Una serata evento ha ricordato il noto ottico,artista garbato e divertente, che ha lasciato un’eredità letteraria importante.

Proprio nel giorno in cui ha dovuto salutare la strabordante personalità di Giorgio Gioco, scomparso lo scorso sabato 23 febbraio (https://ilnazionale.net/attualita-e-politica/in-ricordo-di-giorgio-gioco-maestro-di-cucina-e-di-vita/), Verona ha ricordato anche un’altra importante figura cittadina, quella di Enzo Monti, scomparso esattamente un anno prima. Monti, titolare e fondatore dell’omonima Ottica di Corso Sant’Anastasia, era soprattutto un poliedrico artista. Era scrittore, poeta, drammaturgo, persino attore teatrale. E proprio in un teatro, alla Fucina Culturale Machiavelli, si è celebrata una serata in suo omaggio con tanti attori e musicisti, che hanno portato in scena lo spirito senza tempo di quell’eterno ragazzino che era Monti. D’altronde, come detto, erano molteplici le arti sperimentate da questo eclettico personaggio, che tanto ha donato alla sua città d’adozione, Verona.

Gli artisti sul palco della Fucina Culturale Machiavelli

Era, infatti, originario di Cremona, la città di Stradivari, delle torri e dei torroni, dove era nato il 6 gennaio del 1937. Da lì, dove aveva trascorso la sua infanzia, si era spostato a Pavia per frequentare l’Università e laurearsi in Fisica nel 1970. Dopo esperienze nel campo scolastico e presso l’ospedale di Cremona, decide di affiancare e seguire la madre e il fratello nell’attività di famiglia, in un negozio di ottica nel centro storico, diplomandosi pertanto anche in Ottica. Si sposa nel 1971 con Teresa Venturini dalla quale avrà tre figli: Alessandro, Nicola e Francesca. Per svolgere l’attività in autonomia decide nel 1972 di trasferirsi con la famiglia a Verona. Apre un negozio nel centrale Corso Sant’Anastasia. Senza dubbio un posto privilegiato: un’antica via da cui passa il mondo e da dove poteva osservare e conoscere un’umanità ricca e variegata.

I tre figli di Enzo Monti: da sinistra Nicola, Francesca e Alessandro

Fornito di un’innata predisposizione all’osservazione e di una forte curiosità per i soggetti umani e la società, comincia a descrivere in quadretti e brevi racconti, che richiamano alla memoria le novelle di certi nostri autori popolari di epoche lontane, le esperienze delle persone comuni nel quotidiano, mettendone in risalto i caratteri. Sono nati così Il Maestro di Sant’Anastasia (uscito nel 2001) e Cerco Andrea (2005). Queste due prime raccolte non sono limitate alle vicende di personaggi del centro storico, di vie ricche di negozi, frequentate da persone borghesi o caratteristiche del centro città, ma comprendono anche episodi che hanno come interprete lo stesso autore, che si è volutamente calato nella stessa arena dei suoi personaggi, arricchendo con storie personali la rappresentazione della realtà quotidiana, estendendola anche a una dimensione più generale, che coinvolge la società nel suo complesso, con tematiche politiche ed esistenziali.

Nicola Monti

La serata del 23 febbraio è stata interamente dedicata, quindi, alla lettura di alcuni suoi racconti, con l’accompagnamento musicale di musicisti del calibro di Gabriele Bolcato (tromba), Davide Agnoli (sassofono contralto), Silvano Mastromatteo (pianoforte), Donato Dalia (chitarra), Silvano Martinelli  (batteria) e uno dei tre figli di Monti, Nicola, notissimo bassista e contrabbassista, attivo in diverse formazioni e progetti musicali: «L’idea nasce per celebrare l’attività di scrittore di mio papà e il suo carattere particolarmente solare», spiega proprio Nicola. «Ci ha lasciato in eredità il suo spirito particolarmente festaiolo, positivo, sempre portato a stare insieme agli altri. A un anno di distanza dalla sua scomparsa volevamo fare un tributo a questo suo lato e al fondamentale insegnamento che ci ha lasciato: condividere insieme agli altri le nostre gioie.»

La regia dell’evento è stata affidata a Marino Pinali, che ha anche montato un commovente filmato in cui la voce – e la figura – di Enzo Monti è comparsa con tutta la sua caustica e motteggiante ironia. Hanno partecipato all’evento anche i suoi compagni del laboratorio teatrale di “UTEEP-Università del tempo libero e dell’educazione permanente” nella quale ha recitato, tra l’altro, nella versione teatrale de I Promessi Sposi la parte del pauroso Don Abbondio e del Cantastorie nel Gabbiano di Jonathan Livingston.

Una serata fortemente voluta dalla famiglia Monti (con una menzione particolare per i tre figli, che si sono spesi moltissimo a livello organizzativo) e a cui hanno partecipato tantissimi amici di Enzo, che hanno – nel pieno spirito dell’artista – omaggiato la sua garbata grandezza.