L’elezione del successore di Mattarella, le imminenti elezioni amministrative e la scacchiera delle alleanze all’ombra dell’Arena. Abbiamo incontrato il deputato della Lega e consigliere comunale a Verona Vito Comencini per una panoramica sulla situazione politica e amministrativa attuale.

Partiamo con un commento sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica e sugli attuali rapporti con il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia?

«In questo momento il clima è molto particolare, nel quale la Lega si sta ponendo come protagonista. Matteo Salvini ha deciso di aprire il dialogo-confronto con tutte le parti politiche perché è evidente che si deve ed è possibile evitare uno scontro e individuare la persona giusta da mettere nel ruolo di Presidente della Repubblica. Stiamo ragionando con tutti i nostri alleati di centro-destra ma anche con tutte le altre forze politiche per cercare di smussare le differenti divisioni che si possono avere. Sicuramente si tratta di un laboratorio molto interessante per cercare di lavorare insieme su vari aspetti importanti per il futuro politico del nostro Paese».

Un Berlusconi Presidente?

«In Italia non si deve escludere nulla a prescindere. Sicuramente stiamo parlando di una persona che ha dato tanto e si è spesa tanto per il nostro Paese. Berlusconi è stato criticato ma anche applaudito in tanti frangenti e che il suo nome rientri tra i papabili non ci vedo nulla di male. Poi, spetta ai vertici della Lega valutare se una candidatura è più o meno all’altezza».

Veniamo a Verona, siamo al termine della gestione Sboarina. Cosa nota che sia il lascito dell’attuale sindaco?

«Anzitutto come Lega abbiamo istituito dei gazebo con un apposito questionario per capire quale sia il sentore della gente, quali suggerimenti, criticità o anche plausi rispetto al lavoro svolto in amministrazione. Di base come Lega siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto con i nostri amministratori, assessori e consiglieri comunali. Abbiamo cercato di incidere al meglio all’interno dell’amministrazione. É chiaro che finora sono stati quattro anni e mezzo molto particolari, complicati anche dalla situazione Covid. Possiamo dire che abbiamo fatto diverse cose buone, alcune messe in cantiere per il futuro. Stiamo comunque lavorando su un futuro programma elettorale: la volontà è quella di essere ancora incisivi per i cittadini, come stiamo facendo tuttora in Regione e a Roma, con grande sforzo ma anche con grande senso di responsabilità».

Sul fronte delle “partecipate”, molto importanti per la vita politica della città, qual è il suo giudizio sul rapporto che hanno avuto con il Comune? Ritiene che si tratti di un legame da mantenere anche in futuro o serve un cambio di rotta?

«Si tratta di un rapporto chiave. Deve essere molto forte e ritengo che l’amministrazione debba dettare l’agenda di questi enti, onde evitare che le situazioni sfuggano di mano. Penso ad esempio all’aeroporto, per il quale stiamo ancora pagando le scelte del passato. Sicuramente ci sono ancora tante situazioni da gestire con attenzione. Il rischio è purtroppo quello di perdere risorse e aziende. Molto importante anche il tema della trasparenza e della legalità. In questo senso anche il nostro presidente di Acque Veronesi ha fatto varie scelte in quella direzione, per noi fondamentale. In futuro cercheremo di fare la nostra parte e di aiutare attraverso ruoli chiave non solo a Verona. Penso ad esempio all’Ente Fiera, salvato dopo l’emergenza Covid, per il quale rivendichiamo il nostro merito come Lega di aver inciso attraverso l’azione del Ministro del Turismo Garavaglia, che ha fatto in modo che arrivassero dall’Europa le risorse per poterla salvare».

Verona dal punto di vista della viabilità è in difficoltà…

«Ancora rimane molto da fare, anche a causa di un’eredità complicata lasciata dalle amministrazioni precedenti. Sicuramente non possiamo girarci dall’altra parte per gestire anche la situazione del traforo e del completamento dell’anello cittadino, di cui la città ha ancora bisogno. Anche in futuro cercheremo comunque di fare la nostra parte».

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