Il cambiamento climatico diventa priorità politica per la nuova amministrazione scaligera: un programma più incisivo con azioni concrete a tutela dell'ambiente unite all'impegno a rendere partecipe la cittadinanza.
Il cambiamento climatico sta cambiando gli usi e i costumi delle popolazioni del nord Europa. Come ad esempio i belgi, consapevoli di come il futuro può presentare il conto, ma anche qualche sorpresa.
Nove città italiane sono state scelte dall' Unione Europea per diventare "città a zero emissioni di CO2" entro il 2030. Sono Roma, Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato e Torino. Verona non pervenuta.
Il risultato del summit, confrontato con la gravità dell'allarme lanciato autorevolmente dall'IPCC l'agosto scorso, è stato come lanciare la monetina nella fontana di Trevi e affidarsi alla fortuna.
Intervista a Eleonora Evi, europarlamentare con un passato nel M5S, dall’11 luglio scorso è diventata co-portavoce, assieme ad Angelo Bonelli, di Europa Verde il partito dei verdi italiani.
Il nuovo provvedimento trasforma l'impegno politico del Green Deal europeo in un obbligo di riduzione delle emissioni dell'UE del 55% entro il 2030 rispetto al 1990. Ma in Parlamento non sono tutti d'accordo.
Se non si portano avanti azioni mirate per proteggere il Pianeta è lecito riconoscere la responsabilità a un intero Paese. L'azione collettiva di diverse associazioni e cittadini ha l'obiettivo di far pressione sul governo italiano.
Una guida linguistica e scientifica gratuita permette di esplorare le frontiere della ricerca sui cambiamenti climatici, di conoscere il lessico per descriverli correttamente e quindi per affrontarli insieme.