Il mondo della pallavolo, assieme a basket e rugby, a seguito dell’emergenza Covid-19, è stato tra i primi a fermarsi. Ora, pur tra mille difficoltà di carattere organizzativo ed economico, inizia a pensare  alla prossima stagione in vista di una possibile quanto auspicabile ripartenza. Diversamente dal calcio, dove l’introito economico principale è rappresentato dai diritti televisivi, nella pallavolo le voci di entrata sono rappresentate dalla vendita di biglietti e abbonamenti e dalle sponsorizzazioni. Sulla situazione della pallavolo veronese ne abbiamo parlato con Fabio Venturi, che dallo scorso 1 febbraio ha assunto la carica di direttore generale di BluVolley, la società che rappresenta la città di Verona nel massimo campionato maschile, attualmente con il marchio Calzedonia.

Dopo lo stop, l’obiettivo è ripartire. Nella pallavolo i ricavi arrivano dal botteghino e dagli sponsor e in vista della prossima stagione, questi due temi rappresentano le incognite più importanti.

«Confermo. Lo stop del campionato ha causato un danno economico rilevante. Nel nostro caso, nel finale di stagione abbiamo dovuto rinunciare a tre incontri casalinghi con Trento, Modena e Milano, oltre a qualche partita di playoff dove contavamo comunque di arrivare, tutte partite dove avremmo sicuramente riempito gli spalti del PalaOlimpia. Riguardo al tema sponsor, invece, alcuni hanno chiesto di rivedere l’importo dell’ultima rata mentre altri hanno già manifestato, in caso di rinnovo per il prossimo anno, la volontà di concordare un ridimensionamento. Essendo queste due voci fondamentali per discipline sportive come la nostra, ecco quindi che la prossima stagione – come detto – si presenta con davanti due grandi incognite.»

Analizzando più da vicino il discorso pubblico, al momento non è ancora stata esclusa la soluzione delle porte chiuse, anche se l’auspicio è quello di un’apertura in tal senso, anche solo parziale. Voi come vi state muovendo?

«Il nostro auspicio, naturalmente, è che si possa arrivare ad avere del pubblico sugli spalti, sempre nel rispetto del necessario distanziamento. Nel palazzetto, peraltro, vista la presenza di posti a sedere, si potrebbe pensare a una presenza alternata in maniera, appunto, di mantenere le giuste distanze. Nel frattempo, in attesa di sapere qualcosa in merito, è nostra intenzione partire con una campagna abbonamenti virtuale offrendo ai nostri abbonati una specie di prelazione da utilizzare laddove il numero di accessi consentiti possa essere minore alle richieste. Su come stabilire l’eventuale graduatoria, tuttavia, dobbiamo ancora definire gli eventuali parametri. Inoltre, stiamo pensando a un accordo con la piattaforma televisiva Eleven Sport per dare modo ai nostri tifosi di seguire la squadra anche nelle trasferte, senza dimenticare le partite in casa laddove non fosse possibile accedere al PalaOlimpia.»

Un’immagine del Palaolimpia durante un match

L’altro tema di assoluta importanza riguarda il mondo degli sponsor. Inoltre, in sport come pallavolo, basket e rugby il contributo del main sponsor è una voce fondamentale. A questo proposito a che punto sono le trattative con il Gruppo Calzedonia?

«Il tema del contributo derivante dalle sponsorizzazioni è come detto fondamentale per la programmazione della prossima stagione. Con la maggior parte degli sponsor sarà possibile e probabile un ridimensionamento dell’impegno. Per quanto riguarda, invece, il rapporto con il Gruppo Calzedonia ne stiamo parlando. Al momento esiste sia la possibilità di un rinnovo sia quella di una separazione che, però, tengo a dire, sarebbe dovuta solo ed esclusivamente a diverse scelte di carattere puramente imprenditoriale. Del resto, nella pallavolo come in altri sport, l’associazione tra squadra e sponsor è molto legata alla visibilità di quest’ultimo e la possibile limitazione del pubblico può sicuramente influire sulle scelte future. Aggiungo, comunque, che in questi giorni è in votazione al Senato – la Camera ha già dato il suo assenso, precisa – un emendamento che prevede la possibilità di concedere agli sponsor un credito d’imposta in misura del 50%. Questo, potrebbe senza dubbio rappresentare un ottimo incentivo per chi desidera continuare a investire nel nostro sport.»

Dalle crisi – si dice – nascono le opportunità. Ecco, quindi, che il probabile ridimensionamento potrebbe rappresentare l’occasione per attingere dal settore giovanile.

«Come BluVolley, in vista della prossima stagione, ancor prima che arrivasse l’emergenza sanitaria, si era già deciso di introdurre nella rosa della prima squadra alcuni profili del nostro settore giovanile. Nel nostro caso già da qualche anno abbiamo puntato sulla crescita dei nostri giovani, affidando la responsabilità a un allenatore esperto come Bruno Bagnoli. La buona semina fatta in questi anni, quindi, ci ha consentito di creare uno “zoccolo duro” di nostra proprietà dal quale ora possiamo attingere con sufficiente affidabilità. Questo non vuole essere un salto nel buio ma una scelta consapevole che crediamo possa rivelarsi positiva. Inoltre, dal prossimo anno abbiamo pensato anche di costituire una squadra di pallavolo femminile partendo dalla categoria degli Under 14. L’intenzione è quella di partite dal minivolley – dove le bimbe rappresentano i due terzi degli iscritti – in modo da farle crescere da noi senza attrarre quelle già in età, tesserate per le altre società veronesi. Si tratta, quindi, di partire dal basso con l’obiettivo di raccoglierne i frutti tra qualche anno. Aggiungo che sono già partiti i nostri City Campus Multisport e la nostra Academy mentre, per ovvi motivi legati all’emergenza sanitaria, è stato annullato il consueto Summer Camp di Bressanone che, però, è solo rimandato al prossimo anno.»

Una formazione del settore giovanile

In vista della prossima stagione, tra i tifosi serpeggia un pizzico di preoccupazione davanti a un mercato ancora silenzioso.

«In questo momento è vero non ci sono notizie di rilievo, tuttavia è nostra intenzione mantenere un profilo basso nel senso che non vogliamo alimentare inutili illusioni ma parlare solamente a cose fatte. Ci stiamo comunque muovendo, i tifosi saranno presto informati appena le diverse situazioni lo consentiranno. »

In questi giorni si parla della finale di Supercoppa da disputare all’Arena di Verona. Quante possibilità ci sono ?

«Anche qui siamo in attesa di conoscere cosa succederà. Al momento manca l’ultimo tassello, ovvero l’ok della Soprintentenza mentre abbiamo già ottenuto il benestare di Comune e Arena Extra, la società che gestisce gli eventi extra lirici all’interno dell’anfiteatro veronese. Noi come BluVolley dovremmo partecipare come co-organizzatori, senza comunque dimenticare che partecipiamo anche come squadra. Il sogno, inutile negarlo, è quello di disputare la finale in Arena. Grazie anche al prezioso supporto dell’avv. Stefano Fanini, da poco diventato vice presidente della Lega Volley, la faccenda potrebbe concludersi positivamente nel giro di qualche giorno. Incrociamo le dita.»

Un’immagine dell’Arena di Verona

Un’ultima domanda, che si chiedono anche in molti. BluVolley è una società sana?

«Negli sport come la pallavolo non esiste guadagno ma si va avanti di anno in anno con l’obiettivo di chiudere quantomeno in pareggio. Il nostro mondo, poi, anche se i giocatori sono dei professionisti, è ancora disciplinato dalla normativa dilettantistica, un aspetto da non sottovalutare ogniqualvolta si fanno dei ragionamenti. Posso comunque dire che la società assolve i propri impegni con regolarità. Prossimamente dovrebbe aggiungersi in società un quinto socio grazie al quale potremmo sicuramente affrontare il futuro con maggior serenità.»