Morsi di Marco Peano, uscito per Bompiani a gennaio 2022, è il secondo romanzo del giovane autore torinese ed editor della casa editrice Einaudi. Affermatosi nel 2015 con la sua opera d’esordio, L’invenzione della madre, che ebbe successo di critica e di pubblico e gli valse il “Premio Volponi Opera prima” e il “Premio Libro dell’anno di Fahrenheit”, Peano con questo nuovo libro conferma le sue indubbie qualità di scrittore.

La copertina

Ancor prima di aprire il libro è la copertina a colpire: il rosso e il bianco sono i protagonisti. Una distesa bianca di neve fa da sfondo all’imponente titolo carminio.

E gli stessi colori spiccano prepotentemente tra le pagine, con il lettore che li evocherà nel proprio immaginario fino alla fine. Il bianco circoscrive l’ambientazione della storia: siamo a Lanzo Torinese, in Piemonte, zona montana, durante la grande nevicata del 1996, quando si snodano le vicende dei protagonisti: Sonia, Teo e nonna Ada. Il rosso invece è il colore dell’atroce azione messa in atto tra i banchi di scuola da un’insegnante apparentemente irreprensibile.

Chi legge, spesso, avrà modo di ritrovare nella storia diverse pennellate alla Stephen King: vicende sanguigne e colpi di scena horror-noir.

La trama

Sonia, quasi adolescente, va a trascorrere le vacanze natalizie dalla nonna, donna schiva e discreta, che cura con i suoi intrugli medicali i concittadini del paese ed è chiamata da tutti “la guaritrice”. Nella valle montana di Lanzo Torinese sembra tutto fermo a 50 anni fa, tra tradizioni e abitudini di un tempo: la giovane protagonista cammina per ore nella neve per andare a prendere il latte alla fattoria dei vicini di casa.

Trasferitasi lì da poco, Sonia instaura una bella amicizia con Teo, compagno di scuola e figlio dei vicini. Ed è proprio durante il suo soggiorno che a scuola accade un evento “indicibile” che comporterà la chiusura dell’istituto stesso. Da questo “fatto” il romanzo prende forma, visto che sarà la causa del susseguirsi di avvenimenti mostruosi.

Romanzo di formazione o horror noir?

All’inizio Morsi appare quasi come un libro di formazione o addirittura “familiare”, ma dopo alcune pagine il libro prende una direzione completamente diversa, virando in una narrazione horror e addirittura splatter, che sconvolge e tiene col fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Gli adulti pian piano spariscono nel corso del racconto e i protagonisti diventano indiscutibilmente i due ragazzi, Sonia e Teo, che si ritrovano, loro malgrado, a cercare una faticosa salvezza dalla raccapricciante maledizione che colpisce il paese.

Marco Peano

L’orrore della sofferenza è quel tunnel difficile da attraversare che serve per crescere, un transito doloroso ma indispensabile per passare dall’età infantile all’età adulta. Questa, almeno, sembra essere la metafora del racconto. Peano snoda benissimo questa figura retorica e il lettore può trovare in questo modo lo sviluppo di una sorta di evoluzione complessa e potente.

Un libro spiazzante e coinvolgente, narrato magistralmente, con una penna diretta, schietta, semplice eppure di un’efficacia disarmante nella descrizione dei personaggi, dei dettagli delle vicende e dell’onda emotiva, in tutte le sue sfaccettature.

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