Come in molte altre città italiane, a Verona è molto difficile trovare casa in affitto per periodi prolungati. D’altra parte, le stanze e gli appartamenti offerti in locazione turistica continuano ad aumentare, ma non sempre sono in regola con gli obblighi fiscali nei confronti del Comune e dello Stato.

Trovare una soluzione per questi problemi, nell’interesse di tutti i cittadini onesti, è possibile, a condizione che lo Stato e il Comune di Verona adottino le misure da tempo indicate dagli esperti come necessarie, ma sempre rinviate. Il criterio unificante per queste misure è quello della legalità, che, quando diventa la regola, e non più una eccezione, conviene nel lungo termine a tutti. Vediamo in dettaglio cosa si potrebbe fare.

Affitti a lungo termine

La principale ragione per la quale i piccoli proprietari di appartamenti sono restii ad affittare a lungo termine è il timore di non riuscire a tornare in possesso del proprio immobile in caso di mancato pagamento dell’affitto.

È una preoccupazione più che comprensibile, se si considera che spesso si tratta di una proprietà acquistata con i risparmi di una vita e la “morosità”, cioè il mancato pagamento dell’affitto per un periodo anche prolungato, non consente al proprietario di liberare l’appartamento senza una battaglia legale costosa e sempre molto lunga (anche diversi anni), con il rischio concreto che l’appartamento venga lasciato privo di qualsiasi manutenzione durante il contenzioso.

Vi è una sola via di uscita per questa situazione, e compete essenzialmente al Governo nazionale: si tratta di semplificare e velocizzare al massimo le procedure di sfratto per morosità, nello stesso tempo aumentando le risorse per fornire appartamenti pubblici a canone agevolato a chi si trovi veramente in un periodo di forte difficoltà economica.

Nessuno dei Governi di diverso colore politico che si sono succeduti negli ultimi decenni ha mai perseguito in modo convinto e definitivo questa strada, pure indicata da tutti gli esperti del settore.

Va del resto considerato che gestire una locazione turistica nel rispetto delle regole è una attività complessa e impegnativa. Se i proprietari fossero certi di poter rientrare rapidamente nel possesso dell’appartamento in caso di mancato pagamento, molti di essi preferirebbero l’affitto normale alla locazione turistica: questo soprattutto se il fenomeno dell’affitto turistico venisse ricondotto nei binari di una costante e certa legalità. Ma di questo si discute nel paragrafo che segue.

Locazioni turistiche

Le locazioni brevi sono una parte importante e ineliminabile dell’offerta turistica di una città d’arte e di cultura come Verona. Quando operano in piena legalità anche fiscale, realizzano un opportuno ampliamento dell’offerta turistica complessiva, stimolando anche chi offre servizi più tradizionali (come gli alberghi) a migliorarne costantemente la qualità e sviluppando una concorrenza sul prezzo utile ad aumentare la presenza di turisti e perciò l’economia veronese.

Tutto, però, deve svolgersi in piena legalità anche fiscale, ma questo spesso non avviene. Come riescono oggi alcune o molte locazioni turistiche a sfuggire agli obblighi di legge ed ai conseguenti oneri fiscali? I modi possibili sono diversi.

Paradossalmente, quello che più facilmente può sfuggire ai controlli consiste nell’evitare qualsiasi adempimento di legge: sia la denuncia alla Questura che le comunicazioni dovute al Comune. Si rischiano sanzioni anche pesanti, è vero, ma con l’attuale sistema di controlli non è affatto impossibile riuscire ad operare nell’ombra in questo modo per anni. Un altro sistema di evasione fiscale è quello di registrare il proprio alloggio offerto in locazione turistica, segnalando però un numero di giornate inferiore a quello effettivo.

In questi e altri modi si evadono due imposte: l’imposta di soggiorno, dovuta al Comune, e l’imposta sui redditi di locazione (Irpef) dovuta allo Stato. Inoltre, senza legalità dell’affitto turistico, sono pregiudicate la sicurezza dei turisti e della città e gli operatori professionali, come gli alberghi, subiscono una concorrenza sleale sui prezzi.

Tre possibili soluzioni

Come è stato fatto in altre città, ad esempio a Firenze e Rimini, si stipuli un accordo fra il Comune e portali come Airbnb per la segnalazione diretta al Comune delle presenze da parte del portale turistico. Diverse decine di città italiane hanno già stipulato questo accordo.

L’esempio di Rimini, in particolare è da seguire, perché quel Comune ha per primo aggiornato la convenzione con Airbnb (esistente da anni) adeguandola alla nuova normativa nazionale, che, per la tassa di soggiorno, distingue la situazione degli operatori professionali da quella delle persone fisiche titolari di una locazione. Tutti i dettagli della soluzione adottata da Rimini si trovano qui. In questo modo sarà possibile abbattere quasi a zero l’evasione della tassa di soggiorno, senza dover ricorrere a tal fine a strumenti di controllo tradizionali, che distolgono il personale della polizia locale da altri servizi.

In particolare questo consentirà di ‘stanare’ la forma di evasione più radicale, che è anche quella più difficile da combattere con gli strumenti tradizionali: quella delle locazioni turistiche che non solo non pagano la tassa di soggiorno, ma nemmeno trasmettono la segnalazione alla Questura.

Inoltre il Comune si potrà fare carico di segnalare le locazioni sottratte al mercato illegale all’Agenzia delle Entrate per i necessari riscontri sulla tassazione Irpef, potendo in questo modo ottenere ulteriori risorse (infatti i Comuni hanno diritto ad una quota dell’evasione che consentono di recuperare grazie a proprie segnalazioni all’Agenzia delle Entrate). Qui i dettagli di come e quanto i Comuni possono guadagnare segnalando l’evasione.

Ma vi è di più.Oltre a stanare l’evasione, il Comune può aiutare l’economia locale in almeno due modi: promuovendo insieme con Arbnb esperienze di qualità con operatori professionali (come ad esempio si fa a Firenze) e potenziando il servizio di assistenza ai locatori non professionali, per aiutarli a districarsi nella giungla di procedure previste dalle leggi nazionali e regionali.

Insomma, per concludere, la legalità conviene davvero a tutti i cittadini onesti, piccoli proprietari, inquilini, turisti, gestori degli alberghi. Non conviene soltanto a chi vuole profittare dell’illegalità per evitare il pagamento delle tasse dovute o per occupare anche per anni un immobile senza pagare l’affitto.

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