Secondo Appuntamento di “Parole Amiche”. Sabato 10 ottobre, alle 18.30 al Centro Culturale di San Giovanni Lupatoto, la rassegna letteraria organizzata dall’Associazione Balder vede protagonista Ilaria Rossetti, che presenterà il suo ultimo lavoro Le cose da salvare. Chi scrive avrà il piacere di fare gli onori di casa, dialogando con lei durante l’incontro.

Nata il 12 settembre 1987 a Lodi, Ilaria Rossetti durante il suo percorso professionale ha vissuto a Cardiff e a Londra per poi ritornare in Lombardia, nella sua città di origine.

La sua carriera inizia scrivendo diversi racconti che la porteranno nel 2006 a vincere il Premio Subway Letteratura con il racconto intitolato Hassan. Nel 2007, ancora giovanissima – a 20 anni – ha vinto il Premio Campiello Giovani con il racconto La leggerezza del rumore, inserito nell’antologia Campiello Giovani 07 (Marsilio).

Successivamente sono stati pubblicati i suoi romanzi: Tu che te ne andrai ovunque (2009, Giulio Perrone Editore) e Happy Italy (2009, Giulio Perrone Editore). 

Ed è nel 2009 che decide di prendersi una pausa dalla professione aurorale per dedicarsi soprattutto al teatro e alla pianificazione culturale nei territori di Lodi e Milano. Collabora anche con la rivista “Q Code Magazine”, scrivendo di lavoro e precariato e viaggi. 

Dal 2016 al 2019 gestisce il Caffè dell’Arti a Lodi, hub culturale con all’attivo oltre centosessanta eventi. Inoltre da oltre dieci anni tiene corsi e laboratori di scrittura creativa.

Nel 2019, appena trentenne, vince il Premio Neri Pozza con il suo ultimo romanzo Le cose da salvare, uscito a marzo 2020 per il medesimo editore, candidato al Premio Strega, e vincitore del Premio Salerno Libro d’Europa 2020.

Ispirato al crollo del Ponte Morandi di Genova, in quel tragico 14 agosto 2018, Le cose da salvare racconta la storia di un superstite, Gabriele Maestrale, che sceglie di non abbandonare la propria abitazione.

La sua casa, situata sotto il moncone di un ponte caduto nel paese natio, quindi ad alto rischio di pericolo e nonostante l’obbligo di sgombero, non viene evacuata dal protagonista poiché non sa decidere quali solo “le cose da salvare”: troppi ricordi sia materiali che emotivi lo legano a quel appartamento.

«Il ponte è crollato da un’ora, nel vortice d’aria e di calce si dispiegano. Il primo gabbiano sfiora i vetri della finestra, è sporco di polvere. Il secondo vola disorientato, compiendo cerchi sopra la voragine. Ripetuti. Sfiniti. Gabriele pensa alle cose da salvare.»

Coprotagonista del racconto è Petra Capoani, una giovane giornalista incaricata dal giornale locale “La Voce” di intervistare Gabriele Maestrale. Anche Petra vive un momento dell’esistenza molto difficile e complicato a causa della morte della madre.
L’incontro tra queste due anime fragili e colpite da un forte trauma è il punto di partenza della storia della Rossetti.

Le cose da salvare è un libro molto intenso e pieno di significati umani che l’autrice con semplicità e accuretezza sa narrare senza perdersi in eccessivi orpelli o ricami. na scrittura ricercata ma scorrevole, quella giusta misura che serve a un lettore per tener l’attenzione sul racconto con gradimento e piacevolezza.

L’ingresso all’incontro è libero.