciti in sala o sulle piattaforme durante il 2023, escludendo quindi le visioni dai festival cinematografici. 

La classifica in ordine decrescente

10 – Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese: Leonardo DiCaprio come Nosferatu, Robert De Niro come Satana. Due facce diverse del male per un anti-kolossal visceralmente statunitense per come guarda alla bandiera a stelle e strisce con la consapevolezza della sua natura: vile e conquistatrice. Capolavoro. (Recensione completa).

9 – Ferrari di Michael Mann: Il rosso come carattere assorbente: sangue, passione, ossessione. Un film di morte e di morti, dove le auto da corsa sono la spada di Damocle di un uomo schiacciato dal peso del tempo. 

Adam Driver in Ferrari.

8 – Decision to Leave di Park Chan-wook: La parola come arma, che determina un sentimento, uno stato d’animo. Un film noir che dialoga con il mélo, un tango a due tra fonemi e immagini dove a vincere è il fuori campo.

7- As Bestas di Rodrigo Sorogoyen: lo scontro tra culture diventa scontro tra sistemi (primitivo e intelletto), in un thriller asfissiante che gonfia e sgonfia la tensione per ricordarci una cosa: a vincere sarà sempre la Gaia terra, che non reprime cavalli ma accoglie con sé agnelli. (Recensione completa).

6 – Leila e i suoi fratelli di Saeed Roustaee: patriarcato e tradizionalismo si sfacelano in una tragedia di proporzioni epiche pur restando nei connotati del drama da camera. Il film con le migliori prove attoriali dell’anno.

Immagine tratta da Leila e i suoi fratelli di Saeed Roustaee.

5 – Il male non esiste di Ryūsuke Hamaguchi: il regista giapponese Premio Oscar, dopo Drive my car pone ancora una volta al centro del suo film il dialogo, questa volta però inteso tra uomo e natura. Un film che attraverso sguardi di luce e di morte dice tutto su di noi e sul nostro presente.

4 – Il cielo brucia di Christian Petzold: puro cinema di sentimento. La storia di un uomo che impara a guardare più in là del proprio ombelico. L’azione diventa perciò vitale per vedere e conoscere l’altro. Contro ogni spettro narcisistico, Christian Petzold racchiude in un film i falsi movimenti intellettuali, accademici, onanistici.

3 – Oppenheimer di Christopher Nolan: Un film sull’orrore della vita di un neo-Prometeo, che al posto di consegnare il fuoco per il progresso all’uomo ne diventa il suo carnefice: un trattato etico sul Novecento, sulla nostra Storia. (Recensione completa).

Il trailer de Il cielo brucia.

2 – Novembre di Cédric Jimenez: un thriller che guarda a Michael Mann per come usa gli spazi ritraendone il loro “peso specifico” all’interno della geografia delle immagini. I 5 giorni dopo il Bataclan sono una lotta contro i fantasmi della propria nazione. Con una delle scene di dialogo dell’anno.

1 – Aftersun di Charlotte Wells: Aftersun non si pone come film nostalgico, bensì di elaborazione del sentimento, di uno stato umano che prima o poi – ciclicamente – si ripropone, perché saremo sempre alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust:“Tutte le cose della vita che sono esistite un tempo tendono a ricrearsi”. Charlotte Wells con il suo esordio ci ricorda perché continuiamo a guardare le immagini: permettono un’evasione rispecchiandoci in esse, trovando conforto in una situazione che magari non abbiamo vissuto, ma che abbiamo solamente percepito di aver fatto. Immagini che diventano sentimento, carezze che sono un atto d’amore e di fiducia verso noi stessi e il futuro.

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