Prometeo rubò il fuoco agli Dei e lo diede agli umani, per questo fu incatenato ad una roccia e torturato per il resto dell’eternità” con questo meraviglioso incipit che riassume metaforicamente la vita di J. Robert Oppenheimer, Christopher Nolan ci regala un capolavoro di alta cinematografia.

Qui non si parla semplicemente di un film, ma di un’esperienza unica nel suo genere e – se vissuta in IMAX – coinvolgente a 360° nonostante non vi siano particolari scene d’azione, bensì una narrazione machiavellica supportata da dialoghi estremamente interessanti e avvincenti; è così che il geniale regista decide di presentarci il fisico più controverso della storia nella sua ultima attesissima opera.

Il film ripercorre le tappe più importanti della vita di Oppenheimer: gli studi a Cambridge, l’incontro con le menti più brillanti del secolo – tra cui Einstein, Lawrence, Heisenberg, Fermi, Rutherford, Bohr – l’insegnamento, il Progetto Manhattan, la bomba atomica, il processo. Ne traccia con raffinatezza i contorni di una figura parecchio complessa in lotta con sé stesso fin da ragazzo, un uomo fragile e problematico che da impacciato allievo in laboratorio si impone a leader e profeta.

La narrazione del film si sviluppa seguendo due storie separate, da una parte la vita di J. Robert Oppenheimer da studente fino all’esplosione delle due atomiche in Giappone, dall’altra il processo che subì per sospetti legami con i sovietici, che compromise per sempre la sua reputazione. Entrambe le storie sono narrate con un ritmo incalzante favorito anche dalla meravigliosa colonna sonora di Ludwig Göransson che non fa rimpiangere Hans Zimmer, iconico compositore dei precedenti film di Nolan.

Per garantirne una chiara lettura, la pellicola si svolge su due linee temporali diverse, con parti a colori che ripercorrono gli eventi in maniera soggettiva, cioè dal punto di vista del protagonista, in contrapposizione con una visione più oggettiva in bianco e nero raccontata da Lewis Strauss, Presidente della Commissione per l’Energia Atomica, che ne fa la storia come in un cinegiornale d’epoca. Questo stratagemma cromatico è utilizzato dal regista per far capire al pubblico che si trova in un altro filone della storia senza interrompere il flusso degli eventi, con l’obiettivo di farlo immergere completamente negli eventi della vita di Oppenheimer.

Il film, magistralmente girato con videocamere IMAX in 70 mm e una fotografia folgorante con spettacolari giochi di luce e colori accompagnati da effetti sonori travolgenti, regala allo spettatore un vero e proprio viaggio sensoriale ed emotivo. La vibrazione dei suoni e delle immagini in alcuni punti di maggior tensione del film è sintomo di qualcosa che è instabile, che da un momento all’altro crollerà; è attraverso l’uso sapiente di queste tecniche che ci viene mostrato lo stato d’animo del protagonista. Solo la fotografia è in grado di trasmettere emozioni che si tramutano in un messaggio inconscio, come davanti ad un dipinto di Turner, si rimane estasiati e inquietati dalle sfumature e dai riflessi di luce.

Ma oltre agli aspetti puramente tecnici, ciò che rende grandioso questo film è il cast eccezionale, così come le interpretazioni dei singoli: tutti gli attori hanno dato grande prova della propria bravura. Robert Downey Jr. nel ruolo di Lewis Strauss mette in scena una delle sue miglior interpretazioni così come Emily Blunt, nel ruolo di Kitty, moglie di Oppenheimer, figura chiave di supporto morale del “prometeo americano”. Superlativo Matt Damon nelle vesti del generale Leslie Groves.

Per il ruolo più importante, Nolan si affida nuovamente a Cillian Murphy, attore con cui ha collaborato in diversi suoi film – in veste di attore non protagonista – tra cui la trilogia “Il cavaliere oscuro”, “Inception” e “Dunkirk”. Murphy ci dona un’interpretazione straordinaria, con quei suoi occhi azzurri quasi vitrei, tormentati e appassionati, mostrando sin da subito fragilità e angosce del personaggio mettendone a nudo criticità e sensibilità.

J. Robert Oppenheimer non ha mai avuto vita facile: sin da bambino di salute cagionevole, è sempre stato soggetto a crisi esistenziali, probabilmente conscio di avere un intelletto fuori dal normale. Era un uomo completamente assorbito dalla scienza, il cui cervello viaggiava veloce, andava oltre ciò che è reale, quasi alienandosi. 

Un uomo apparentemente senza scrupoli, animato dalla gloria e dal successo, che in realtà presentava molteplici segni di pentimento ed evidenti conflitti etici-sociali interiori, che usava la fisica come scudo per difendersi dai suoi demoni interiori. Un personaggio controverso che ha creato qualcosa di impensabile, impossibile: l’arma più letale mai esistita. Rimane, tuttavia, una scoperta assolutamente grandiosa in campo scientifico.

Nolan si riconferma uno dei registi più originali e di maggior successo del cinema contemporaneo, un mago nel manipolare spazio e tempo e nel rappresentare i lati oscuri dell’animo umano. Il finale è uno dei più potenti della storia del cinema, mette i brividi; non perché vi siano particolari colpi di scena, ma per la sua semplice e disarmante contestazione della realtà: viene sganciata un altro tipo di bomba, dal peso morale incommensurabile.

Un pericolo che ci sfiora, che aleggia come un fantasma, che si può far finta di ignorare ma è lì, pronto a colpire quando meno se lo si aspetta. Non si tratta di puro intrattenimento, dunque, ma di una lezione che mette in guardia, soprattutto alla luce dei nuovi scenari geopolitici.

È un film che smuove coscienze, che fa uscire dalla sala con un misto di emozioni contrastanti che durano per giorni, settimane. È questa l’immensa capacità di Christopher Nolan: elevare, struggere, ricreare.

Scheda film

Titolo: Oppenheimer

Regista: Christopher Nolan

Genere: drammatico, thriller

Paese e anno di produzione: Stati Uniti – 2023

Cast: Cillian Murphy, Matt Damon, Robert Downey Jr., Emily Blunt, Florence Pugh, Josh Hartnett, Jason Clarke, Casey Affleck, Rami Malek, Kenneth Branagh, Benny Safdie, Tom Conti, Alden Ehrenreich, Gary Oldman

Voto: 10/10

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