Concretezza fa rima con umanità.

Sono queste le due parole che, secondo Letizia Vallini, 32 anni, originaria della Toscana ma trapiantata per lavoro e per amore in Spagna, dove lavora come community manager per una piattaforma di cucina, non devono – o dovrebbero – mai mancare.

Appassionata di digital da sempre, Letizia ha iniziato a 24 anni come social media manager durante il suo soggiorno di 10 anni nella città di Verona. Durante il primo lockdown, a marzo 2020, ha avviato uno “Sportello Digital”, a Verona, per aiutare le persone a comunicare sui social durante il periodo della pandemia. Amante dello sport, della danza, di musical, ha sempre fatto del cibo “un suo piccolo cruccio”, come ama definirlo, ma nel senso positivo del termine. Mangiare bene e sano: una priorità. «Ho sempre dovuto seguire una dieta particolare, quindi sono abituata a ricercare nuove ricette e soprattutto sane», commenta Letizia. «Il cibo è importante anche come momento di aggregazione, di integrazione».

Una serie di elementi, un allineamento di stelle e pianeti più o meno casuale, ha fatto nascere l’idea originale – ma se ce ne fossero sempre di così sarebbe una conquista – di regalare a una giovane coppia di amici dei pasti a domicilio come sostegno per la loro nuova vita da neo-genitori.

Letizia, il tuo lavoro ruota attorno al cibo e al digital. Come sei arrivata a maturare l’idea di un personal chef che consegna pasti a domicilio per neo-genitori?

«Per deformazione professionale sono sempre alla ricerca di nuove ricette, ma essendo appassionata di digital, durante il primo lockdown, seguivo spesso il gruppo su Facebook “socialgnok”. Inizialmente si occupava appunto solo di digital, poi è diventato proprio un gruppo di sostegno, dove se qualcuno ha un problema si cerca sempre di risolverlo. Ho notato, in un post in cui si chiedeva quale fosse il miglior regalo ricevuto dopo la nascita di un figlio, tra un rossetto rosso di marca per farti sentire più donna e altri oggetti, molti dei commenti dicevano “un aiuto concreto”. Mi ci sono rispecchiata molto, perché essendo stata per molti anni fuori sede senza la mia famiglia e i miei amici vicino, avrei avuto spesso bisogno anche io di un aiuto concreto.»

Come si è sviluppata poi questa idea?

«Francesca e Andrea (la coppia di amici) avevano dato una lista di regali, ma Francesca è una persona molto modesta, per fare qualcosa di “sostanzioso” avremmo dovuto comprare tutto, considerando che siamo appunto in 7 amici più i rispettivi compagni. Così, timidamente ma nemmeno troppo, ho proposto di destinare parte del budget che avevamo stabilito per il figlio anche per qualcosa che potesse essere utile per loro. Qui è stato davvero come un allineamento di pianeti. Una mia amica esperta di economia, una ha avuto in gestione un ristorante, io che mi occupo di cibo e digital, e poi un’altra che conosceva “La Massaia Contemporanea“, una personal chef vicina oltretutto a dove abitano loro. Lei è specializzata in pasti genuini, freschi, segue molto la stagionalità nella scelta degli ingredienti, quindi era perfetta. A quel punto ho chiesto a Francesca la sua dieta – e non è stato nemmeno troppo difficile perché parlando spesso di cibo ed essendo parte del mio lavoro ho avuto la scusa perfetta. La Massaia ci ha pensato un po’, poi ha accettato, e sulla base della dieta di Francesca e del budget ci ha fatto la proposta per questi 10 pasti. Abbiamo accettato subito. Francesca e Andrea hanno saputo del regalo tramite una lettera, e hanno poi sentito la Massaia per concordare i giorni che più andavano bene per tutti per la consegna. Sono molto contenta anche io, perché così abbiamo aiutato Francesca praticamente in due modi: a non pensare al tempo da dedicare al cibo, che può utilizzare per se stessa o per il figlio, e a mangiare bene.»

Che importanza può avere un’idea come questa per i neo-genitori, o anche semplicemente per chi ha bisogno?

«È ovviamente un’idea di business, che noi poi non abbiamo sviluppato. Ma penso che se qualcuno volesse prendere spunto e farlo diventare un aiuto concreto anche in altre città sarebbe una cosa positiva, ne sarei felice. Considera che tutto questo, l’idea, è successa molto rapidamente, nell’arco di poche settimane, ed è stata possibile perché c’erano le persone giuste al momento giusto. Anche la Massaia poi ha rilanciato l’idea se qualcuno ha bisogno. Sai, ciò che mi piace è che permette alle persone di sentirsi meno sole, soprattutto in un momento come questo in cui il covid ha veramente accentuato le distanze. E ha permesso a me, anche se sono in Spagna, di aiutare concretamente degli amici che abitano lontani. Semplicemente questo lo definisco un aiuto, verso le neo mamme, gli amici delle neo mamme, che si può concretizzare grazie agli attori della ristorazione. Io non sono ancora mamma, ma la cosa che immagino accada più frequentemente è che quando una persona è tanto impegnata con il bebè non mangia “bene”, non pensa a sé come prima, perché non hai proprio il tempo materiale per preparartene.»

Un aiuto, quindi, che si concretizza sfidando, come dicevi prima, la solitudine nella quale in qualche modo crediamo di essere imprigionati, non essendo più abituati a fare affidamento, ad esempio, nemmeno sul vicino di casa.

«Esatto. Spesso ce ne dimentichiamo e tendiamo a vivere come se fosse così, ma non siamo soli. E sapere di poter contare su un vicino di casa, o un amico che, se anche è lontano come nel mio caso, trova il modo comunque per dare una mano, fa la differenza. È questo il messaggio che vorrei passasse: vorrei che tornasse l’Umanità. Sarebbe bello tornare ad aiutarsi. In questa vita, dove tutto è incentrato sull’attività lavorativa, sembra che abbiamo perso di vista tutto il resto, quello che conta. Personalmente, essendo una persona estremamente sensibile, soprattutto a queste tematiche per cui sviluppo una forte empatia, sono la prima che offre servizi gratuiti per aiutare, se qualcuno ha bisogno di un lavoro mi attivo per trovarglielo. Ciò che serve, però, è tornare a essere umani, nel vero senso della parola. Le cose materiale poi svaniscono, perdono importanza. Nel caso dei regali, ad esempio, può capitare che in tre ti regalino la stessa cosa. Un aiuto concreto, invece, fa la differenza per davvero.»

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