La quasi totalità dei titoli in cartellone è una novità per Verona, sia per messa in scena che per adattamento, con prevalenza di autori contemporanei. Grandi attori e registi italiani sia per talento che per riconoscimento del pubblico.
Con queste premesse il Grande Teatro punta anche nella nuova stagione a mantenere lo status di rassegna tra le più importanti di Verona. 
Dal 5 novembre la kermesse di prosa, giunta alla 34esima edizione, con otto spettacoli in scena, per un totale di 48 rappresentazioni, terrà impegnato il pubblico del Teatro Nuovo fino al 22 marzo.

«La fortunata rassegna invernale del Comune – sottolinea l’assessore alla Cultura Francesca Briani – nata nel 1986 per volontà dell’Assessorato alla Cultura nel corso degli anni ha fatto della nostra città una delle principali “piazze” italiane per le produzioni di qualità. Gli spettacoli di questa edizione sono un’interessante commistione di generi dove, tra le opere d’ispirazione letteraria, ci sono due romanzi che hanno una forte connotazione femminile. Uno, di Heinrich Böll, per la protagonista, una donna vittima della stampa scandalistica. L’altro per l’autrice, la scrittrice russo-ebrea Irène Némirovsky morta trentanovenne ad Auschwitz.»

Organizzato dal Comune di Verona e dal Teatro Stabile di Verona – Centro di Produzione Teatrale, Il Grande Teatro vede la collaborazione di Agsm, come main partner Unicredit e come official partner l’azienda vinicola Santi. In cartellone tre sono gli allestimenti ispirati alla letteratura, uno al cinema, un classico di Sofocle, due testi teatrali contemporanei – uno su Vincent van Gogh e uno sulla solitudine sociale – e un “assemblaggio” delle presenze di Falstaff nelle opere di Shakespeare. 

«Una proposta di alto livello – dichiara il direttore artistico della rassegna Gianpaolo Savorelli – che cerca cose nuove e in questa ottica va sempre più connotando il teatro come interessante punto di arrivo di generi non teatrali: tre degli allestimenti sono infatti adattamenti di tre romanzi, mentre uno, che segna il debutto di Ferzan Özpetek nella regia teatrale, è di un famoso e pluripremiato film del 2010. Teatrale al cento per cento l’altra metà del programma dove spiccano la classicissima tragedia Antigone per quanto sia ambienta ai giorni nostri, un tragicomico assemblaggio delle presenze di Falstaff nelle opere di Shakespeare e due opere drammaturgiche contemporanee che affrontano (è un caso?) problematiche sociali dell’ultimo secolo: la violenza manicomiale di cui fu vittima Van Gogh e la solitudine sociale che sta dilagando in tutto l’Occidente.» 

Da sinistra, Paolo Valerio, Gianpaolo Savorelli e Francesca Briani

L’onore perduto di Katharina Blum inaugura la rassegna, dal 5 al 10 novembre. Tratto dal romanzo del Nobel per la letteratura Heinrich Böll del 1974 nell’adattamento di Letizia Russo e con la regia di Franco Però, lo spettacolo è interpretato da Elena Radonicich, Peppino Mazzotta e la Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che ne è anche produttore assieme al Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale e dal Teatro Stabile di Catania. 

Dal 19 al 24 novembre, Alessandro Preziosi, diretto da Alessandro Maggi, è il protagonista di Vincent Van Gogh – l’odore assordante del bianco di Stefano Massini, una produzione Khora.teatro e TSA – Teatro Stabile D’Abruzzo in collaborazione col Festival dei Due Mondi di Spoleto.
Il terzo spettacolo in cartellone, Falstaff e il suo servo di Nicola Fano e Antonio Calenda, che cura anche la regia, è in programma dal 10 al 15 dicembre. Ne sono protagonisti Franco Branciaroli e Massimo De Francovich. Accanto a loro, sono in scena Valentina Violo, Valentina D’Andrea, Alessio Esposito e Matteo Baronchelli. Lo spettacolo è prodotto dal Centro Teatrale Bresciano, dal Teatro degli Incamminati e dal Teatro Stabile d’Abruzzo. 

Il 2020 si apre con All’imbrunire (solitudine da paese spopolato) di Lucia Calamaro. In programma dal 14 al 19 gennaio, con la regia della stessa Calamaro che dirige Silvio Orlando. In scena, accanto a lui, Riccardo Goretti, Roberto Nobile, Alice Redini e Maria Laura Rondanini. Lo spettacolo è prodotto da Cardellino e dal Teatro Stabile dell’Umbria. 

La rassegna prosegue, dal 28 gennaio al 2 febbraio, con Dracula, spettacolo che Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini hanno tratto dal celebre romanzo di Bram Stoker (1847-1912) del 1897. Ne sono protagonisti Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini che cura anche la regia. In scena, oltre a loro, Lorenzo Lavia, Roberto Salemi, Geno Diana e Alice Bertini. 
Il sesto appuntamento del Grande Teatro, dal 18 al 23 febbraio, vede sul palco Elena Ghiaurov, diretta da Paolo Valerio, per Jezabel, lo spettacolo tratto dal romanzo omonimo del 1936 della scrittrice ucraina Irène Némirovsky morta nel campo di concentramento di Auschwitz. L’adattamento del testo è di Francesco Niccolini. La produzione è del Teatro Stabile di Verona e del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale. 
Il penultimo appuntamento in cartellone, dal 3 all’8 marzo, è con Antigone di Sofocle. In scena Sebastiano Lo Monaco, Barbara Moselli e con gli attori del Teatro Stabile di Catania che produce lo spettacolo. La regia è di Laura Sicignano.

Il Teatro Nuovo

Chiude la stagione, dal 17 al 22 marzo, il celebre Mine Vaganti, lo spettacolo di Ferzan Özpetek che mette in scena, firmando così la sua prima regia teatrale, l’adattamento del suo omonimo capolavoro cinematografico del 2010. Venduto in quindici Paesi stranieri dopo il passaggio alla Berlinale 2009, il film vinse due David di Donatello, cinque Nastri d’Argento, quattro Globi d’Oro e altri prestigiosi premi. In via di definizione il cast. Quattro al momento gli attori già scelti da Özpetek: Francesco Pannofino, Paola Minaccioni, Arturo Muselli e Giorgio Marchesi. 

«Ci fa onore – aggiunge Paolo Valerio, direttore del Teatro Stabile di Verona – Centro di Produzione Teatrale – essere tra le pochissime città che ancora propongono una rassegna con sei rappresentazioni per spettacolo. Ormai, a eccezione delle “capitali” teatrali come Roma, Milano, Napoli e Torino, le rappresentazioni sono scese a cinque se non a quattro. E ci fa onore che dal lontano 1986 il Grande Teatro leghi il suo nome al Nuovo. Quest’anno, nel cinquantenario dello sbarco lunare, la lettera “o” del logo della rassegna è una luna piena. Scherzi e intrecci dei rimandi il pensiero vola all’edizione 95-96 inaugurata da Marcello Mastroianni con Le ultime lune. E subito Mastroianni rimanda ad altri grandi protagonisti del Grande Teatro dei passati decenni: Giorgio Gaber, Mariangela Melato, Luca De Filippo, Nino Manfredi, Valeria Moriconi, Carmelo Bene, Giorgio Albertazzi, Paolo Poli, Vittorio Gassman, Ernesto Calindri, Enrico Maria Salerno, Dario Fo, Gastone Moschin, Mario Scaccia, Anna Marchesini… Un autentico tesoro di presenze: per il Nuovo, per la città». 

Inizio degli spettacoli: da martedì al sabato alle 20.45, la domenica alle 16. Nei giovedì di spettacolo, alle 18, gli attori incontreranno il pubblico. 

Su proposta dell’Associazione disMappa e con la collaborazione del Comune, il Teatro Nuovo promuove le proprie attività artistiche e culturali rendendo più semplice la partecipazione del pubblico con disabilità. Per la rassegna vale la tariffa Teatri 10 e lode: 10 euro per carrozzina e posto di platea, 20 euro se i posti da occupare sono due. 

Per informazioni e biglietti: www.teatronuovoverona.it.