La 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si era conclusa il 12 settembre con il Leone d’Oro al film Nomadland della regista cino-americana Chloè Zhao. Un film intenso che racconta attraverso la grande Frances McDormand la storia travagliata di una parte di America, fatta di persone che, secondo la logica attuale, non ce l’hanno fatta e si sono messe da parte, hanno preso un furgone, un camper e girano attraverso gli ampi spazi in ricerca di lavoro, di comunità e di libertà.

Un film che parla di un’altra America dove la scelta di esser fuori da un certo sistema crea anche solidarietà, amicizia, condivisione. La regista Zhao narra con i suoi occhi di emigrata un’altra storia che si raccorda in parte con la sua.

Nomadland raccoglie la statuetta per Frances McDormand come migliore attrice protagonista – si presenta con un abito semplicissimo, uno stile alternativo alle star di Hollywood e saluta il pubblico con un ululato a ricordare il nome di un produttore e lo stile del film -. Oltre all’Oscar come miglior film, un altro premio va alla miglior regia a Chloè Zhao. Nel suo ringraziamento cita la Cina, la sua terra, «ho pensato ultimamente a come vado avanti quando le cose si fanno difficili» dice, e conclude con un verso di una poesia classica cinese che recitava con il suo papà “alla nascita le persone sono fondamentalmente buone”, con un messaggio di fiducia nella bontà delle persone.

Nel frattempo in Cina la Zhao è stata oscurata, solo un’agenzia di stampa è riuscita a informare i cinesi dell’avvenuta premiazione ma, dopo una frase detta dalla regista sulla politica del suo paese, la Cina le ha interdetto ogni rapporto, fino a eliminare ogni notizia sulla vittoria attuale dell’Oscar.

Una carrellata tra gli Oscar

Oscar alla migliore attrice non protagonista a Yon Yuh-jung per l’ottimo film Minari, storia di una donna eccezionale che, con la sua età, scherza con Brad Pitt e apre la finestra sul cinema coreano. Oscar al miglior attore a Anthony Hopkins per The Father, un’interpretazione incredibile di un padre che scopre la demenza. Hopkins non è presente e risponderà con un video solo il giorno dopo.

Tra i premiati, una nota per il miglior documentario, Il mio amico in fondo al mare di James Reed e Pippa Ehrlich, la storia di un’amicizia speciale tra un sub e un enorme polipo sul fondo del mare. Oscar al miglior film straniero Un altro giro di Thomas Vinterberg (Danimarca), presentato alla 15° Festa del cinema di Roma 2020, la storia di quattro professori delusi che propongono un insolito stile di insegnamento. Il regista dedica la statuetta alla figlia scomparsa in un incidente stradale nel 2019: l’autista stava guardando il cellulare.

Il trailer di Quo vadis, Aida? della regista bosniaca Jasmila Zbanič, candidato all’Oscar 2021 come miglior film internazionale

Rimane in nomination Quo Vadis, Aida? di Jasmila Zbanič, presentato alla Mostra di Venezia 2020, un film molto duro e molto intenso sul massacro di Srebrenica, con l’attrice Jasna Duričić nei panni di Aida, da vedere. Oscar alla miglior sceneggiatura a Emerald Fennell per Una donna promettente di cui è anche regista, storia controversa e complessa di Cassie/Carey Mulligan, che è anche co-produttrice del film. Oscar al miglior film di animazione a Soul di Pete Docter e Kemp Powers per la Pixar, vince anche l’Oscar per la migliore colonna sonora.

L’Italia senza statuetta

E veniamo agli Oscar mancati dall’Italia. Erano in nomination per il Trucco e parrucco Dalia Colli, Francesco Pegoretti, Anna Kreber, Sebastian Lochmann e Stephen Murphy per il film Pinocchio di Matteo Garrone, e in nomination anche Massimo Cantini Parrini per i costumi sempre dello stesso film, battuti entrambi dal film Ma Rainey’s Black Bottom, che si è preso i due Oscar. Il più atteso era quello per la miglior canzone che avevamo affidato alla gran voce di Laura Pausini con “Io sì” del film La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con la mamma Sophia Loren, l’Oscar è andato alla rapper H.E.R. con la canzone “Fight for you” dal film Judas and the Black Messiah di Shaka King, storia di Fred Hampton leader delle Pantere Nere negli Usa (Oscar a Daniel Kaluuya, attore non protagonista).

In ultimo lo scorrere degli Ad Memoriam, gli artisti mancati nel 2020: con un ritmo troppo veloce vengono ricordati l’attore Chadwick Boseman, mancato recentemente e presente col suo ultimo film, il regista Bernard Tavernier, il nostro Ennio Morricone e il maestro della fotografia Giuseppe Rotunno.

La Biennale di Venezia porta bene

Chloè Zhao è la seconda regista donna a ricevere un Oscar per il miglior film, il primo l’aveva ricevuto Kathrin Bigelow con The Hurt Locker nel 2010, e anche lei era passata prima dalla Mostra del Cinema di Venezia. Un salto quindi per l’Academy che ha messo in luce sia la parte femminile che la questione razziale, vedremo le prossime edizioni.

La regista Chloè Zhao con l’attrice Frances McDormand durante la realizzazione di Nomadland, foto dalla pagina Facebook del film.

Ma l’Oscar a Nomadland è anche un riconoscimento per la Mostra del cinema di Venezia che dimostra, come ha detto in un’intervista il suo direttore Alberto Barbera, la vocazione di ricercare in anteprima film di spessore e di qualità, senza dimenticare la capacità di visione del pubblico e la specificità del film d’autore (Innarritu, Del Toro, Cuaron…)

Aspettiamo allora la prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si svolgerà al Lido dal 1 all’11 di settembre prossimi, con il Leone d’Oro alla carriera a Roberto Benigni e la speranza che tutto fili liscio come lo scorso anno.