Il diavolo si annida nei dettagli. Oppure, fate voi, nei manifesti. Bizzarri quelli di Fratelli d’Italia, che alle Comunali invitano a votare Sboarina, che è proprio di Fdi, ma oscurandolo per far posto alla faccia della sua leader Giorgia Meloni. Messa così, sembra che sia la Meloni la candidata a sindaco e non Sboarina. Messa così, soprattutto, sembra che il partito di Sboarina… sia imbarazzato da Sboarina medesimo.

Non una gran mossa di marketing, diciamocelo. La domanda sorge spontanea per citare il Lubrano d’antan: avete mai visto un oste nascondere il vino che vende? Vecchia e sempre valida regola commerciale: come fai a proporre un prodotto se non ci credi nemmeno tu? È lapalissiana, persino scontata, la strategia dei Fratelli veronesi: la Meloni è popolare, Sboarina no, quindi puntiamo su Giorgia e tutto è risolto. C’è solo un piccolo particolare: i veronesi votano per il sindaco, non per il Parlamento e il futuro Governo del Paese. E non si è mai visto un candidato, peraltro sindaco uscente, che viene nascosto dal suo stesso partito.

Un gesto che conferma quello che dice il termometro politico oggi, percependo gli umori che si respirano in città: Tommasi in ascesa, Tosi in rialzo e Sboarina un po’ impantanato. Quest’ultimo, immaginiamo, farà voto a “Giorgia”: la leader di Fratelli d’Italia pianterà le tende a Verona come Salvini cinque anni fa? Ma le conviene davvero dare il suo volto a una campagna incerta e a un candidato che potrebbe rivelarsi debole?   

Foto di copertina di Osvaldo Arpaia

© RIPRODUZIONE RISERVATA