Keita, forse, che non fa nemmeno in tempo a entrare in campo nel quarto set e già si capisce che la partita gira. O forse il bisogno di non deludere il pubblico di casa per la quinta volta. Fatto sta che alla fine il Verona Volley ce l’ha fatta. Ha impiegato cinque set, ma questa volta sono riusciti a crederci tutti. A non perdersi d’animo, a non capitolare: e i milanesi allenati da Roberto Piazza sono i primi avversari che in questo campionato escono sconfitti dal palazzetto.

I fondamentali hanno funzionato tutti, e qualche soddisfazione – quattro ace, per esempio – l’ha data perfino la battuta, ovvero la bestia nera di questa fase della stagione gialloblù.

Che qualcosa sia cambiato risulta subito evidente, già dall’inizio del primo set: un attacco vincente di Amin da posto 2, e poi un muro, e poi ancora una pipe di Mozic, che ha fatto una grande partita. Attacchi e muri che fanno ben sperare, ma sul 23-24 la palla murata rimane sui piedi di Zingel, e il set è dei lombardi. Peccato, però, perché proprio sull’ultima palla il supercampione Kaziyski – uno che finora ha vinto il massimo campionato in cinque nazioni – aveva ricevuto un’alzata avventurosa ed era finito in difficoltà nell’attacco. Ce la si sarebbe potuta forse fare, insomma. La consolazione che resta dopo il fischio dell’arbitro è che, almeno, Amin ha fatto 9 punti.

Nel secondo set le cose sembrano migliori: un ace per il settimo punto (quando Milano ne ha segnati solo due); un ace di Amin per il 15-10, e Verona torna a +5; una grandissima pipe per il 17-11; muro spettacolare di Sani su Reggers per il 19-12. E poi di nuovo l’australiano Zingel per il 23-20. Verona c’è, e si vede. A chiudere il set, ecco che dalla seconda linea arriva Amin in zona due: 25-21, e la pratica si chiude. Nel Milano, il più efficace del set è Mergarejo, che segna sei punti.

Il terzo set è molto equilibrato, e le due avversarie sono sempre lì. Sul 10-10, grande muro di Spirito su Kaziyski; sul 17-17 Mergarejo punisce i veronesi con una pipe. Ma anche se i gialloblù arrivano sul 22-20, Kaziyski passa da posto 4, e poi tutto rotola rapidamente verso il venticinquesimo punto dei lombardi: un astutissimo muro di Loser su un pallonetto del Verona.

Sempre sotto, anche se di poco, nella fase iniziale del quarto set, il Verona si veste di carattere e raggiunge gli avversari sull’11-11, grazie a Mozic. E poi, entra Keita. Riabilitazione finalmente terminata, ovviamente; e anche – chissà – una certa qual fame di gioco e di punti. Il gigante (per un sito è alto due metri e sette centimetri, per un altro 2.06, e per un terzo 2.05) comincia subito col botto, andando a segno tre volte di fila dalla seconda linea. Poi ci pensa Sani – entrato nel set precedente al posto di Dzavoronok, e Verona arriva 18-14. Sul 20-17, arriva la veloce di Grozdanov, ma il punto successivo lo fa Milano, in muro proprio su Keita, in un’azione in cui un gran muro gialloblù non riesce a chiudere l’azione. L’opposto maliano riesce a fare un altro muro ancora, per il 23-18, e il punto che aggiudica a Verona il quarto set lo segna Zingel, con una bella veloce.

Radostin Stoytchev, allenatore di Rana Verona Volley

Si arriva al tie-break, dunque. E Mozic mura, Keita schiaccia da zona 4, Zingel fa punto di prima, in veloce; Mozic – rieccolo – fa un ace; Zingel, ancora, mura Mergarejo. Al cambio di campo, Verona arriva sull’8-6. E poi, sul 12-10, Keita attacca alla grande da zona 4 in cambio palla.

Il punto finale è un grandissimo muro di Sani, ma il miglior giocatore è il figliol prodigo, Noumory Keita.

A festeggiare la prima vittoria in casa, al palazzetto non c’è nemmeno il pubblico delle grandi occasioni, ma ‘solo’ 2.708 persone. E adesso, Verona è a 9 punti. Alle spalle, ci sono solo Cisterna (7), Taranto (5), e Aci Castello (3). Domenica prossima, si gioca di nuovo in casa. Al palazzetto arriva il Cisterna. Sulla carta, il sestetto di Stoychev ce la può fare. Vedremo.

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