Dal 13 al 16 febbraio torna Verona in Love, rassegna che si svolge nel cuore della città e che da questa edizione è curata da StudioVentisette in stretta collaborazione con il Comune e numerose realtà territoriali, tra cui anche il nostro giornale, per celebrare l’amore in tutte le sue forme. Abbiamo fatto due chiacchiere con Alessandra Biti, presidente di S27, in vista dei tanti eventi in programma (qui l’elenco completo).

Alessandra Biti

Come nasce il progetto artistico di Verona in Love, con quale intuizione e quali obiettivi?

«Verona in love nasce con la voglia di rappresentare l’amore a 360 gradi, raccontarlo attraverso tematiche serie ma anche gioiose. L’amore è trasversale, è quello di una coppia, di una madre per un figlio, per la famiglia, per le nostre passioni e la vita e quindi l’abbiamo rappresentato con temi importanti come la denuncia contro la violenza sulle donne, oppure un bacio collettivo per testimoniare che ci vorrebbe più amore nella vita e con un lancio di frasi d’amore, perché le parole possono anche regalare armonia e cambiare il mondo. E con tanta buona musica che viene raccontata attraverso le più belle canzoni d’amore dei Beatles, che restano il gruppo più ascoltato nel mondo. E molti altri eventi.»

In piazza Dante e Cortile Mercato Vecchio sono programmate numerose le iniziative: quali sono quelle di punta?

«“Dalla Formula all’emozione” è una rassegna in collaborazione con l’ateneo di Verona, che quest’anno attraversa la letteratura e la filosofia con diversi incontri tra sabato e domenica alle 12 nella Loggia di Fra Giocondo. Il tango ogni sera porta in piazza l’atmosfera della milonga.

Irene Fornaciari, in piazza Dante per il concerto Lady Day

Faccio inoltre un appello a tutte le donne: il 13 febbraio in Piazza Dante, dalle 16 alle 20, l’appuntamento sarà con una serie di artiste importanti per il concerto Lady Day, tra cui Veronica Marchi, Francesca Cheyenne, Lucia Miller e Irene Fornaciari, la figlia di Zucchero, che insieme ad altre colleghe artiste si esibiranno per dire no alla violenza sulle donne. Sarebbe molto bello vedervi partecipare indossando qualcosa di rosso

Cibo e amore, vino e amore per non dimenticare che siamo un territorio a vocazione enogastronomica?

«A noi piace molto raccontare il territorio con la buona cucina e la musica, abbiamo lo “Swing Cooking Show” grazie all’etichetta di Bengi dei Ridillo, che non a caso si chiama “That’s Amore”, durante il quale abbineremo i ravioli Duetto di Giovanni Rana ai migliori calici proposti dal Consorzio Bardolino Chiaretto Classico e Superiore. Il tutto sarà arricchito da un ottimo swing made in Italy.»

Verona patria degli innamorati, un turismo sempre più a tema romanticismo: come operatori di eventi e di comunicazione, pensate possa essere un tema sempre più vincente per il turismo locale?

«Sì, penso che possa essere vincente. Verona sta diventando una meta molto importante per il settore del destination wedding o per il rinnovo delle promesse, non solo per la bellezza della città ma proprio per il forte legame con le figure di Romeo e Giulietta, che l’hanno resa la città dell’amore per antonomasia.»

Il 15 febbraio si tiene anche la prima edizione del premio Arte d’Amore, pensato per valorizzare la canzone d’amore di giovani cantanti e autori: come nasce l’idea e con chi collaborate?

«L’idea nasce una mattina a colazione chiacchierando con Alessandro Formenti di Doc Servizi, perché si pensava di dare nuovo spazio alla musica emergente di artisti tra i 18 e i 45 anni. Da qui si è organizzato questo concorso, ora giunto alla finale, e grazie a Doc Servizi, Doc Live, a Sotto il mare Recording Studios, che ha prodotto anche Elisa, Eccher Music e Keep On Live, il brano vincente sarà prodotto e distribuito sulle piattaforme digitali. Presidente di giuria è Massimo Bubola, notissimo autore italiano, conosciuto per aver scritto canzoni per Fiorella Mannoia e Fabrizio De Andrè.»

A proposito di sinergie, dal ricco programma si evincono numerose collaborazioni: è una rete costruita ad hoc?

«Sì. Le realtà che si occupano a Verona di cultura e arte si stanno finalmente legando per creare un humus creativo, in una città che non ha bisogno solo di grandissimi eventi ma anche di produzioni locali.»

Alcuni cittadini vedono manifestazioni come Verona in Love e altri eventi come un’ulteriore mercificazione delle città e sfruttamento commerciale di giornate come San Valentino…

«L’idea di noi organizzatori è di dare un taglio culturale alla manifestazione, proprio per dare un’alternativa più interessante rispetto a eventi commerciali che non ci piacciono.»

Cosa vi augurate per questa prima edizione di Verona in love curata da voi in collaborazione con il Comune?

«Mi aspetto una grande partecipazione di pubblico, soprattutto il giovedì con l’evento musicale e culturale contro la violenza sulle donne. Ma confido che pure il divertimento offerto dai tanti eventi, ad esempio quello con la musica dei Beatles, con il cibo, la presentazione di libri, le performance teatrali, siano un modo felice per celebrare l’amore.»