Neanche il tempo di digerire la delusione per i due punti persi a Salerno – interpretazione confermata da capitan Faraoni in settimana – e il Verona è di nuovo in trasferta. È il turno di Marassi (ore 20.45), sponda Genoa, e si preannuncia fin da subito come un match interessante, sia per la situazione di classifica delle due squadre, appaiate a quattro punti, sia per le novità societarie del Genoa, che ha detto addio a Preziosi dopo quasi un ventennio. 

A prendere il suo posto il fondo americano 777, come il Boeing, che in pieno stile a stelle e strisce ha deciso di inaugurare la proprietà con una pioggia di biglietti omaggio. Il risultato è che Marassi, dopo essere rimasto tristemente vuoto per mesi come tutti gli stadi italiani, stasera sarà decisamente caldo, grazie anche all’entusiasmo dei tifosi del grifone, ben contenti di aver salutato un presidente con cui i rapporti erano pessimi ormai da anni. 

Insomma, lato Genoa il copione è già scritto: nuova proprietà, stadio pieno, saluti dalla tribuna e vittoria per celebrare l’avvento dei salvatori Yankee. Una sceneggiatura da sport-movie anni ’90, sottotitolato alla pagina 777, guarda un po’. 

Contro il calendario, la storia e l’infermeria.

Il Verona invece arriva a Genova in apnea. Tudor, che alla terza partita è ancora il “nuovo” allenatore dell’Hellas, non è ancora riuscito ad allenare per più di due giorni di seguito senza che gli toccasse una trasferta o un big match, e in settimana si è lamentato del calendario in conferenza stampa, facendo sarcasticamente i complimenti a chi di dovere.

La situazione in infermeria, come ha confermato il mister, non sembra migliorare. Veloso, Frabotta e Ruegg sono ancora acciaccati, e il ventaglio delle scelte per Tudor è ristretto soprattutto a centrocampo, il settore che contro la Salernitana ha mostrato più lacune, e in assenza di rincalzi la stanchezza accumulata dagli incontri ravvicinati potrebbe farsi sentire. 

Insomma, il Verona va a sfidare una diretta concorrente che non batte in campionato, a casa loro, dal lontano ’89, con un ambiente galvanizzato dal cambio proprietà, uno stadio riempito grazie ai biglietti omaggio, in debito di fiato a causa di un calendario troppo fitto, e con l’infermeria piena di centrocampisti.  

Io ho visto cose…

La missione sembra complicata, ma i tifosi del Verona in questo periodo hanno visto accadere gli avvenimenti più incredibili: Setti che esonera un allenatore dopo solo tre partite, la rimonta sulla Roma di Mourinho sotto un temporale in stile Matrix Revolutions, persino Nikola Kalinic segnare una doppietta. Cose dell’altro mondo. 

Insomma, la stagione lo sta già dimostrando: per l’Hellas Verona niente è impossibile, e in campo contro il Genoa dovrà dimostrarlo ancora una volta. Con la sua intensità su ogni pallone, senza pensare agli alibi e con la testa sgombra. Perché nulla farebbe più felici i tifosi gialloblù di rovinare il finale del film del Grifone.

© RIPRODUZIONE RISERVATA