Venti punti in quattordici partite sono senza dubbio un bilancio più che positivo, un risultato che molti avrebbero sottoscritto quasi a occhi chiusi all’inizio della stagione. La squadra di Juric, infatti, profondamente rinnovata rispetto alla scorsa stagione, è andata oltre ogni più rosea aspettativa. Con cinque partite ancora da disputare prima del cosiddetto “giro di boa” e incontri sulla carta “abbordabili” contro Spezia, Torino, Bologna e Crotone (le prime tre tutte in trasferta ndr), le possibilità di terminare l’andata con un cospicuo bottino non sono poi così remote.

Nonostante questo, le parole pronunciate dal tecnico gialloblù al termine della sfida persa contro l’Inter hanno provocato un eco fragoroso. «Paghiamo gli errori del mercato estivo. Dobbiamo pensare a salvarci ma per farlo serve intervenire» ha tuonato l’allenatore scaligero che, poi, ha aggiunto «Fino a ora siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa, ma questo per il futuro non può più essere sufficiente». Dopo alcune settimane, quindi, dove lo stesso Juric aveva dato vita ad un vivace scambio di battute, più o meno velate nelle intenzioni, con il Presidente Setti, l’allenatore croato è uscito allo scoperto “denunciando” il suo malessere.

Il numero uno gialloblù Maurizio Setti

Il pensiero espresso dal mister scaligero non pare totalmente privo di fondamento, tuttavia non bisogna dimenticare come in questo iniziale scorcio di campionato la squadra abbia dovuto anche fare i conti con un’incredibile sequenza di infortuni che ha visto vittime, in alcuni casi a più riprese, diversi giocatori. Un aspetto, questo, che ha influito inevitabilmente sul nuovo progetto tecnico, impedendo a Juric di lavorare a pieno regime con tutti propri effettivi. Secondo l’allenatore, però, questo giustifica solo in parte certe mancanze, a suo dire, emerse.

La palla – usando un gergo calcistico – è adesso nella metà campo avversaria, ovvero nelle mani di Setti e D’Amico, che cercheranno di capire le reali intenzioni dell’allenatore. Bisognerà peraltro anche capire se e quanto la società è disposta ad assecondare le richieste del tecnico. Il club gialloblù non può essere paragonato certo a squadroni come Inter o Milan ma nemmeno a società come l’Atalanta, da molti indicata come l’esempio da seguire. Se si dovesse decidere di intervenire sarà importante farlo cercando di non commettere errori. Spendere tanto o poco, conta relativamente, l’importante è spendere bene. Diversamente, meglio lasciare tutto cosi com’è.

Foto: hellasverona.it

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