Illustrato alla Gran Guardia il Piano Strategico per la Transizione Ecologica della città di Verona. La sua efficacia per rispondere urgentemente alle sfide dei cambiamenti climatici verrà presto messa alla prova.
Intervista alla presidente del Circolo veronese Chiara Martinelli. «La situazione ambientale di Verona è preoccupante: una città ferma da anni. Per questo chiediamo di accelerare il processo di cambiamento. Dall'amministrazione Tommasi ci aspettiamo ascolto, volontà di coinvolgimento dei cittadini».
Il cambiamento climatico diventa priorità politica per la nuova amministrazione scaligera: un programma più incisivo con azioni concrete a tutela dell'ambiente unite all'impegno a rendere partecipe la cittadinanza.
Nove città italiane sono state scelte dall' Unione Europea per diventare "città a zero emissioni di CO2" entro il 2030. Sono Roma, Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato e Torino. Verona non pervenuta.
Il risultato del summit, confrontato con la gravità dell'allarme lanciato autorevolmente dall'IPCC l'agosto scorso, è stato come lanciare la monetina nella fontana di Trevi e affidarsi alla fortuna.
Dalla capitale finlandese una sfida tecnologica per la transizione energetica. Può essere un esempio positivo per Verona tuttora priva del Piano Ambiente Energia Sostenibile e Clima?
Il nuovo nome per il Ministero dell'Ambiente indica un cambio di paradigma radicale che non tutti hanno compreso, forse nemmeno tutti i politici che l'hanno accettato.
La transizione ecologica secondo Gaël Giraud, che vedrebbe l'Europa nella situazione di scegliere se reindustrializzarsi in una economia verde o trasformarsi nella "Cote d'Azur" dei cinesi, un esteso villaggio vacanza, fa riflettere pensando alla città di Verona, di fronte a una scelta.