L’associazione di promozione sociale Montorioveronese.it nasce nel 2005, su iniziativa di Roberto Rubele che, con un gruppo di amici, aggiunge una piazza virtuale alle tante della frazione a pochi chilometri da Verona. L’omonimo sito internet diventa una finestra dove far confluire tutto il materiale che riguarda il paese, fornito anche dagli abitanti stessi, e dove dare spazio alla vita e agli eventi locali. Crescendo sia in termini di documentazione che per numero e varietà di collaboratori, l’associazione si dà l’obiettivo di raccontare non solo il territorio e cosa vi succede, ma anche la sua storia e cultura: nascono così i primi progetti editoriali.

«Abbiamo iniziato con il libro 26 aprile 1945 – ci racconta Roberto – che narra della fine della Guerra e dell’eccidio avvenuto nelle nostre zone. Poi la prima e ora la seconda edizione de I quaderni della Dorsale. Ma abbiamo anche creato un’app sulle acque di Montorio, che vi porta in una passeggiata di un’oretta a scoprire luoghi storici e a comprenderne il significato e la storia.

È stato fatto l’enorme lavoro di ricerca per il campo di concentramento in zona Colombara e stiamo ancora lavorando con le realtà del territorio per capire come sistemarlo e renderlo fruibile alla comunità.

Stiamo trattando con l’ottava circoscrizione per ottenere uno spazio da cui partirà un nuovo, ambizioso progetto: la creazione di un centro di documentazione che, nella nostra idea, dovrebbe diventare il luogo “fisico” dove chiunque abbia materiale da archivi privati possa conferirlo ad uso comune, un luogo aperto ai ricercatori di ogni tipo e, chissà, anche dove tenere mostre fotografiche e non solo. Progetti tanti, idee tante ma è un hobby, si fa nel tempo libero».

il presidente Roberto Rubele,
con le curatrici Marta Morbioli, a sinistra, ed Elisabetta Albrigi a destra

Un’associazione culturale che fa rete

Una delle forze del gruppo, oltre alla eterogeneità delle competenze dei suoi membri, è la capacità di attrarre altre associazioni, la voglia di collaborare ognuna alle iniziative delle altre. Le amministrazioni locali sono da sempre vicine all’associazione e garantiscono un sostegno continuativo alle iniziative. La novità di quest’anno è l’interessamento ricevuto dalla Regione, senza la quale il progetto dei Quaderni non avrebbe potuto nemmeno iniziare. Montorioveronese.it si mantiene con le iscrizioni annuali, con il ricavato delle pubblicazioni ma non starebbe in piedi da solo e la comunità, gli imprenditori e la politica svolgono un ruolo fondamentale almeno per coprire le spese dei progetti. Se avanza qualcosina, viene fatta una donazione ai donatori di midollo osseo, in memoria di un amico montoriese.

«Crediamo molto – continua Roberto – nel lavorare insieme per un obiettivo comune. Ci facciamo contagiare facilmente dall’entusiasmo e diamo una mano. La realizzazione delle idee passa per forza dal gruppo, dove ci sono persone con formazione umanistica per le opere editoriali, ma anche collaboratori che sanno trattare con le persone, come Cristian Albrigi, che raccoglie il necessario sostegno dagli imprenditori locali. Voglio citare anche Alberto Speciale e Luca Minucelli, che danno un contributo tecnico fondamentale: Alberto tiene i contatti con le istituzioni per i vari patrocinii, mentre Luca si occupa della gestione del sito internet per la promozione e divulgazione».

Tra lockdown e “illustri sconosciuti”

Sono in vendita proprio in questi giorni I quaderni della Dorsale, arrivati alla seconda edizione. L’idea iniziale risale a fine 2018, a margine di una mostra sull’archivio storico del Paese curata da Marta Morbioli. Dopo i primi contatti con Roberto e con Elisabetta Albrigi, che lavora nella biblioteca del dipartimento di Culture e Civiltà dell’università di Verona, prende forma il progetto. Un po’ più complessa la gestazione di questa seconda edizione, in un periodo non facile, che però è stato sfruttato per dare alla pubblicazione un taglio non più solo storico, ma anche di contemporaneità. Nella sezione “Diari di Bordo” ci sono tante storie di pandemia, inviate da persone comuni, pensieri e racconti inseriti in un breve saggio che racconta la storia del Covid-19 fino a quel momento. Sono poi state coinvolte, con l’aiuto di Manuela Borrini, le scuole locali: una quinta delle elementari di Mizzole, che ha raccontato come ha vissuto le varie fasi del lockdown, e due classi delle medie di Marzana, che avevano il compito di scrivere una lettera a un amico per esprimere le emozioni di quel momento.

La seconda edizione appena uscita, con copertina
di Paola Braga

«Sono stati contributi soprendenti – ci spiega Marta – con riflessioni mature pur in un contesto di racconti di vita pratica. Bello anche il sostegno entusiasta delle dirigenti degli IC 16 e 17. Vorrei citare un’altra sezione particolare dei Quaderni, quella degli “illustri sconosciuti”, cioè persone fondamentali per una comunità, che hanno dato importanti contributi a crearla e plasmarla, ma che al di fuori di questa sono perfetti signor Nessuno».

Con contributi tanto diversi, provenienti da autori di ogni età e categoria sociale, di diversi gradi di istruzione, risulta determinante il lavoro di editing svolto da Elisabetta, con l’aiuto di Marta, per cercare di rispettare lo stile di scrittura di ognuno pur attenuando le difformità, per creare uno stile rintracciabile in tutto il testo.

«Solo qualcuno dei contributi – racconta Elisabetta – viene da accademici abituati a pubblicare, noi stesse non siamo professioniste e abbiamo studiato e imparato molto. Lo scopo dei Quaderni è di dare spazio a chi, per problemi di costi, non riesce a pubblicare le sue ricerche, condotte in modo assolutamente puntuale. Dare un senso, una direzione all’opera è stato il lavoro più oneroso, per esempio per le bibliografie che, nonostante il vademecum dato all’inizio, sono state riscritte completamente. Durissimo, ma altrettanto necessario se si vuole ottenere un’opera di livello stilistico superiore: leggere un accademico è difficile, noi vogliamo raggiungere un pubblico stratificato e multiforme, come la platea di chi ha fornito un contributo».

Leggere I quaderni della dorsale offre in effetti uno spaccato di storia, tradizioni e ambiente di un territorio e della sua comunità, ad uso di chiunque abbia voglia di sfogliarne le preziose pagine. Ai saggi accademici si affiancano pensieri semplici, la Storia viene rispettata ma anche umanizzata, inserendo la memoria personale. E poi ci sono i bambini, con la loro profondità camuffata da pragmatismo, la riflessione provocata dal bisogno primario. È un libro eterogeneo, intelligente, preparato e generoso; esattamente come la comunità che vuole rappresentare. Ascoltando le curatrici, si viene travolti dalla loro idea spronante: se conosci un territorio, la sua storia, riesci a vederlo con occhi diversi, da innamorato. E se ami qualcosa, non hai altra scelta che raccontarla e proteggerla, in un circolo virtuoso.

In un mondo sempre di corse e a testa bassa, i Quaderni sono l’occasione per alzare lo sguardo; è un diario di una comunità innamorata per una comunità che a volte non si accorge di tutto il Bello e la Storia che la circonda.

In tempi di Covid-19 non sarà possibile fare presentazioni al pubblico ma il libro può essere ordinato online a montorioveronese@gmail.com oppure acquistato direttamente presso alcuni punti vendita in tutta l’amata valle: al Glam Cafè (distributore Agip) di Ponte Florio, a Montorio presso la Cartolibreria “Lo Scrittoio” in piazza Buccari, oppure all’edicola di via Olivé, ma anche all’alimentari-edicola Imanetti di via Poiano 43 a Poiano e alla tabaccheria Centrale di Grezzana, in via Roma 33. Il costo è di 15 euro.