Per la sua creatività professionale Lucia Dal Negro, fondatrice della start up DeLab per il miglioramento dei brand che si contraddistinguono per il loro valore sociale e ambientale, ha ricevuto stamattina dal sindaco Federico Sboarina il riconoscimento di cittadina dell’anno. Con lei altri “10 eroi ed eroine” che hanno ottenuto alla Sala Arazzi la medaglia della città e la pergamena di ringraziamento per “la dedizione e i successi che hanno contribuito ad aggiungere prestigio alla nostra città”. Presente anche Roberto Leone, docente che svolge la sua attività di ricerca prevalentemente nel campo della farmacoepidemiologia, in rappresentanza dell’Ateneo scaligero.

«Sono molto felice di ricevere questo premio che mi riporta alle origini – racconta Lucia Dal Negro –. A Verona ho passato 20 anni della mia vita fino alla fine del liceo. È bellissimo fermarsi un attimo e guardare da dove tutto è cominciato, guardarsi indietro in un tempo dove invece si è sempre proiettati alla migliore prestazione e al futuro. Mi fa impressione, nel senso buono, provare queste sensazioni, è bellissimo sentire che la tua città ti riconosce un premio simile per il lavoro fatto finora. Grazie.» In partenza domani sera per l’Uganda con altri due veronesi della sua azienda Benefit dove inizierà la produzione della culla che protegge i neonati dalle malattie endemiche infettive, chiude i suoi ringraziamenti con una battuta: «Non so mai quali regali portare con me quando torno in Africa. Questa volta ho un bel carico di libri in inglese sulla nostra città. Andando avanti così leggeranno presto Berto Barbarani a Kampala.»

Insieme a Lucia, già vincitrice del premio di miglior startupper italiana, è stato premiato per la sua stessa categoria anche Federico De Silvestri, campione del mondo della pizza, vincitore a Los Angeles del titolo internazionale e della categoria “pizza non tradizionale”. Le altre cinque categorie sono andate a diverse personalità scaligere. Per la ricerca ha visto premiati don Roberto Guarise, direttore dell’Istituto salesiano don Bosco i cui studenti hanno vinto il titolo mondiale di robotica e progettualità tecnologica con la lavatrice spaziale, e Rossana Boni (unica assente della giornata), selezionata dal Mit di Boston tra le migliori cento giovani menti al mondo. Per il mondo accademico sono stati premiati Giovanna Paolone, ricercatrice che ha scoperto una proteina in grado di ripristinare l’attività fisiologica delle cellule cerebrali malate di persone con Alzheimer e Parkinson, e il cardiologo Luciano Ribichini, per aver effettuato il primo intervento in Italia con una tecnica pioneristica che minimizza il rischio di occlusione coronarica.

Per la categoria comunità e senso del dovere hanno ricevuto il titolo Salvatore Olivieri, l’autista di Atv che lo scorso 24 aprile ha gestito un allarme bomba e messo in salvo i passeggeri, e Nicola Brunelli, giovane imprenditore che ha salvato la vita della moglie in arresto cardiocircolatorio praticando il suo primo massaggio cardiaco. Per l’arte e la cultura premiate Lidia Caricasole, unica italiana ammessa alla prestigiosa Juilliard School di New York, e Francesca Borgo, l’astro nascente degli studi su Leonardo Da Vinci che insegna nella terza università più antica del Regno Unito. Un riconoscimento speciale è andato a Emma Maria Ugolini, studentessa di Trevenzuolo, già Alfiere del lavoro per i suoi risultati scolastici.

Foto di gruppo con i 9 premiati presenti insieme a Roberto Leone al fianco del sindaco Federico Sboarina.