Sanremo 2020: il (pre)pagellone
I giudizi su San Remo a noi, quest'anno, piace darli prima. E durante. E pure dopo. Ma per il momento iniziamo con "prima".
I giudizi su San Remo a noi, quest'anno, piace darli prima. E durante. E pure dopo. Ma per il momento iniziamo con "prima".
Se c’è chi commenta articoli senza leggerli o disserta di tutto dopo una laurea all’Università della vita, non vedo perché non si possa “pagellare” il Festival di Sanremo prima che inizi.
Pertanto, grazie alla mia solidissima cultura musicale e al costante supporto del Web:
Achille Lauro – L’anno scorso si gridò allo scandalo. Sto giro, per non sbagliare, si presenta alle foto ufficiali agghindato come quei divani che trovavi a casa delle zie anziane, quelle che i tuoi ti costringevano ad andare a salutare perché eri un bravo bambino.
Alberto Urso (Web 1) – Una combo tra Il Volo e il cantante piacione da social. Sanremo non poteva farselo scappare.
Anastasio – Accusato di essere fascista e avere simpatie salviniane. In una recente intervista ha dichiarato che «la vera arte la trova in De Andrè»… Luca Morisi, sei tu?
Bugo & Morgan – Vedi te cosa si è costretti a fare per pagare le rate del mutuo. D’altronde lo diceva sempre il primo dei due: c’è crisi.
Diodato – Si presenta con la canzone Fai rumore, dedicata all’artista che segue. Onesto.
Elettra Lamborghini – «Mi piace la musica fino al mattino/ Faccio casino lo stesso ma non bevo vino/Ridi cretino/La vita è corta per l’aperitivo/Innamorata di un altro cabrón/Esta es la historia de un amor». Immaginate la riunione artistica che ha dovuto giudicare il brano per ammetterlo al Festival.
Elodie – Dicono che il suo pezzo sarà un sicuro successo radiofonico. Porta meno sfiga il bacio di Giuda.
Enrico Nigiotti – Un po’ Lorenzo Lamas e un po’ Raz Degan, ma col cuore da cucciolo tenerone. Al primo mezzo sussurro della sua esibizione la produzione di estrogeni in sala stampa salirà a livelli di guardia. Alzeremo le paratie.
Francesco Gabbani – Ha la mia stima solo per aver scelto, durante la terza serata, di riproporre L’italiano di Toto Cutugno. Lasciatelo cantare.
Giordana Angi (Web 2) – Cito più o meno testualmente da varie fonti: «artista 23enne apertamente omossessuale che ha fatto coming out durante una puntata di “Amici” e recentemente a una testata di gossip ha rivelato di avere una fidanzata». Li sentite anche voi i tweet di Adinolfi che si scaldano?
Irene Grandi – Tra gli autori del suo brano spunta il nome di Vasco Rossi. A voi scoprire per quali vocali verrà accreditato.
Junior Cally – Sarebbe stato lui Web 3 se non fosse partita tutta la polemica sui suoi vecchi testi. Così mi sono ascoltato qualcosa su Youtube. Certe volte si sta meglio nell’ignoranza.
Le Vibrazioni – Cercando di documentarmi sulla loro presenza, trovo invece vari articoli grazie ai quali vengo a conoscenza che la ex di Sarcina è tale Clizia Incorvaia. Digito il suo nome su Google per capire di chi si tratti e appaiono sei o sette pagine di risultati (quelle a cui mi sono fermato) su dichiarazioni o atteggiamenti di questa dentro al “Grande Fratello Vip”. Comincio a pensare che ai dinosauri, quella volta, non sia andata poi così male.
Levante – È sempre bello quando un personaggio immortale del cinema si presta alla musica. Per tutte, bastino «… tappami Levante, tappami se tu mi vò bene!» e «Oh ‘ndo ell’è la Catalana? – Ignorante, è un modo di dire, ‘un esiste mica, è come dire l’Atalanta, la Sampdoria, ‘un esiste mica l’Atalanta!».
Marco Masini – Gennaio 2003, macchinata per una qualche trasferta calcistica giovanile. «Vieni principessa ti porto via con me, ci sarà in questo mondo di merdaaaaaa…». A squarciagola. In quattro. Erano anni che dovevo fare i conti con questa cosa, scusate.
Michele Zarrillo – Tredicesima volta al Festival. Devi aver fatto qualcosa di veramente grave nella tua vita precedente per essere condannato a una tale espiazione.
Paolo Jannacci – Nella serata dei duetti /amarcord proporrà Se me lo dicevi prima di papà Enzo. Una delle poche cose che sono davvero curioso di ascoltare.
Piero Pelù – Ora, Piero, parliamoci chiaro. Io lo so che non sei più quello di Fata Morgana o El Diablo, vediamo di non fare cazzate però.
Pinguini Tattici Nucleari – Serve sempre un gruppo dal nome simpatico che suoni qualcosa di un po’ strano e sia pronto a ripercorrere la strada de Lo Stato Sociale che dopo il Festival di due anni fa sono andati incontro a un crescente e inesorabile successo. Da ripetere tutta d’un fiato.
Rancore – L’anno scorso, assieme a Silvestri, gli abbiamo assegnato il premio Sala Stampa “Lucio Dalla”. È stato una bella sorpresa, ora aspetto il salto di qualità.
Raphael Gualazzi – ‘Sto giro tifo per lui. Che non si dica che non mi voglio esporre.
Riki (Web 3) – Internet definisce Francesco Facchinetti come suo mentore e manager. E che sarebbe colpa proprio di Riki se Facchinetti ha litigato con Irama, che se l’è presa perché il figlio del buon Roby preferisce Riki a lui? “Beautiful” levate proprio.
Rita Pavone – Truccatori e tecnici delle luci dell’Ariston avranno il loro bel da fare. Temo una Patty Pravo 2.0.
Tosca – Ma ve lo ricordate il Festival del ’96, quando vinse in coppia con Ron cantando Vorrei incontrarti tra cent’anni? Ve le ricordate Sabrina Ferilli e Valeria Mazza? E tutto il casino del primo posto rubato ad Elio, i carabinieri che controllano le schede e Luciano De Crescenzo che accusa Pippo Baudo di essere un conduttore stalinista? Ah, che belli i Sanremo senza polemiche di una volta.
BONUS TRACK
Amadeus – E dire che gli sarebbe bastato non duettare con qualsiasi persona passasse sul palco per risultare meno antipatico di Baglioni. E invece… poro omo.