Questo sembra essere l’anno della regista Sofia Coppola. Il suo nuovo film Priscilla, dedicato alla figura quasi immaginifica di Priscilla Presley, è uscito nelle sale statunitensi il 3 novembre. Poco prima, a settembre, la regista ha pubblicato il suo primo libro, Sofia Coppola Archive: 1999-2023 con l’editore Mack, in cui ha raccolto tutte le foto del dietro le quinte dei film che ha diretto, i trafiletti dei giornali che ne hanno parlato, gli oggetti e cimeli delle attrici che hanno dato vita al suo immaginario. 

Lo sguardo femminile nei suoi film

Sofia Coppola è diventata il simbolo di una certa idea di giovinezza. È stata la prima regista ad aver dato dignità alla rappresentazione dell’adolescenza delle ragazze come nei suoi capolavori Lost in TranslationMaria Antonietta e Le vergini suicide.

Gli anni dell’adolescenza sono un momento trasformativo nella vita di una giovane donna, dove si è di fronte all’idea di formare la propria identità e capire il tipo di persona che si desidera essere.

«Non voglio sembrare ripetitiva, ma penso che il concetto di identità mi affascinerà sempre. L’esperienza adolescenziale non è mai stata rappresentata in modo molto autentico quando avevo quella età, quindi proverò ancora a catturare quel periodo di tempo in nuove tonalità», ha spiegato Sofia Coppola in un’intervista per Vogue in occasione dell’uscita del suo libro di materiale d’archivio. 

Priscilla come Maria Antonietta

Il biopic su Priscilla Presley con Cailee Spaeny e Jacob Elordi, sintetizza la sua poetica cinematografica alla perfezione. Nel 2022 era uscito il film biografico su Elvis Presley diretto da Baz Luhrmann, e ora Coppola gira la lente della cinepresa verso la donna che gli sta a fianco, la moglie Priscilla.

La figura che la regista ci propone è una giovane donna proprio come la sua Maria Antonietta: affascinante e impaziente di affermarsi, eppure portata a restare nell’ombra.

Un frame estratto dal trailer di Priscilla di Sofia Coppola.

In breve, la storia raccontata dalla regista è una piccola parte della vita della ex moglie di Elvis Presley. Inizia nel 1959, dalla Priscilla quattordicenne, quando viveva a Wiesbaden, nell’allora Germania Ovest, dove incontra Elvis, fino ai 28 anni, l’anno del divorzio.

La pellicola, presentata anche all’ultimo Festival del cinema di Venezia, è stata prodotta insieme alla stessa Priscilla Presley che è anche autrice del memoir Elvis and me del 1985 su cui si basa la scrittura del film di Coppola.

Come scrisse in quel libro, “Elvis mi ha insegnato tutto: come vestirmi, come camminare, come truccarmi e pettinarmi, come comportarmi, come ricambiare l’amore, a modo suo. Nel corso degli anni è diventato mio padre, mio marito e quasi Dio”. Il film mostra tutto ciò, ma dà spazio anche alla trasformazione della protagonista dalla ragazzina di quattrodici anni fino alla donna che è diventata, nonostante il suo famoso ex marito.

Il primo libro di Sofia Coppola

Dal primo settembre sul sito di Mack si può ordinare Archive: 1999-2023, il primo libro di Sofia Coppola, un volume a metà tra il diario personale e l’album fotografico. È il risultato di anni di «finire di girare un film e mettere tutti gli oggetti associati a quel film in uno scatolone», ha raccontato la regista.

Dentro questi scatoloni, uno per ogni film, è stato raccolto di tutto: bozze di sceneggiature, ritagli di riviste, Polaroid delle prove costume. 

Libro Mack
Sofia Coppola Archive edito da Mack

Un coffee table book che ci fa vivere la sua carriera attraverso foto e appunti personali e contiene anche una vasta intervista con la giornalista e critica cinematografica Lynn Hirschberg.

Il tomo di 488 pagine è un tesoro con centinaia di fotografie mai viste prima scattate da Coppola e dai suoi collaboratori nel corso degli anni. 

È come un incontro personale che permette di scoprire il suo metodo di lavoro, un’esplorazione del suo processo creativo. 

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