In Italia la temperatura globale di quest’anno è stata, secondo i dati del Cnr-Isac, la più alta mai registrata dal 1800 (fig.1); un aumento che ha interessato particolarmente anche questo periodo natalizio e che si estenderà almeno fino all’Epifania.

Il climatologo Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma, che riunisce regione Toscana e Cnr, ha spiegato all’Ansa che il primato del 2022 riguarda sia le temperature massime che quelle medie. Diverso il discorso per le minime: l’anno record è stato il 2018, che è anche il secondo anno più caldo di sempre dopo il 2022.

Situazione analoga anche in altri osservatori; infatti da una prima analisi e confronto con le serie storiche nazionali emerge questo primato del caldo giá acclarato fin dalla scorsa estate anch’essa risultata essere la più calda. Così per la serie storica che vanta la raccolta dati dal 1861 l’Osservatorio Geofisico dell’Universitá di Modena e Reggio Emilia ha calcolato una media annuale di 16,7°C mai registrata dall’inizio della serie stessa.

Anche le serie storiche relative a Verona -Villafranca, sia dell‘Aeronautica Militare che dell‘ARPAV, confermano che lo scorso anno è stato per le temperature massime il più caldo da sempre. Proprio analizzando il trend delle temperature registrate a Verona- Villafranca emerge inoltre il continuo aumento, in particolare delle temperature massima annue dal 1951 al 2022 con il record dello scorso anno di ben +2.7 °C rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 ( fig.2)

FIG.2 Trend ed anomalie delle temperature massime di Verona Villafranca dal 1951 al 2022

Il 2022 in Europa

Anche per l’Europa Il 2022 è stato un anno segnato dalle conseguenze del cambiamento climatico e come tale finirà. Météo-France afferma che sia stato l’anno più caldo della storia in gran parte dell’Europa, come in Francia, Regno Unito, Spagna. Secondo il Met Office (UK) sembra ormai certo che questi record non siano casuali ma siano attribuibili al Climate Change. “L’anno caldo è in linea con gli impatti reali che ci aspettiamo come risultato dei cambiamento climatici indotti dall’uomo e ripetutamente segnalati dalle varie COP, per ultima la COP27 tenutasi in Egitto. Anche se non significa che ogni anno sarà il più caldo mai registrato, il cambiamento climatico continua ad aumentare le possibilità di anni sempre più caldi nei prossimi decenni”, ha avvertito Mark McCarthy del Met Office. Infine l’Europa risulta particolarmente vulnerabile poiché vede un aumento di circa +0.5 gradi ogni 10 anni collocandola come la regione WMO a più rapido riscaldamento mondiale rispetto al resto del pianeta ove la temperatura cresce di 0.18 gradi per decade. 

Gli effetti sono noti a tutti: i ghiacciai nelle Alpi occidentali arretrano di 40 metri l’anno e l’Europa è stata colpita da una siccità devastante tanto che quest’ultima è stata inserita dall’organizzazione Christian Aid tra i 10 disastri climatici più costosi. (Credit to Today ambiente)

Cause meteorologiche

Le eccezionali anomalie termiche in Europa iniziate giá da giugno, trovano la loro spiegazione sinottica in una serie di ondate di aria calda sospinte dalla particolare circolazione che vedeva campi mediamente depressionari sull‘Oceano Atlantico, mentre il Mediterraneo era condizionato dalla presenza anticiclonica spesso di matrice nord africana, ciò ha determinato continue avvezioni calde dall’Africa settentrionale verso l’Europa( fig.3)

FIG.3  Anomalia media del geopotenziale di 500 hPa anno 2022

Il 2022 a livello mondiale si colloca tra il terzo e il quarto più caldo

Gli ultimi otto anni più caldi mai registrati testimoniano un aumento degli impatti dei cambiamenti climatici ed  il 2022 è da collocarsi, provvisoriamente, tra il 4° ed il 6° più caldo della serie storica. Le anomalie delle temperature annue sono risultate positive per quasi tutto il pianeta eccetto il Pacifico centrale interessato da La Niña e il Canada orientale (fig.4).

FIG.4 Anomalie delle temperature planetarie del 2022

I segni rivelatori e gli impatti del cambiamento climatico stanno diventando più drammatici: ondate di caldo estremo, siccità e inondazioni devastanti hanno colpito milioni di persone e sono costate diversi miliardi nel 2022, vedi secondo il rapporto provvisorio sullo stato del clima globale nel 2022 dell’Organizzazione meteorologica mondiale. Il tasso di innalzamento del livello del mare è raddoppiato dal 1993. È inoltre aumentato di quasi 10 mm da gennaio 2020, solo gli ultimi due anni e mezzo rappresentano il 10% dell’innalzamento complessivo del livello del mare da quando sono iniziate le misurazioni satellitari quasi 30 anni fa.

Il 2022 ha visto una fusione da record dei ghiacciai delle Alpi europee. La calotta glaciale della Groenlandia ha perso massa per il 26° anno consecutivo e per la prima volta lo scorso settembre è piovuto (anziché nevicato).

La temperatura media globale nel 2022 è attualmente stimata essere di circa 1,15 [da 1,02 a 1,28] °C al di sopra della media preindustriale del 1850-1900 proseguendo il trend al rialzo termico ( fig.5) 

FIG.5 Anomalie termiche planetarie dal 1880 al 2022

Ciò si confronta con 1,09°C dal 2011 al 2020, come stimato dal sesto rapporto di valutazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).

Il calore immagazzinato dagli  oceani ha raggiunto livelli record nel 2021 (l’ultimo anno valutato), con un tasso di riscaldamento particolarmente elevato negli ultimi 20 anni. Maggiore è il riscaldamento, peggiori sono gli impatti. Abbiamo livelli così alti di anidride carbonica nell’atmosfera che é quasi impossibile che la soglia inferiore di 1,5°C sia mantenuta secondo gli accordi di Parigi.

Conseguenze degli estremi climatici del 2022

Nel 2022 le nazioni di tutto il mondo hanno dovuto affrontare condizioni meteorologiche estreme, tra cui alluvioni, siccità, ondate di calore che hanno reso ancor più evidenti le devastazioni del cambiamento climatico e gli immensi sforzi che devono ancora essere compiuti per tenerlo sotto controllo. Una serie di eventi estremi ha confermato l’accelerazione degli impatti catastrofici del riscaldamento globale, dal Sahel al Corno d’Africa, dalla Nigeria al Pakistan. Quest’ultimo Paese è stato sconvolto da una tremenda alluvione in cui in tutto sono morte 1.739 persone, tra cui 647 bambini, e altre 12.867 sono rimaste ferite. Oltre 2,1 milioni di persone sono rimaste senza casa a causa delle inondazioni, circa il 10-12% della nazione è stato inondato. Anche i campi agricoli sono stati devastati dalle inondazioni che hanno colpito 33 milioni di persone e hanno distrutto 897.014 case.

Ricordiamo che In Egitto quest’anno si è tenuta la conferenza sul clima dell’Onu Cop27, i cui risultati sono stati contrastanti, anche se governi di tutto il mondo hanno promesso di ridurre le emissioni per mantenere l’aumento della temperatura al di sotto di 1,5°C. Tuttavia hanno lasciato molti punti da risolvere prima della prossima edizione del prossimo anno. Il Summit ha comunque approvato in linea di principio la creazione di un fondo finanziario specifico per risarcire i Paesi più poveri dei danni causati dal cambiamento climatico, che ora, peró, deve essere reso operativo. 

Probabile un 2023 ancora più caldo?

Il raro triplo raffreddamento della Niña, che ricordiamo é un raffreddamento ciclico  dell’Oceano Pacifico e che ha effetti a distanza ( teleconnessione) significa che il 2022 sarà probabilmente “solo” il quarto o il sesto anno più caldo proprio perché è stato “tamponato” da tale fenomeno. Tuttavia, ciò non inverte la tendenza a lungo termine al riscaldamento: è solo una questione di tempo prima che venga registrato un altro anno più caldo, e ciò potrebbe accadere giá per il 2023. In fig. 6 si vedono le “proiezioni” per il nord Italia fino a maggio 2023 che indicano di quanto i prossimi mesi potranno essere più caldi o freddi del normale, ebbene si nota come l’ensemble previsionistico ( linea nera tratteggiata) indichi sempre anomalie positive. 

Il Met Office ha dichiarato che si aspetta un 2023 più caldo del 2022 e comunque uno dei più caldi mai registrati. Le previsioni suggeriscono che sarà il decimo anno consecutivo in cui la temperatura globale sarà di almeno 1°C superiore alla media.

Ricordiamo che si tratta di una previsione climatologica quindi da prendere con cautela.

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