La letteratura sudafricana, dal Novecento in poi, è in gran parte focalizzata sui risvolti sociali generati dal periodo dell’apartheid e, tuttora, si caratterizza per un’attenzione privilegiata nei confronti della trasformazione sociale iniziata nel 1994.

André Brink (1935 – 2015) è un autore afrikaans, insignito per tre volte del Cna Award e riconosciuto come uno degli autori sudafricani più importanti. Attivista politico e docente alla Cape Town University, è l’autore di Looking on Darkness (1974), An instant in the wind (1976), A fork in the road (2009) e del celeberrimo A dry white season (1979), romanzo dal quale venne tratto, nel 1989, l’omonimo film Un’arida stagione bianca (1989), diretto dalla regista francese di origine dominicana Euzhan Palcy e interpretato da Marlon Brando, Donald Sutherland e Susan Sarandon. Nel 1980 André Brink vinse il Martin Luther King Prize e, in Francia, il Prix Médicis Etranger. È vissuto e ha lavorato a Cape Town, insegnando letteratura inglese all’University of Cape Town e partecipando attivamente a molte iniziative culturali cittadine. 

Breyten Breytenbach

Breyten Breytenbach (Bonnievale, 16 settembre 1939) è un importante autore sudafricano contemporaneo; oppositore dichiarato al regime dell’apartheid, anch’egli, come André Brink, emigrò a Parigi negli anni Sessanta, dove condusse alcune campagne in favore dei diritti civili dei sudafricani. Nella capitale francese, l’autore sposò una ragazza di origini vietnamite.

Lo scrittore sudafricano Breyten Breytenbach, foto di Gunnar Danielsen, Flickr, CC BY-NC-SA 2.0.

Nel libro The True Confessions of an Albino Terrorist (1985) descrive il proprio arresto, avvenuto nel 1975 al suo ingresso in in Sudafrica, e la lunga detenzione, durata sette anni, dovuta alla condanna subita per aver sposato una persona non-bianca e contravvenendo al Prohibition of Mixed Marriages Act (1949) e all’ Immorality Act (1950). Breyten Breytenbach, oltre al panorama sociale del Sudafrica di quegli anni, narra la fortissima nostalgia per il suo Paese e la propria incapacità di vivere altrove.

I Sestigers, sessanta autori contro il regime

André Brink, Breyten Breytenbach e la poetessa Ingrid Jonker (Douglas, 1933 – Cape Town, 1965) formarono i Sestigers (Sixtiers), un movimento composto da circa sessanta intellettuali sudafricani di lingua afrikaans che si opposero al regime con le loro produzioni letterarie.

In attesa del bus nella città di Pietermaritzburg, nel giugno 1986. Foto di © paul weinberg/south, CC BY-SA 3.0.

Ingrid Jonker, nel 1960, scrisse Die Kind Is Nie Dood Nie (The Child Is Not Dead), poesia composta dopo il massacro di Sharpeville, che narra la morte di un bimbo, ucciso dalla polizia mentre giocava, durante un rastrellamento compiuto a Nyanga, una township alla periferia di Cape Town. Nelson Mandela lesse il componimento durante il suo Discorso alla nazione, in occasione dell’inaugurazione del primo Parlamento democratico (24 maggio 1994), sottolineando il valore iconico dell’immagine del bimbo, simbolo di una nazione riemersa dal buio.

Mandela e Tutu: la riconciliazione come soggetto narrativo

Nel periodo immediatamente successivo alla caduta dell’apartheid, tra il 1995 e il 1998, nell’ottica di favorire attraverso la confessione pubblic, una riconciliazione razziale e sociale, in Sudafrica venne istituita la South Africa Truth and Reconciliation Commission, presieduta da Nelson Mandela e dall’arcivescovo Desmond Tutu. Durante le sedute pubbliche della Commissione si incontrarono, con un confronto visivo diretto, sia le vittime sia gli imputati dei reati e dei crimini commessi. Vennero raccolte oltre ventimila confessioni e circa duemila richieste di amnistia, evitando il rischio che molte tensioni sociali degenerassero in bagni di sangue o in vendette protratte nel tempo.

Per la scomparsa di Desmond Tutu il Sudafrica ha indetto il lutto nazionale per una settimana.

Antjie Krog è una poetessa, scrittrice e giornalista sudafricana di origine afrikaans, nata nel 1952. Lavorando a stretto contatto con i giornalisti della Sabc – la Radio Sudafricana di Stato che diffuse i lavori della Truth and Reconciliation Commission – Antjie Krog raccolse gran parte di queste confessioni e, nel 1998, le descrisse nel libro Country of My Skull, edito negli Usa (In My Country). Dal libro fu tratto, nel 2006, il film omonimo, diretto da John Boorman, con Samuel L. Jackson e Juliette Binoche quali protagonisti principali.

Un’opera chiave del periodo recente della storia sudafricana è Long Walk To Freedom, autobiografia di Nelson Mandela scritta nel 1995, da cui fu tratto, nel 2013, l’omonimo film, diretto da Justin Chadwick e interpretato dagli attori britannici Idris Elba (nel ruolo di Nelson Mandela) e Naomie Harries (nel ruolo di Winnie Mandela), con la colonna sonora degli U2.

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