Ieri, nella sala convegni della Gran Guardia, la vicesindaca Barbara Bissoli e l’assessore Tommaso Ferrari hanno  presentato alla cittadinanza il  Piano Strategico della Transizione Ecologica della città di Verona, uno strumento a disposizione della amministrazione comunale, il primo del suo genere in Italia, per affrontare in maniera sistematica e pragmatica la transizione ecologica della città.

Si tratta di un atto conseguente alla dichiarazione di emergenza climatica annunciata dalla Giunta Tommasi nell’agosto 2022 con la quale si affermava “che la lotta ai cambiamenti climatici avrà un ruolo prioritario e trasversale nell’agenda dell’Amministrazione comunale” e impegnava la città “a ridurre le emissioni climalteranti, estendere la produzione  di energie rinnovabili, incentivare il  risparmio energetico nei settori della pianificazione urbana, nella mobilità, nella costruzione e gestione degli edifici, nella gestione energetica cittadina, azioni finalizzate, conformemente agli obiettivi, tempi e modalità europei”.

“Capire l’emergenza climatica” è stato il titolo della presentazione iniziale affidata al divulgatore scientifico Giovanni Mori, autore del podcast di Lifegate (“News dal pianeta Terra”): una opportuna introduzione al convegno per far percepire ai partecipanti l’urgenza di agire rapidamente ed efficacemente nella transizione. «Sappiamo da anni tutte le cose che dobbiamo fare», ha affermato Mori «dobbiamo ridurre clamorosamente le emissioni e la cosa più importante è … farlo ORA

Con il Piano strategico presentato, Verona vuole affrontare in maniera sistematica, pragmatica e, si spera, efficace la transizione ecologica sapendo che “a problemi complessi si risponde con soluzioni complesse, azioni coordinate e strumenti adeguati”.

Ing, Giovanni Mori, Divulgatore scientifico

Spiega il professor Francesco Musco, direttore ricerca Università IUAV di Venezia, coordinatore del team di ricerca che ha redatto il Piano, composto da Giulia Lucertini, Filippo Magni, Denis Maragno, Alberto Bonora e Vittoria Ridolfi, «la novità assoluta è la visione che ne sta alla base, una visione a 360 gradi che coinvolge l’Amministrazione tutta, tutte le sue direzioni, in azioni e progetti legati e connessi tra loro.»

Il Piano guarda al medio e lungo periodo, indicando le azioni da intraprendere da qui ai prossimi anni per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e rispettare la dead line europea in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità, vuole essere uno strumento operativo in grado di incidere direttamente su tutti i processi decisionali dell’Amministrazione scaligera.

Musco ne ha evidenziato i punti salienti: «Si tratta del primo test condotto a livello nazionale che recepisce e declina le indicazioni del Green Deal Europeo, del PNRR e del Piano Nazionale di Transizione Ecologica su scala locale.»  

Il professore aggiunge : «a Verona si è arrivati a un raccordo con l’Amministrazione, analizzando e valutando i vari piani in uso, dalla mobilità al traffico alla sosta fino allo sviluppo urbanistico ed edilizio e persino al bilancio, cercando di mettere a sistema i vari ambiti operativi con un’ottica ecologica: decarbonizzazione, sviluppo del verde e della forestazione urbana, compensazione ambientale, etc..»

«Ne è scaturito», precisa «un nuovo modo di intendere e governare la città con una visione multisettoriale, strategica e di medio-lungo periodo che ruota attorno al grande tema del clima e dell’impatto dei mutamenti con un monitoraggio trasversale sulle diverse aree tematiche della transizione ecologica.»

Secondo l’assessore Tommaso Ferrari «Oggi parte un percorso nuovo che accompagnerà le future amministrazioni. Il nostro, in controtendenza rispetto alla pianificazione settoriale del passato, è un Piano che guarda in tutte le direzioni, interessa ecologia, ambiente, qualità dell’aria, economia circolare, eventi nella città.»

L’assessore ha colto l’occasione  per annunciare una serie di interventi che l’amministrazione sta preparando nel breve periodo:

  • presentata da Lisa Colmetti, ingegnera dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile AESS, la realizzazione di un masterplan per la riqualificazione degli edifici pubblici, far sì che al 2030 i consumi elettrici degli edifici pubblici del Comune di Verona sia autoprodotto da impianti fotovoltaici»  oggetto di una presentazione
  • il progetto èVRgreen  avviato con l’Università, descritto da Linda Avesani, docente di biotecnologie dell’Università di Verona, per mappare la salute eco sistemica della nostra città, avere cioè indicatori di biodiversità, qualità dell’aria, isole di calore, superfici fogliate da monitorare nel tempo per capire se i nostri interventi vanno a migliorare la salute eco sistemica del nostro territorio o meno.  
Lisa Colmetti, Linda Avesani, Barbara Likar

«Stiamo approntando», aggiunge Ferrari, «un regolamento per gli eventi nella città di Verona perché minimizzino e riducano al massimo i rifiuti che producono, un regolamento edilizio che sarà aggiornato con una maggiore sensibilità verso i temi della transizione energetica, un nuovo Piano di assetto del territorio

Per la vicesindaca Barbara Bissoli  «oggi presentiamo al pubblico il Piano di transizione ecologica nell’ambito delle iniziative di Viviamo Verona, che nasce come percorso di revisione degli strumenti urbanistici, del Piano regolatore comunale, del piano di assetto territoriale e piano degli interventi ed accoglie altri progetti di pari valore  come questo che guardano al futuro di Verona con un nuova modalità multi sapere, multidisciplinare e trasversale.»

Il Piano presentato alla città, approvato dalla giunta lo scorso 28 novembre, sta entrando di fatto nella fase operativa.  La sua efficacia per rispondere adeguatamente e urgentemente alle sfide dei cambiamenti climatici verrà presto messa alla prova.

© RIPRODUZIONE RISERVATA