È stato presentato a Soave il progetto “ODINO (Officine D’INnOvazione)”, che punta ad organizzare attività, corsi ed esperienze formative che facilitino l’accesso al mondo del lavoro per i giovani tra i 16 e i 30 anni.

Un’iniziativa che mette assieme partner di assoluto livello: dall’Università degli Studi di Verona a SAFE (associazione che si occupa di implementazione di progetti finanziati nei settori sicurezza, governance, e innovazione sociale), passando per il Comune di Soave, Confindustria Verona e Consorzio di Tutela del Soave.

Il progetto Odino, sostenuto dalla Fondazione Cariverona, prevede la creazione di due officine d’innovazione, una a Verona e l’altra Soave, dove i giovani avranno modo, attraverso laboratori pratici creati assieme alle imprese, di simulare i processi produttivi nei settori delle applicazioni meccaniche/industriali e vitivinicole.

550mila euro il contributo che Fondazione Cariverona ha previsto per il progetto, che avrà una durata di 30 mesi. «L’intenzione – chiariscono però dalla Fondazione – è quella di dare vita ad attività efficaci e durature, quindi in grado di autosostenersi e proseguire anche senza il sostegno della Fondazione».

«L’ambizioso obiettivo che ci siamo posti – spiega Andrea D’Angelo di Safe – è quello di colmare quel gap formativo che spesso esiste tra l’attività scolastica e quelle che sono poi le concrete esigenze delle aziende. Per farlo dobbiamo mettere assieme scuola e mondo dell’imprenditoria, per formare giovani figure professionali con competenze rivolte al futuro e subito spendibili nel mondo del lavoro. Valorizzando al contempo le peculiarità del territorio».

L’officina di Verona avrà sede presso gli ex Mercati Generali (fronte Fiera) ed ospiterà attività legate ai temi della robotica, industria 4.0, stampa 3D e competenze digital, che saranno il futuro del settore manifatturiero. A Soave, invece, l’officina si collocherà presso gli spazi dell’ex mulino e sarà dedicata alle innovazioni nei processi produttivi e alle nuove tecniche nel campo della viticoltura. Ovviamente sarà possibile un interscambio tra le due sedi, in modo che i ragazzi possano partecipare alle attività e ai corsi a cui sono più interessati.

«I corsi non prederanno subito il via – specifica D’Angelo -, i primi sei mesi del 2020 saranno infatti dedicati al dialogo con istituti scolastici, imprese e cantine. Questo perché vogliamo strutturare percorsi ed attività che rispondano a quelle che sono le vere esigenze del mondo del lavoro. Attività a cui potranno partecipare anche i ragazzi che sono già entrati nel mondo del lavoro e che vogliono aumentare le loro competenze».

Egualmente soddisfatti per la sua nascita, per Comune e Consorzio del Soave il progetto Odino «completa il percorso di valorizzazione territoriale portato avanti in questi anni. Cantine, aziende agricole ed imprese dell’indotto legato al vino potranno confrontarsi e contribuire alla stesura dei percorsi formativi. Figure professionali specializzate come possono essere, ad esempio, il cantiniere o il potatore, necessitano di competenze sempre più approfondite e legate alle nuove tecnologie. Questa iniziativa speriamo sia un’opportunità per formare giovani volenterosi e appassionati che possano poi realizzarsi nelle aziende del territorio».