I nonni, una risorsa preziosa in quasi tutte le famiglie italiane. Ma quando i figli si separano anche loro subiscono dei contraccolpi emotivi e sentimentali. 

«Da qualche tempo ci siamo resi conto che qualcosa stava cambiando: i nonni “rimangono giovani” più a lungo, aiutano la famiglia. Sono nonni diversi dall’immaginario collettivo di una volta, che li individuava come miti vecchietti da accudire. Oggi sono attivi nella società, alcuni non sono nemmeno pensionati, girano con i Ray-Ban e il giubbino di pelle, viaggiano, sono dinamici e rappresentano una risorsa importante nell’educazione dei nipoti.»

A parlare è la dottoressa Maria Grazia Rodella, psicopedagogista, mediatrice famigliare e counsellor per l’Associazione Colle per la Famiglia – Opera Don Calabria, dove un’equipe multidisciplinare di professionisti lavora al bene della famiglia tradizionale «ma siamo aperti a 360 gradi per chi ha bisogno. Da 15 anni ci occupiamo di separazioni e divorzi, unendo professionalità al concetto di accoglienza, di ascolto senza giudizio. Collaboriamo con la Diocesi e ci prendiamo carico di adulti e bambini/adolescenti con centri di ascolto, attività di laboratori, percorsi. L’Università Cattolica ci sostiene nella formazione e nella ricerca» spiega. 

«L’anno scorso è stato presentato un gruppo di nonni che hanno figli separati con nipoti. È emerso che anche loro subiscono queste separazioni, sono vulnerabili, si sentono a disagio e disorientati nella gestione dei rapporti con i nipoti, con i figli e con gli ex compagni dei figli e anche con i nuovi compagni – racconta la dottoressa – . È importante perciò lavorare con loro affinché imparino ad accettare la nuova situazione non in modo passivo, ma come una risorsa. E diventare anche la figura di unione della famiglia e della salvaguardia delle radici materne e paterne dei bambini. I nonni possono fare la differenza. Ma vanno accompagnati, evidenziando le loro risorse.»

È nato così il progettoSulle Ali di Pegaso, di cui la dottoressa Rodella è referente, dedicato proprio ai nonni, che si divide in due sottoprogetti. Radici e ali, supervisionato dalla professoressa Costanza Marzotto dell’Università Cattolica di Milano, ha come scopo la cura e si concentra sui legami intergenerazionali. Vengono organizzati cinque incontri (1, 15, 29 aprile e 13, 27 maggio), quattro dei quali con un professionista del campo e una teologa, e uno che prenderà in esame la tutela giurisprudenziale dei nonni, i loro diritti e doveri, con gli avvocati Angela Capizzi e Antonella Audisio. Nei mesi di giugno e di settembre, inoltre, si svolgeranno due feste con i nonni e i nipoti: Fieracavalli sarà presente con alcuni cavalli, come tramite generazionale di condivisione. 

Il secondo sottoprogetto,La memoria del cuore, supervisionato dalla professoressa Ilaria Marchetti dell’Università Cattolica di Brescia, invece si occuperà di prevenzione: «Entreremo nelle scuole primarie contattando i nonni di famiglie separate e prepareremo degli incontri per le prime e le terze elementari di tre istituti del veronese – prosegue la dottoressa Rodella –. I nonni saranno i protagonisti degli incontri: racconteranno come era la vita quando erano giovani loro, le tradizioni, le fiabe. Saranno dei momenti di condivisione. L’idea è di istituire, poi, il Comitato dei nonni per renderli parti attive nelle scuole, E vorremmo aprire uno sportello di ascolto per la mediazione dei conflitti.»

La partecipazione ai progetti è gratuita con iscrizione obbligatoria: www.colleperlafamiglia.it.

Sulle ali di Pegaso è sostenuto da Fieracavalli, Fondazione Cattolica, Assessorato all’Istruzione del Comune di Verona ed è patrocinato dal Centro Pastorale Familiare, dalla Provincia di Verona, dal Comune di Lavagno e dall’AIMS.