Il mondiale di Formula 1 del 2021 sembra aver ripreso da dove aveva terminato, con la collocazione in Bahrain del GP d’esordio, sul circuito che aveva ospitato la terz’ultima e la penultima gara della scorsa stagione, e con Max Verstappen, talento oramai affermato, che con la sua Red Bull Honda tornata nuovamente competitiva, ha replicato l’ottima gara disputata qui nel campionato precedente. La pole conquistata è stata una chiara ostentazione di forza del pacchetto pilota-vettura. L’indiscusso estro del pilota olandese, capace di annichilire un veterano della categoria come Sergio Perez, quest’anno suo compagno di squadra, e il significativo distacco di quasi mezzo secondo rifilato nelle qualificazioni a Lewis Hamilton, sempre alla guida della Mercedes, oltre alla conferma della bontà del progetto portato avanti da Adrian Newey, ne rappresentano la prova lampante. Non da meno, infine, è stato il nuovo propulsore, dimostratosi vincente, ironia della sorte, proprio nell’ultimo anno prima del ritiro a fine stagione, da tempo annunciato dalla casa automobilistica giapponese.

Il pilota inglese Lewis Hamilton

In gara l’olandese è stato leader nella prima parte e in quella centrale, mantenendo un discreto margine sull’inseguitore Hamilton che, però, non ha mai mollato e, supportato da un’ottima strategia del suo team, è riuscito a sopravanzarlo in entrambi i pit stop. Nel finale Verstappen è stato anche protagonista di una furiosa rimonta che lo ha portato a ridosso del leader, riuscendo a superarlo a cinque giri dalla fine. Si è trattato, tuttavia, di un’emozione spenta quasi sul nascere dalla direzione della corsa la quale, avendo ravvisato un fuoripista durante il sorpasso, ha obbligato il pilota della Red Bull a cedere nuovamente il passo. A quel punto lo stesso olandese non è più riuscito ad avere la meglio sull’avversario che, con la solita maestria degna del pluricampione quale è, si è involato verso la prima vittoria stagionale, l’ennesima della sua incredibile carriera. Il podio è stato, infine, completato dal terzo posto di Valtteri Bottas, sempre su Mercedes, al solito buon scudiero dell’ingombrante compagno di squadra. Nonostante le difficoltà riscontrate nelle prove, dove si era qualificato solo undicesimo, protagonista di una buona gara è stato anche Sergio Perez, all’esordio su una Red Bull. Il messicano ha terminato la sua corsa al quinto posto, dopo una bella rimonta dall’ultima posizione a cui era stato costretto in partenza per cause tecniche. Pur essendo prematuro stilare dei verdetti dopo solo un Gran Premio, per la conquista del titolo non è azzardato prevedere una lotta serrata tra Hamilton e Verstappen, in una sorta di equilibrio che si protrarrà probabilmente per l’intera stagione.

Il pilota olandese Max Verstappen

Venendo al cosiddetto “campionato degli altri”, va anzitutto segnalato il ritorno della scuderia Ferrari. Certo, non si tratta di un ritorno al vertice della categoria come ci si aspetterebbe da un team blasonato come quello italiano, tuttavia, considerato quanto accaduto nel 2020, con la peggior stagione di sempre della Rossa nella massima serie sportiva, il weekend appena trascorso fa decisamente ben sperare per il futuro. Le prestazioni della nuova vettura sembrano finalmente confortare in merito alla possibilità di lottare almeno per il terzo posto. Charles Leclerc è venuto fuori alla grande in qualifica con un bel quarto posto e in gara è stato sempre in lotta con le McLaren, conquistando la sesta posizione finale. Buono anche l’esordio del nuovo compagno di scuderia Carlos Sainz, un po’ sfortunato nelle prove ma a ridosso degli avversari in gara, dove ha concluso ottavo, sempre vicino alle posizioni del team britannico.

Le novità che emergono da questo inizio di stagione non sono poche. Pur trattandosi di un’annata transitoria, in vista della rivoluzione regolamentare che arriverà nel 2022 e andrà a modificare in modo significativo le vetture, il campionato appena partito vede anche il ritorno di nomi famosi che hanno segnato la storia del motorsport. Si affacciano, infatti, ora sulla scena due marchi storici come il francese Alpine e il britannico Aston Martin, che pur non avendo mai gareggiato nella massima serie – il team inglese in verità fece una comparsata non degna di nota nei lontani anni ’50 – hanno vinto tanto in altre categorie, dall’Endurance ai Rally. Per entrambi, comunque, non si tratta di un vero e proprio esordio, in quanto vanno a rilevare rispettivamente la scuderia Renault e la Racing Point, presenti ormai da tanti anni in Formula 1. Merita menzione, infine, il ritorno alle gare di un veterano come Fernando Alonso. Il pilota spagnolo, quest’anno alla guida della Alpine, cerca di tornare ai successi che in anni addietro (2005 e 2006 ndr) gli hanno permesso di consacrarsi campione, sempre con la scuderia francese. A 39 anni compiuti, considerando anche la competitività della vettura, l’impresa appare piuttosto ardua anche se il talento asturiano non farà di certo mancare l’agonismo che lo ha sempre contraddistinto. La conferma è già arrivata dalle qualifiche in Bahrain dove, reduce da tre anni di assenza, si è subito inserito nella Q3, facendo addirittura meglio di Ocon, suo compagno di squadra, nella scuderia transalpina già nella stagione passata. In gara lo spagnolo è stato protagonista di un’ottima prova prima del ritiro per motivi tecnici ma sarà un osservato speciale, fin dalle prossime gare.

Storia diversa, invece, è quella che riguarda Sebastian Vettel, un altro veterano in cerca di riscatto. L’ex ferrarista, quest’anno alla guida di una Aston Martin, tenta di rimuovere il “trauma sentimentale” vissuto durante le sei stagioni trascorse a Maranello, contraddistinte da diversi successi, ma anche da troppe clamorose sconfitte e, soprattutto, dal rammarico di non essere riuscito mai ad arrivare alla conquista del titolo piloti. L’esordio in Barhain è stato travagliato, fin dai test prestagionali. Il tedesco, infatti,  ha palesato, almeno per ora, una certa difficoltà ad adattarsi alla sua nuova vettura. In qualifica è stato nettamente battuto al compagno Lance Stroll, apparso molto più a suo agio tra i curvoni del circuito mediorientale. In più l’ex ferrarista è stato anche penalizzato per non aver rallentato in regime di bandiere gialle e, pertanto, si è ritrovato a partire dall’ultima posizione. In gara la sua performace non è stata migliore e, trovandosi invischiato nella bagarre delle retrovie, ha compiuto qualche buon sorpasso ma anche taluni errori, terminando al 15° posto finale. Ora Vettel è chiamato ad un pronto riscatto già dalla prossima gara, il prossimo 16 aprile sullo storico circuito di Imola. Ironia della sorte, il circuito di casa della Ferrari. Corsi e ricorsi…

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