Forse non si può dire con certezza se i libri salvino davvero la vita. Eppure in questi giorni di isolamento forzato sono proprio loro una delle sponde più amate per arginare pensieri neri, per dare spazio alle nostre energie compresse e, in qualche modo, viaggiare in nuovi mondi. Ancora più giusto celebrare allora questa Giornata mondiale del libro, che sta volgendo al termine, discutendo quindi con un autore lungo un immaginario filo rosso, che parte da Verona e porta dritti a Cape Town. Corrado Passi è stato infatti ospite oggi della diretta di “Succede alle 31” per raccontare come uno scrittore stia vivendo questi tempi sospesi. Il dialogo ha cercato di descrivere il suo legame profondo tra la vita e la letteratura, tra Italia e Sudafrica, con uno sguardo comunque sempre attento agli accadimenti di queste settimane.

«I numeri relativi al coronavirus al momento non sono drammatici in Sudafrica, non certo come in Europa, e la situazione pare abbastanza sotto controllo – ha affermato lo scrittore veronese, che da 17 anni vive a Città del Capo – Però non tutti hanno accesso ai servizi sanitari, c’è un’ampia fascia debole e si teme che ci possa essere un’esplosione incontrollata, non solo sul piano infettivo, ma della rabbia sociale. Il governo comunque sta reagendo in modo compatto, ha superato gli scontri politici e sta attuando politiche di controllo sanitario, con tamponi, visite domiciliari per chi non può recarsi negli ospedali e nelle strutture sanitarie primarie. Si preannuncia un piano Marshall sul piano economico, ma quello che mi colpisce molto è la forte coesione sociale.»

La conversazione è poi proseguita addentrandosi nella scrittura di Passi, per capire il valore della Storia e delle vicende dei suoi protagonisti. «Gli anni di piombo, che fanno da sfondo in La Jacaranda fiorita (poi ripubblicata con il titolo L’intensità della luce, ndr) o le rivolte di Watts del 1965 e il crollo delle Torri gemelle, nel cui lasso di tempo si muovono i personaggi dell’ultimo libro, Los Angeles, paradise, sono un paesaggio, una quinta teatrale, che muta in base a ciò che i miei personaggi percepiscono della realtà. Gli eventi – ha chiarito lo scrittore – per me sono uno strumento per innescare un avanzamento verso ciò che sta oltre.»

Si è parlato anche di letteratura sudafricana contemporanea, tra un prima e un dopo apartheid, citando i Nobel Nadine Gordimer e John Maxwell Coezee, ma anche André Philippus Brink e Breyten Breytenbach, impegnati con il loro lavoro nella lotta contro il regime. «Senza togliere nulla a questi mostri sacri, attualmente la letteratura sudafricana è molto proiettata sulla stagione post-apartheid, come fanno ad esempio Sindiwe Magona e Nicholas Mhlongo.»

Il viaggio letterario intrapreso durante questa diretta si è chiuso con il rilancio di un progetto, non più nel cassetto, «ma in fase di realizzazione – ha affermato Passi -. Lavoro da tempo a un festival di letteratura italiana in Sudafrica, che si terrà non appena cesserà questa fase di lockdown globale.»

Per vedere la registrazione, Succede alle 31: Corrado Passi – Italia e Sudafrica: un legame fatto di libri