Il Festival del cinema africano di Verona riparte e ritorna. L’edizione numero 40 era prevista nel 2020, ma la pandemia ha costretto a rimandare la celebrazione di un traguardo così importante. Così si rilancia quest’anno a partire da domani, venerdì 5 novembre, al Cinema Teatro Santa Teresa con l’inaugurazione alle 20.30 e la conduzione di Malice Omondi. Saranno dieci giorni di corto e lungometraggi provenienti da 14 Stati africani, fino al 14 novembre.

L’ultimo giorno di festival, domenica 14 novembre, si chiude con il lancio della sezione Viaggiatori&Migranti in programmazione nell’estate 2022 e con un concerto che ci porta a viaggiare in Camerun con l’artista Denise Dimé accompagnata dalla sua band.

La storia veronese del Festival

Verona ha visto nascere nel lontano 1981 una manifestazione che si è ampliata negli anni, con un incrocio di ospiti e pellicole dall’intero continente africano in continua evoluzione.

Sono quattro i promotori del Comitato: Centro Missionario Diocesano, Fondazione Nigrizia (Missionari Comboniani), Progettomondo e Pia Società di Don Nicola Mazza di Verona.

Tante le realtà che credono nel Festival e lo sostengono ogni anno.

E il Festival evolve ogni anno, con eventi collaterali come presentazioni di libri, mostre, concerti ed eventi culturali. Evoluzione ma anche rinascita, come racconta la stessa immagine scelta per il manifesto dell’edizione 2021.

La locandina del 40° Festival del cinema africano, opera di Mutua Matheka.

La foto onirica dell’artista keniano Mutua Matheka, realizzata proprio durante il lockdown, svela tutta la forza e la determinazione di questo continente nel cercare nuovi orizzonti di luce.

I numeri della 40esima edizione del Festival

Per questo anniversario importante Verona vedrà in sala la presenza della cinematografia di Algeria, Costa d’Avorio, Egitto, Kenya, Lesotho, Libia, Marocco, Mozambico, Nigeria, Repubblica democratica del Congo, Senegal, Sudafrica, Sudan e Tunisia.

20 i film in concorso nella sezione PanoramAfrica dedicata ai lungometraggi e AfricaShort dedicata ai cortometraggi.

Sette le prime visioni italiane e sette le registe.

Diverse le tematiche affrontate: dall’infanzia alla realtà giovanile e quella famigliare; dall’Africa urbana e borghese a quella rurale; dall’ambiente agli integralismi; dal peso della tradizione e superstizione alla condizione femminile, fino alla condizione delle carceri e a un racconto dal piccolo Lesotho.

Dieci i film in concorso nella sezione a tema migrante Viaggiatori&Migranti che si terrà nell’ambito del Festival tutto l’anno durante la prossima estate dentro l’evento comboniano Ma che estate 2022.

L’arte al centro del Festival

Sono due le mostre organizzate attorno alla quarantesima edizione del Festival 2021. L’appuntamento fisso al Museo africano di Verona quest’anno vede una esposizione fotografica dal titolo ri-Scatto, oltre lo sguardo, visitabile fino al 15 gennaio 2022.

Una serie di scatti che si propongono di raccontare l’Africa di ogni giorno nelle sue molteplici sfaccettature. Un caleidoscopio di immagini al centro del quale emergono la vita quotidiana con la sua dignità, il lavoro e l’arte di rappresentarlo, il gusto estetico che permea ogni cosa.

Le circa 300 fotografie scelte sono state selezionate tra migliaia di foto di un comune viaggiatore, Alberto Frigoli, che ha attraversato il continente dagli anni Settanta fino a oggi, cercando di cogliere nei suoi scatti la bellezza dei gesti spontanei, alla scoperta di un’Africa vissuta senza confini e senza tempo.

E ancora una mostra-installazione alla Biblioteca civica dal titolo Cine Africa Frame Stop. 40 anni di cinema raccontano il continente africano a cura di Marco Zanchi, scrittore, produttore, regista teatrale, video maker e visual art design.

Il lavoro di Zanchi, in esposizione nelle vetrine della biblioteca scaligera fino al 15 novembre, vuol far memoria della storia che ha accompagnato Verona in questi anni, facendo conoscere alla cittadinanza un cinema inedito. 

Cinema inclusivo, anche da casa

Per i direttori artistici Giusy Buemi e Stefano Gaiga c’è bisogno di «nuove visioni per affrontare le sfide future delle nostre società, occhi nuovi per guardare il presente e in questi quarant’anni di Festival crediamo di aver contribuito a dissodare il terreno delle nuove generazioni, per gettare quei semi che faranno fiorire una cultura più inclusiva, capace di abbracciare la complessità e la diversità del mondo.»

La sigla dell’edizione 2021 del Festival del cinema africano

Da venerdì 19 a domenica 28 novembre si tornerà nella sala virtuale con i dieci cortometraggi della sezione Africa Short.

I film, già proiettati in sala, saranno riproposti on line per la votazione del Pubblico Web.

Il cortometraggio che risulterà vincitore sarà proclamato, sempre online, il 30 novembre con l’assegnazione di un premio in denaro.

L’accesso alla piattaforma per acquistare l’abbonamento al costo di € 10,00 sarà disponibile, tramite link, a partire da domenica 14 novembre, serata finale del Festival in città.

Usando ancora le parole dei due direttori artistici Buemi e Gaiga, «il Festival, attraverso il fascino straordinario del cinema, è e sarà non solo un terreno privilegiato per la conoscenza delle culture ma anche un aiuto a saper leggere la contemporaneità.»

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